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19.11.2014 - 11:140
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Lotta alla criminalità organizzata in Ticino, Berna: “A Lugano risorse adeguate”. Romano: “Ancora una volta scarsa attenzione al problema”

Non convince per il deputato al Nazionale PPD la risposta ricevuta dal Consiglio federale. “La presenza delle mafie necessita di attenzione. E soprattutto in Ticino, data la sua vicinanza all’Italia, la preoccupazione cresce”

BERNA – Come affrontiamo la presenza di organizzazioni mafiose in Svizzera? Siamo, anche in Ticino, dotati dei mezzi necessari per contrastare il loro insediamento? Questi, grosso modo, erano i due grandi nodi su cui vertevano le domande rivolte da marco Romano in un’interrogazione inoltrata al Consiglio federale. Il consigliere nazionale PPD rimarcava infatti come “annualmente il rapporto d'esercizio dell'Ufficio federale di Polizia segnala la presenza e l'attività di organizzazioni criminali mafiose in Svizzera. Il fenomeno è presente da tempo e si hanno segnali di un'espansione. Numerose inchieste e procedimenti penali hanno confermato questa realtà”.

E soprattutto in Ticino, aggiungeva prima di passare alle domande puntuali, “considerata la prossimità all'Italia, la preoccupazione cresce e ci si chiede se le autorità federali preposte al perseguimento penale di tali forme di criminalità siano sufficientemente attrezzate e pertanto se le risorse siano adeguate per affrontare una problematica che va trattata con la necessaria attenzione e forza”.

Insomma, chiedeva infine Romano, “si ritiene che le risorse presenti nella Svizzera italiana siano adeguate alla situazione descritta, appunto, negli annuali rapporti della Polizia federale?”

Nella sua riposta (qui i testi integrali), il Consiglio federale spiega che nella sede distaggata della Polizia giudiziaria federale (PGF) operano un capodivisione, due capicommissariato (quadri) e quattordici inquirenti, nessuno dei quali, come in generale nella PGF, “si occupa in modo specifico di criminalità organizzata”.

Il Consiglio federale rimarca infine che “in tutta la Svizzera la lotta alla criminalità organizzata internazionale è condotta dalle autorità di perseguimento penale della Confederazione in modo trasversale da tutte le unità e le divisioni” e che “sulla base della situazione attuale in Svizzera in materia di criminalità organizzata, il personale operante presso la sede distaccata di Lugano può essere ritenuto adeguato”.

Una risposta che non convince del tutto il deputato al Nazionale, che chiosa sottolineando anzi come “la risposta evidenzi la scarsità di risorse e la mancanza di attenzione rivolta al problema”.

 

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