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Politica e Potere
23.11.2014 - 15:450
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Ghisletta: “Cari comunisti, andate con Quadri a farvi un’idea di qual è la realtà di una delle vie più lussuose di Lugano”

Il presidente del PS Lugano sulle critiche al presidio: “Non è un cambiamento di rotta. I problemi ci sono, l’abbiamo sempre detto. Ma i contingenti non sono la risposta: se posso comunque avere migliaia di persone a 2'000 franchi, che soluzione è?"

LUGANO – Raoul Ghisletta, piovono critiche per il presidio di via Nassa: opinione comune è che sia un’azione in odor di campagna elettorale…

“…critiche dei leghisti, non della gente! Non ho letto in dettaglio quanto è stato scritto, non vorrei neanche commentare, ma che posso dirle: gli altri – aggiunge ridendo –  non sono mai in campagna elettorale, quando mai lo sono leghisti e comunisti? Pazzesco, no? Lo siamo solo noi in questo paese, lo sanno tutti”.

La sorpresa di fronte a questo cambiamento di rotta è però comprensibile.

“Non c’è nessun cambiamento, come PS abbiamo sempre detto che il fenomeno della libera circolazione deve essere accompagnato, con misure come i contratti collettivi. I datori di lavoro devono smetterla di approfittarsi e di poter approfittare dei frontalieri, come avviene proprio in via Nassa, con paghe da 2mila franchi al mese. Questa è la realtà: è un problema di dumping dovuto all’assenza di misure che lasciano libero campo a quella parte di datori di lavoro che preferisce non assumere i residenti per poter prendere frontalieri a 2mila franchi al mese. È un problema su cui abbiamo sempre insistito e che dobbiamo denunciare ancora: bisogna andare sui posti dove ci sono questi fenomeni e renderli visibili, come abbiamo fatto sabato a Lugano. La politica è anche andare a toccare il nervo scoperto con azioni di questo tipo”.

Insomma, riconoscete anche voi che c’è un problema legato al numero di frontalieri, ma la differenza rispetto agli altri partiti resta nelle soluzioni.

“È da tempo che si dice che le misure di accompagnamento sono insufficienti, ma c’è chi se ne frega e vota sistematicamente contro ogni proposta. Si rifiutano di regolare il mercato del lavoro, di sostenere i contratti collettivi e, anzi, li disdicono, come è stato fatto a Lugano per l’aiuto domiciliare da liberali e leghisti. Quindi è chiaro che la situazione di lavoratori e lavoratrici peggiora sempre di più, e così sarà anche con i contingenti.

Quindi l’opinione su contingenti e iniziative come ‘Prima i nostri’ rimane immutata? Ritenete ancora non siano la risposta?

“Non sono la soluzione perché non diranno ai datori di lavoro quanto dovranno pagare i propri dipendenti. E se posso portare su migliaia di persone a due mila franchi al mese, che soluzione è? Faranno i contingenti come fa comodo a loro e si continuerà a portare qui mano d’opera a prezzi stracciati. Tutto qui. Il problema è sempre lo stesso e secondo noi si risolve con ccl o salari minimi dignitosi. Ma intanto andiamo avanti così, la situazione diventa sempre peggio e i frontalieri sottopagati continuano ad aumentare, come dimostra via Nassa”.

Veniamo infine proprio a via Nassa, come è andato il presidio? Quale è stato il riscontro?

“Abbiamo distribuito parecchie centinaia di volantini ed è stata un’occasione di scambio e discussione molto interessante. Anche alcuni degli stessi commercianti danno atto dell’esistenza di un problema e di una situazione vicina a quanto ci è stato segnalato. Non tutti praticano questo tipo di sfruttamento del personale di vendita e di altri settori, ma chi l’ha subito o ne è a conoscenza ci ha parlato di contratti fittizi al 50% con persone che lavorano in realtà al cento per due mila franchi al mese, di ditte che aprono e chiudono, di dipendenti sostituiti con frontalieri al ribasso, di venditrici che hanno sostenuto l’apprendistato in Ticino e che, una volta terminato, non trovano più lavoro. Storie note, ma che stanno diventando sempre più frequenti. Dobbiamo chiaramente sensibilizzare i datori di lavoro e metterli davanti alle loro responsabilità. E se arriveranno altre segnalazioni puntuali di situazioni simili a Lugano, la sezione si muoverà. La nostra speranza è che, dando visibilità in questo modo a quanto accade, si riesca a tematizzare queste dinamiche e a intervenire. E anzi, aggiungerei un invito…”

Prego.

“Come detto, è stata un’occasione di scambio molto interessante e la consiglio quindi a tutti quelli che non sono in campagna elettorale: anche loro dovrebbero andare in via Nassa a sentire cosa ha da raccontare la gente. Perciò, cari comunisti, andate a passare una giornata con Quadri sul posto e fatevi una bella idea di come è la realtà, e stiamo parlando di quella dietro alle vetrine di una delle vie più ricche della nostra Lugano, non del Bronx”.

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