LUGANO - Dal primo gennaio il dottor Stéphane Schlunke, vice primario di chirurgia all’Ospedale di Locarno, sarà accreditato alla Clinica Luganese, dove inizierà a lavorare come chirurgo vascolare, rilevando lo studio del dottor Axel Marx.
La decisione è stata presa dai vertici della Clinica nonostante l’inchiesta penale coordinata dal procuratore pubblico Andrea Pagani non sia ancora conclusa. Il dottor Schlunke è infatti indagato per il caso delle fatture illecite, che nei mesi scorsi ha provocato una bufera sul reparto di chirurgia dell’Ospedale La Carità.
In giugno la Clinica Luganese era stata preventivamente informata da parte del medico sulla situazione che aveva portato l’Ente Ospedaliero a non confermare per la fine del 2014 il contratto di lavoro con lui. Successivamente, il Ministero pubblico ha avviato un procedimento nei confronti del dottor Schlunke, ancora pendente, e che aveva spinto la Clinica a sospendere la decisione di accreditamento.
Ma ora, constatato che nei confronti del medico non è stata presa nessuna misura sospensiva, che il contratto con l’Ente Ospedaliero non è stato interrotto o sospeso e che nessun’altra misura di limitazione dell’attività medica è stata adottata dalla Sezione sanitaria del Dipartimento, la Clinica ha deciso di aprire le porte a Schlunke.
Pur considerando che i fatti accaduti sono gravi, la Clinica Luganese ritiene che revocare l’accreditamento, a suo tempo accordato al dottor Schlunke, fa sapere la direzione confermando la notizia, equivarrebbe ad adottare una misura punitiva che chi ha maggiori conoscenze dei fatti ha deciso fino ad oggi di non applicare e lascerebbe intendere che la Clinica voglia sostituirsi al compito della Magistrarura.
Quindi, in attesa che della fine degli accertamenti penali la Clinica ha deciso di riconoscere al medico la presunzione di innocenza e ha confermato l’accreditamento.
emmebi