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25.11.2014 - 15:240
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

No al trasporto pubblico gratuito per i minorenni. Ma in Gran Consiglio scoppia la bagarre

Tre ore di dibattito ad alto tasso polemico tra favorevoli e contrarti alla proposta leghista. Alla fine i contrari prevalgono con 46 voti a 35 con due astenuti. Il "silenzio" di Claudio Zali irrita i deputati di PPD e PLR

BELLINZONA – Sono servite tre ore al Gran Consiglio per decidere se concedere il trasporto pubblico gratuito ai minori di 18 anni oppure no. Tre ore di discussione accesa, con l'aria carica di possibili colpi di scena poi non realizzatisi, e un voto finale che ben certifica la spaccatura avvenuta in aula: in 42 deputati hanno detto "no" alla proposta, in 35 sì, mentre due sono stati gli astenuti. 

 Il Parlamento era stato chiamato ad esprimersi su un'iniziativa generica presentata dalla Lega dei ticinesi. Di votava insomma il principio: concedere o meno il trasporto pubblico per i minorenni. Sarebbe poi stato il Governo, qualora fosse stata accettata, a dover trovare le vie di applicazione della proposta e a reperire i fondi per finanziarla. 

Ma così non sarà. PLR, PPD e UDC hanno infatti avuto la meglio su leghisti, socialisti e Verdi.   

Guerra: "Né di destra né di sinistra"

Ad aprire le danze del dibattito è stato Michele Guerra per il gruppo della Lega. "Questa – ha detto il giovane deputato - non è un'iniziativa né di destra né di sinistra. Ma è un'iniziativa che in stile leghista affronta un problema in modo concreto. In uno Stato che spende e spande per gli asilanti e i carcerati, si chiede che per una volta si investa per i giovani ticinesi in formazione. Giovani che forzatamente devono utilizzare i trasporti pubblici proprio per studiare".

Guerra ha pure sottolineato come l'impostazione della proposta, avrebbe consentito al Governo di poterla applicare nel modo più appropriato. "Abbiamo piena volontà di tutelare le finanze e di limitare l'impatto di questa iniziativa. Ad esempio si potrebbe pensare di limitare la gratuità solo in alcune fasce orarie. Oppure abbassare ulteriormente la fascia di età per poter beneficiare del trasporto gratuito fino a 16 anni". 

Vitta: "Una proposta diseducativa"

Il capogruppo PLR Christian Vitta ha bocciato la proposta su tutta la linea definendola "uno dei soliti provvedimenti a pioggia che vanno a beneficio sia dei meno abbienti sia dei benestanti, che certo non ne hanno bisogno". Vitta ha quindi elencato tre ragioni per opporsi all'iniziativa. "La prima è di carattere etico-politico: prima di chiedere e di ricevere un aiuto dallo Stato ciascuno deve far capo alla propria responsabilità e alle proprie possiblità. Introducendo la gratuità si tende a far credere ai minori che tutto sia dovuto. L'effetto diseducativo di questa misura supera di gran lunga l'aspetto educativo in merito all'utilizzo dei mezzi pubblici. La seconda ragione è che vi sono già molti contribuiti statali per promuovere l'utilizzo dei mezzi pubblici. Le tariffe in Ticino sono molto contenute. La terza ragione è nei suoi riflessi finanziari: il Governo stima il costo dell'iniziativa in 25 milioni. La misura produrrà maggiori costi e minori ricavi. Approvare questa iniziativa significa gettare le basi per l'aumento del moltiplicatore a cui il nostro gruppo è nettamente contrario". 

Dadò: "Una presa in giro per cittadini e istituzioni"

Molto duro nei confronti della Lega l'intervento di Fiorenzo Dadò: "Questa iniziativa – ha tuonato dal pulpito del Parlamento - è l'ennesima presa in giro delle istituzioni e dei cittadini". 

"La perenne campagna elettorale in cui vive questo Cantone – ha attaccato ancora il capogruppo PPD - è ormai diventata un modo per pavoneggiarsi con i soldi degli altri. Un metodo che non si può accettare e che porterà dei problemi a Gobbi e Zali. I loro progetti saranno infatti bloccati da noi e da altri bloccati quando incroceremo le braccia stufi di questi atteggiamenti da paesi dei balocchi". 

