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Politica e Potere
27.11.2014 - 13:130
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Savoia detta la linea, Verdi progressiti e anti-UE: "Ecco tutto quel che abbiamo fatto in questi 4 anni e quel che vogliamo fare"

Gli ecologisti fanno il bilancio: "Mantenute tante promesse. Il 9 febbraio battaglia decisiva per il Ticino. Sul raddoppio del Gottardo chi doveva opporsi in Consiglio di Stato è stato solo zitto. Puntiamo al Governo con delle liste aperte"

BELLINZONA – Quel che si è fatto e quel che si farà. I Verdi questa mattina hanno presentato in conferenza stampa il bilancio di legislatura (il documento integrale è pubblicato al termine dell'articolo). Un bilancio esibito con soddisfazione dagli ecologisti che hanno innanzitutto messo in risalto il lavoro prodotto dal gruppo parlamentare: 29 mozioni, 17 iniziative parlamentari, 95 interpellanze e interrogazioni, 1 risoluzione e ben 63 rapporti, solo per dare qualche numero. Non male e non poco per un frazione di appena 7 deputati (6 dopo l'abbandono di Fausto Gerry Beretta Piccoli).

I Verdi hanno prodotto politica in moltissimi ambiti oltre ai classici temi ambientali: dal lavoro alla sicurezza, dalla socialità alla sicurezza, fino alla scuola. E via di seguito. Nel corposo documento presentato ai giornalisti è stata fatta una correlazione interessante tra le promesse fatte in campagna elettorale e gli obbiettivi raggiunti. 

"Abbiamo fatto un lavoro secondo me eccezionale – commenta il coordinatore Sergio Savoia - considerati i limiti numerici del nostro gruppo. Siamo riusciti ad ottenere risultati importantissimi, realizzando gran parte di quanto avevamo promesso in campagna elettorale.  Abbiamo insomma dimostrato ai ticinesi che siamo andati a Palazzo delle Orsoline non per scaldare la sedia ma per lavorare seriamente e produrre risultati concreti".  

Risultati, ricorda Savoia, che sono stati possibili grazie alla convergenza di altri partiti che hanno consentito alle proposte dei Verdi di andare in porto. "Noi – spiega il coordinatore – abbiamo impostato la nostra azione su tre principi: avere le idee chiare, essere determinati e lavorare con chiunque fosse disponibile a realizzare i vari obbiettivi. Grazie a questo metodo molto spesso siamo riusciti a produrre il consenso necessario attorno alle nostre proposte. Inoltre siamo stati affidabili. A me, solo per fare un esempio, è stato affidato il rapporto per il risanamento della cassa pensioni cantonali e in un paio di mesi siamo riusciti a portarlo a casa dopo anni. I Verdi, insomma, hanno dimostrato di sapersi muovere al di là degli schemi ideologici".

"La nostra – aggiunge Savoia – è stata una politica progressista su un'infinità di temi. Mi basta citare le numerosissime battaglie ambientali come quella contro le centrali a carbone, a favore del fondo per le energie rinnovabili, contro il traffico e gli insediamenti di aziende a basso valore aggiunto. Ma abbiamo ottenuto anche il congedo maternità per chi sceglie la via delle adozioni. Ci siamo battuti contro i tagli lineari. Senza dimenticare la grande questione della difesa del lavoro per i residenti, dove la nostra iniziativa popolare per i contratti collettivi generalizzati dovrebbe finalmente arrivare in Gran Consiglio. Tutte queste sono battaglie squisitamente progressiste". 

Poi, però, c'è anche la linea politica anti-europeista: quella, per la precisione, contro l'Unione Europea: "Sulle questioni migratorie noi siamo convinti che debba prevalere la sovranità nazionale. Per quanto riguarda l'Unione Europea è chiaro che noi siamo fermamente contrari a questa Europa della Merkel e dei finanzieri. Ma non credo che questo ci renda meno progressisti.  Per semplificare il discorso noi ci battiamo con fermezza a difesa di questo territorio e della gente che ci vive. Difendiamo i ticinesi, insomma. E per ticinesi intendo dire tutti quelli che vivono in questo Cantone e contribuiscono attivamente al suo benessere".

Uno degli spartiacque fondamentali è stato e sarà il 9 febbraio, sottolinea Savoia: "Noi chiediamo che quanto deciso dal popolo venga implementato rapidamente e senza compromessi, anche perché il Ticino non ha tre anni di tempo. Su questo non c'è possibilità di mediazione da parte nostra. E se andremo in Governo ci batteremo con tutta la nostra forza su questo punto così decisivo per il futuro del nostro Cantone. Attualmente in Consiglio di Stato ci sono partiti che sostengono questa posizione e partiti  che addirittura chiedono di votare di nuovo. Se i ticinesi ci daranno il mandato di rappresentarli nell'Esecutivo cantonale sanno che su questo punto ci impegneremo senza riserve. Ed è necessario avere un Governo molto più determinato su questa battaglia. E noi possiamo renderlo tale".  

Altra battaglia cruciale è quella sul raddoppio del Gottardo: "Anche su questo tema ci batteremo senza fare sconti. È chiaro che se io fossi eletto in Consiglio di Stato questa posizione sarebbe rappresentata anche nell'Esecutivo. Attualmente se c'è una posizione contro il raddoppio in Governo non se ne è accorto nessuno. Chi doveva rappresentare quella parte della popolazione contraria al secondo tubo è stato capace solo di stare zitto". 

Savoia nel corso dell'incontro stampa con i giornalisti ha anche gettato uno sguardo sulla prossima campagna elettorale: "Da parte nostra c'è la volontà di aprire le liste anche a persone che non hanno il pedigreee verde. In secondo luogo voglio ascoltare la popolazione: avrò numerosi incontri con la gente per sentire quello che hanno da dire e quel vogliono sia realizzato. Per il resto…pochi punti fermi: territorio, lavoro, salute e sicurezza. Il 9 gennaio annunceremo la lista per il Governo in una conferenza stampa. Prima di allora tutte le opzioni restano aperte".

Obbiettivi chiari: "Entrare in Governo e rafforzare il gruppo parlamentare". 

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