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Secondo Me
20.11.2014 - 10:570
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Un garagista ci scrive: "Sedici milioni per promuovere le vetture elettriche? Pagheranno in buona parte gli automobilisti. I deputati ci pensino prima di votare"

SECONDO ME - Pino Vescovi: "Scrivo contro i miei interessi, ma come cittadino e automobilista questa operazione degli ecoincentivi non mi convince. Ecco perchè"

BELLINZONA - Settimana prossima il Gran Consiglio dovrà esprimersi sul credito di 16 milioni per la promozione della mobilità sostenibile e dei "veicoli efficienti". Pino Vescovi, titolare dell'omonimo garage di Biasca, ci scrive esprimendo scetticismo e dubbi sull'operazione. Ecco la sua lettera aperta.

di Pino Vescovi

Vorrei dire alcune cose sugli ecoincentivi, un credito quadro di 16 milioni di franchi che il Gran Consiglio voterà settimana prossima, e vorrei, soprattutto, esporre i miei dubbi e riserve sulla questione. Dubbi e riserve a cui nessuno ha dato finora una risposta convincente.

Scrivo in qualità di professionista del settore dell’automobile, ma, sia chiaro, non in veste di concessionario della marca che rappresento. Scrivo anche contro i miei interessi di commerciante, ma come cittadino e come automobilista questa operazione degli ecoincentivi non mi convince per nulla.

Mi chiedo anche perché sul credito per la partecipazione Ticinese all’Expo, che è un’inezia rispetto a quello che il Parlamento sta per votare in favore degli ecoincentivi, si siano fatti dibattiti a non finire, mentre su questi 16 milioni non si sia aperto un sacrosanto confronto di opinioni. Lo so, il tema non è semplice, ma i soldi sono tanti! E qualche riflessione prima del voto si impone.

Prendo spunto da un recentissimo intervento pubblico di un giovane politico, Alessandro Spano, vicepresidente dei Giovani Liberali Radicali, che ha scritto: “Per finanziare questi sussidi, invece di tagliare la spesa, s’introdurrà una nuova tassa (del 2% circa) sulle imposte di circolazione per tutte le automobili, che porterà nelle casse dello Stato circa 11 milioni. Quasi tutte le case automobilistiche offrono già oggi prezzi vantaggiosi e modelli di alta qualità per i veicoli non inquinanti. I bonus vanno da 300 a un massimo di 2 mila franchi per posto auto, in favore di chi passerà ad una vettura ibrida, elettrica o a gas metano, indipendentemente dal proprio reddito. La somma è di 12 milioni per i soli ecoincentivi”. 

Finalmente una voce fuori dal coro che dice le cose come stanno! Sono cose, del resto, che avevo già scritto in una lettera aperta pubblicata dal Corriere del Ticino in occasione del dibattito sull’aumento a 100 franchi della vignetta autostradale.

A darmi più fastidio della vignetta a 100 franchi, scrivevo allora, è la tassa di circolazione, che in Ticino è già la più cara della Svizzera. Tanto per capirci, più o meno un 30/40% più onerosa di quella che pagano i cugini grigionesi.
Aggiungevo: “Con la nuova modifica della tassa di circolazione il Governo cantonale intende far pagare un malus ad una parte degli automobilisti, che tradotto in altre parole significa 4-5 milioni di franchi all’anno a carico di chi abita nelle zone periferiche, nelle valli, ma anche sulle spalle delle famiglie, delle piccole e medie imprese e di a chi ha un’auto sportiva per il fine settimana le cui targhe sono trasferibili con un’auto a basse emissioni”.

Basta aumentare le tasse agli automobilisti

Mi spiego. In buona sostanza, il Consiglio di Stato ha chiesto agli automobilisti un aumento della tassa di circolazione per promuovere il progetto VEL (mobilità sostenibile) e per permettere a quest’ultimo di ottenere dalla Confederazione 1 milione di franchi all’anno per 5 anni, con il solo pregio di dare al Ticino la medaglia d’oro nella mobilità sostenibile. Ma perché vogliamo sempre fare i primi della classe?!