"Ci auguriamo che il suo Movimento, onorevole Zali – ha aggiunto Dadò rivolgendosi direttamente al ministro leghista - ritrovi la trebisonda e si metta a governare il Paese come il popolo vi ha chiesto di fare nel 2011. Non siamo nella possibilità di distribuire prebende natalizie. Dobbiamo invece risparmiare per  riuscire anche nei prossimi anni ad aiutare chi ha veramente bisogno".   La Lega, ha concluso il capogruppo pipidino, "sta attentando al portafoglio dei ticinesi. Se questa iniziativa passerà noi non ci assumeremo più nessuna responsabilità in ambito finanziario, a partire dal preventivo"

Lepori: "Non ci sono giovani ricchi ma famiglie ricche"

Favorevole, invece, il gruppo socialista. Il deputato Carlo Lepori ha sottolineato il carattere sperimentale della proposta. "In questo senso ci aspettiamo delle misure di attuazione che limitino l'effetto a innaffiatoio. Ad esempio con l'obbligo di farne richiesta, con una tassa minima oppure limitando la gratuità alle zone in cui il giovane vive". "Non esistono – ha aggiunto – giovani ricchi e giovani poveri. Ma famiglie ricche e famiglie povere.  Quindi tutti i giovani devono avere la possibilità di spostarsi liberamente al di là della loro condizione familiare". 

Il "silenzio" di Claudio Zali

Vi era molta curiosità per le parole che Claudio Zali avrebbe espresso in aula, essendo il ministro leghista in contrapposizione con il suo gruppo parlamentare su questa misura. Ma il Direttore del Terriorio si è limitato a pochissime parole che hanno indispettito non poco i deputati di PLR e PPD che nel corso del dibattito hanno più volte spronato il ministro a intervenire. Con la velata minaccia - così è parso di capire - del gruppo pipidino di astenersi sul voto finale se Zali non si fosse espresso in maniera più articolara. "Quello che avevo da dire – si è limitato a dire Zali al Gran Consiglio - l'ho detto in Commissione della Gestione quando sono stato sentito in audizione. Oggi mi limito ad allinearmi alla posizione già espressa dal Consiglio di Stato che in questo momento è contrario alla proposta per motivi finanziari. Se sarà accolta il Dipartimento  studierà le misure per poterla finanziare". Non una parola di più fino alla fine del dibattito. E alla fine, sollecitato dal gruppo PPD, è intervenuto il presidente del Consiglio di Stato Manuele Bertoli che ha definito la possibile approvazione dell'iniziativa come "una pesante ipoteca sul risanamento finanziario". Invitando il Parlamento a decidere "con giudizio". 

Savoia: "Non è l'Armageddon"

Il relatore di minoranza Sergio Savoia ha esordito che l'approvazione dell'iniziativa "non è l'Armageddon". Il coordinatore dei Verdi ha duramente contestato le stime fornite dal Dipartimento sul costo dell'operazione: 25 milioni di franchi. Cifre – ha detto Savoia - completamente campate per aria perché disponiamo di dati statistici per fare una stima su basi scientifiche. Lo stesso Claudio Zali quando è venuto in Commissione ha detto di non essere soddisfatto a pieno delle previsioni di spesa". 

"Gli argomenti finanziari – ha quindi aggiunto Savoia -sono basati sul nulla. Votare questa iniziativa sarebbe invece un segnale forte verso il trasporto pubblico e ci metterebbe all'avanguardia nel nostro Paese"

Chiesa: "Non esistono pasti gratis"

Sul fronte dei contrari all'iniziativa leghista, come relatore, si è espresso Marco Chiesa: "In economia – ha detto - non esistono pasti gratis. Qualcuno dovrà pur pagare. Non si può far credere che queste misure si finanzino da sole. L'iniziativa costa e costa molto. Di spazio finanziario per attuarla non ce n'è. A meno che non alziamo le imposte, non introduciamo nuove tasse o nuovi radar. Non dobbiamo dare un messaggio sbagliato. Bene gli aiuti a chi ha bisogno, male gli aiuti a chi ne ha bisogno. Dobbiamo evitare la politica dell'innaffiatoio". 

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