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02.12.2014 - 11:440
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Referendum contro l'aumento delle tasse di circolazione, Garzoli replica a Piffaretti: "Critiche esagerate. Rispetti la mia opinione"

Il deputato e presidente dell'ACS: "La tassa di circolazione in Ticino è una delle più care della Svizzera. Il referendum si giustifica pienamente proprio per questo motivo"

BELLINZONA - Il presidente dell'ACS e deputato del PLR Giacomo Garzoli, replica al duro attacco sferratogli oggi in una lettera aperta da Marco Piffaretti, direttore di InfoVel (leggi articolo correlato). Tema: il referendum lanciato ieri dai Giovani del PLR e dell'UDC contro l'aumento delle tasse di circolazione deciso settima scorsa dal Parlamento nell'ambito del credito di 16 milioni sugli ecoincentivi.

Ecco la replica di Garzoli.

Rispondo alle esagerate critiche rivoltemi in quanto presidente dell'Automobil Club Svizzero sezione Ticino dal signor Marco Piffaretti. Ci rammarichiamo per le sue dimissioni da socio del nostro Club, per aderire ad altre associazioni, se ho capito bene, più verdi della nostra (?). Credo che la sua sia una reazione più di pancia che il frutto di un vero e proprio ragionamento obbiettivo.

La tassa di circolazione in Ticino è una delle più care della Svizzera. Il referendum si giustifica pienamente proprio per questo motivo. Gli automobilisti pagano molti soldi, ma in cambio percorrono solo strade intasate. E allora, innanzitutto come cittadino, ritengo sia necessario intervenire soprattutto sul sistema traffico, con misure per potenziare il trasporto pubblico e la mobilità aziendale. Queste sono le priorità per beneficiare di un miglioramento concreto della mobilità e dell'ambiente nel nostro Ticino. E le risorse vanno convogliate verso le priorità!

Di certo non ho mai messo nulla nei cassetti, non è nel mio stile. Anzi, durante l'anno della mia presidenza la questione degli ecoincentivi è stata largamente trattata. Il messaggio 6774 è stato licenziato dal CdS il 9 aprile 2013. Il Parlamento l’ha assegnato alla Commissione nella sessione dell’15 aprile. Da allora il messaggio è stato trattato in CSE in occasione di tutte le riunioni fino alla firma del rapporto il 9 ottobre. Il 3 luglio la Commissione ha scritto al CdS ipotizzando lo splitting delle due proposte contenute nel messaggio (legge tasse di circolazione da una parte e ecoincentivi dall'altra) e ha convocato il CdS il 27 agosto (immediatamente al rientro dalla pausa estiva) per discuterne. È seguita una serie di interventi di Giovanni Bernasconi, capo della sezione della protezione dell'aria, dell'acqua e del suolo, e dell'allora Consigliere di Stato Barra in Commissione.

Il messaggio è stato evaso, seppur in maniera non positiva per i cash bonus, a distanza di sei mesi dal suo licenziamento da parte del GC. La questione degli ecoincentivi è stata rinviata al Consiglio di Stato. In realtà la si sarebbe potuta scartare a priori. Ma, sotto la mia presidenza non lo si è fatto! È inoltre in malafede il signor Piffaretti se finge di non ricordare che, sotto la mia presidenza, è anche stato invitato in Commissione per essere sentito. Va rilevato che in mezzo c’è stata anche la pausa estiva che normalmente dura da metà giugno a inizio settembre. Quindi la CSE per questo messaggio ha pure anticipato i suoi lavori. 

Un messaggio sugli ecoincentivi è poi stato ripresentato qualche tempo fa. Sono state apportate alcune modifiche di poco conto, che però hanno, a mio parere, ulteriormente peggiorato il sistema di erogazione dell'incentivo. L'attuale Commissione, sotto la presidenza di Fabio Badasci, autoproclamatosi relatore sul nuovo messaggio, ne ha pertanto discusso. Sino all'ultimo sembrava che fosse possibile cambiare impostazione. Ma d'improvviso, all'ultima riunione, il rapporto doveva essere firmato e portato in Parlamento... perché le elezioni si avvicinano... A quel punto era chiaro che mi sarei opposto (la mia posizione era però chiara e lo è sempre stata!), senza che ci fosse bisogno di elaborare un rapporto di minoranza (non c'era più il tempo materiale per fare un lavoro serio!). Anche proporre emendamenti, viste le modifiche sostanziali per me indispensabili, non solo era inutile, ma risultava impossibile. Forse che tutta questa fretta sia stata causata da pressioni esterne alle quali ha contribuito soprattutto il signor Piffaretti? E allora chi è causa del suo mal pianga se stesso.

La mia posizione a sostegno del referendum lanciato coraggiosamente da GLRT e da GUDC è pertanto coerente. La prego, signor Piffaretti, di rispettarla come io ho rispetto la sua. 

 

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