TIR e frontalieri non pagheranno il malus

I problemi dell’inquinamento derivano soprattutto dal traffico di transito: dalle migliaia di TIR che ogni giorno attraversano il Ticino e dalle decine di migliaia di auto di frontalieri, che non verranno chiamati a pagare alcun malus in favore della “mobilità sostenibile”, e che non pagano nemmeno tasse di circolazione paragonabili alle nostre!
Che la mobilità su veicoli elettrici ed ibridi sia da sostenere e promuovere lo penso anch’io, tanto è ero che ho targato personalmente un’auto elettrica, ma che tutti gli automobilisti debbano finanziare l’acquisto di veicoli elettrici o ibridi mi sembra assurdo.

Non sussidiamo un mercato che si sta già autoregolando

Gli importatori di automobili praticano già loro degli incentivi per promuovere sul mercato veicoli ecologici. Lo fanno in quanto sono obbligati a rispettare entro il 2020 le nuove norme europee sul Co2: la media delle immissioni delle auto di una qualsiasi casa automobilistica non dovrà infatti superare la soglia di 95g CO2/km.
Quindi non vedo perché gli automobilisti ticinesi debbano passare ancora una volta alla cassa per incentivare un mercato che si sta già autoregolando e che nei prossimi anni subirà una fortissima evoluzione tecnologica: auto elettriche con maggiore autonomia, batterie di lunga durata e tempestività di ricarica, colonnine di ricarica che costeranno la metà di quelle che il Ticino intende acquistare oggi. Parlo di un orizzonte di quattro o cinque anni, non di venti.

Chi ha un’impresa pagherà migliaia di franchi di malus e chi ha famiglia...

Aggiungo che le auto che potranno ottenere i sussidi, sono in genere piccole utilitarie. Chi ha famiglia non le potrà quindi acquistare come auto primarie  e nemmeno chi deve percorrere molti chilometri. Penso poi alle ditte (non a società di servizi ma a imprese) che, con un parco di una quindicina di veicoli che non rientrano nel concetto di “efficienti” si troverà a pagare 5'000 franchi all’anno di malus! Ma stiamo scherzando? E su questi temi non si fa nemmeno un dibattito?

L’abbattimento delle emissioni passa dal ricambio del parco veicoli

Dico ancora una cosa: in Ticino abbiamo più di 70'000 veicoli che hanno più di 10 anni, auto classificate con le sigle Euro 0 – Eu 1 – Eu 2 – Eu 3 –Eu 4. Sono queste le auto che inquinano di più, e su queste il Cantone dovrebbe concentrare le proprie risorse, incentivando il loro ricambio e non sussidiando chi acquista auto elettriche o ibride.
Una vera politica di abbattimento delle emissioni inquinanti passa semplicemente dalla sostituzione di auto vecchie con auto di nuova tecnologia che (anche se non sono ibride o elettriche) hanno consumi enormemente inferiori (almeno del 20/30%) rispetto alle auto  di vecchia concezione.

Ma con il sussidio cantonale uno potrà andare in vacanza alle Maldive?

Inoltre, mi frulla in testa una legittima domanda: uno compra un’auto “efficiente” in leasing e ottiene dal Cantone il massimo dell’incentivo, vale a dire 10'000 franchi. Con quei soldi può anche andare in vacanza alle Maldive con la moglie? O investirli in borsa? O c’è invece un vincolo che obbliga l’acquirente a utilizzare quei soldi per pagare l’acconto anche in caso di leasing? Il messaggio del Governo su questo punto non mi sembra chiaro. 

Ecco di chi andranno a beneficio i sussidi

Aggiungo infine che oggi i veicoli “efficienti” costano già molto meno rispetto al passato in virtù della naturale evoluzione tecnologica. E che la maggior parte degli incentivi andranno a mio parere a beneficio dell’ente pubblico (aziende statali e parastatali), delle ditte di autonoleggio di tutta la Svizzera che potranno acquistare e targare le auto in Ticino per farle circolare in tutto il Paese, e, soprattutto, andranno anche a beneficio di chi non ha bisogno di incentivi ma che, per sfizio, acquisterà un veicolo elettrico come seconda o terza auto.

Spero quindi che, prima di votare, i deputati che rappresentano le cittadine e i cittadini ticinesi in Gran Consiglio facciano le debite riflessioni su un credito milionario che peserà ancora una volta sulle tasche degli automobilisti già ampiamente tartassati. Non mi pare il momento di introdurre nuovi balzelli!

* Titolare del Garage Pino Vescovi SA

 

 

 

 

 

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