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Cronaca
14.12.2014 - 14:030
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

I pescatori dilettanti del Verbano scrivono a Zali: “Le reti sono troppe, è ora di porre fine alla ‘mattanza’ scriteriata”

La pressione è eccessiva e la pesca dilettantistica ne soffre, assistendo, da oltre un decennio, a un drastico calo del pescato. Con una petizione firmata da oltre 200 frequentatori del Lago, i dilettanti chiedono al ministro del Territorio di agire

BELLINZONA – Troppe reti nel Lago Maggiore e la pesca dilettantistica ne soffre, è quindi ora di cambiare la situazione. Per questo 228 pescatori del Locarnese hanno sottoscritto la lettera, consegnata venerdì al Dipartimento del territorio, in cui si invita il ministro Claudio Zali a porre rimedio a uno status quo frutto di “un metodo irresponsabile di pescare con le reti che è la conseguenza delle attuali leggi troppo permissive e non più attuali”. I firmatari della petizione, capitanati da Piergiorgio Nessi e Luciano Petrozzi, chiedono quindi “visto il danno alla fauna ittica che arreca la pesca con le reti, e l’indiretto danno economico che la stessa provoca, una netta riduzione della pratica di pesca con le reti di fondo, da posa e volanti”.

Come rimarcato nell’introduzione alla lettera (che riportiamo integralmente in quanto segue) infatti, nella parte svizzera del Verbano “si assiste da oltre un decennio a un drastico declino del pescato da parte dei dilettanti che usano la canna o gli altri attrezzi consentiti”. Oltre a chiedere una riduzione delle patenti per le reti rilasciate, i firmatari auspicano anche “una maggiore protezione della trota lacustre durante il periodo di migrazione (ottobre-dicembre). Purtroppo infatti – spiegano ancora –, anche quest’anno abbiamo assistito durante il periodo di protezione alla scriteriata e massiccia posa di reti volanti, che hanno fatto strage di questo prezioso salmonide”.

Le motivazioni dei pescatori dilettanti e la lettera a Zali: “Basta con la ‘mattanza’ scriteriata”

Un folto gruppo di pescatori dilettanti, ossia pescatori con la classica canna, amanti del nostro lago Verbano, si pongono forti dubbi sull’opportunità di praticare ai nostri giorni ancora la pesca con le reti.

Il pescato di pesce pregiato, persici, lucci perca e trote si è drasticamente ridotto.

Le statistiche parlano chiaro. Dalla fine degli anni ’90 in poi i pescatori dilettanti sono passati da ottomila unità agli attuali scarsi quattromila.  La causa di questa drastica riduzione di appassionati della lenza, sono sicuramente da ricercare nella scarsità di catture. 

Molteplici sono le cause della drastica riduzione della fauna ittica: l’inquinamento dovuto alle sostanze microinquinanti, gli spurghi delle dighe che con il limo rilasciato coprono le freghe dei pesci, gli sbarramenti idroelettrici che non permettono più deflussi naturali nei fiumi privando il lago di apporto nutritivo, l’invasione di uccelli che si nutrono di pesce, quali cormorani e aironi cenerini; e noi aggiungiamo anche la pressione eccessiva della pesca con reti.

Alcune cifre: il lago Verbano ha una superficie di 212 km2, di cui solo il 20% in territorio Svizzero, equivalente a 42 km2. I pescatori con le reti, tra professionisti e semiprofessionisti, sono almeno 14, il che equivale, dedotte le zone di divieto di pesca, a circa 2,5 km2 a disposizione per ognuno di loro.

Ogni pescatore ha diritti di posare 1,5 km di reti volanti a notte. Capita sovente di vedere le luci delle reti volanti e ci si rende conto come il nostro lago è troppo piccolo per sopportare una pressione di pesca con questo tipo di attrezzi: la larghezza massima del Verbano fra le isole di Brissago e il Gambarogno è di circa 3 km.

La posa in contemporanea di volanti da parte di 2-3 pescatori professionisti o semiprofessionisti ha la conseguenza di chiudere completamente il passaggio di migrazione dei pesci.

Questo metodo irresponsabile di pescare con le reti, è la conseguenza delle attuali leggi troppo permissive, e non più attuali, destinate a proteggere la riproduzione dei pesci e la loro naturale migrazione.

Si chiede, visto il danno alla fauna ittica che arreca la pesca con le reti, e l’indiretto danno economico che le stessa provoca, una netta riduzione della pratica di pesca con le reti di fondo, da posa e volanti.

Le limitazioni possono essere per esempio, la drastica riduzione di licenze per professionisti e semiprofessionisti, l’introduzione di giornate di riposo, l’estensione delle zone di divieto.

Senza un deciso intervento da parte delle autorità nel limitare l’uso delle reti, fra pochi anni il nostro lago Verbano, attualmente poco pescoso, sarà destinato a un ulteriore declino, e i pescatori con la canna che acquisteranno la licenza di pesca, stufi di catture scarse, diminuiranno ancora di più. Di conseguenza il Cantone avrà minori importi da destinare alla riproduzione e all’immissione di “pesce novellame”. I giovani che vorranno avvicinarsi a questa sana attività a contatto con la natura saranno sempre di meno.

Nel lago Ceresio le zone di protezione e di divieto di pesca con le reti sono molto più estese e ristrettive rispetto al Verbano, dove sono molto più limitate, e addirittura è permesso per i pescatori con reti esercitare la pratica nella zona di protezione delle Bolle di Magadino nel periodo dal 15 luglio al 20 settembre.

Chiediamo dunque che il Dipartimento del Territorio, e per esso l’Ufficio Caccia e Pesca, prendano finalmente delle misure serie e chiare per arginare il problema e migliorare le condizioni di pescosità del Verbano. Chiediamo una regolamentazione più restrittiva della pesca con le reti, in particolare un ampliamento delle zone di divieto (la bandita andrebbe estesa all’intero golfo di Locarno), l’eliminazione immediata delle patenti per semiprofessionisti, la riduzione (tramite messa a concorso, per esempio) del numero di patenti per professionisti, e l’introduzione di giornate o di periodi “di riposo”. La politica del prelievo con le reti sul Verbano deve trovare nuove regole e non deve essere più autorizzata la “mattanza” scriteriata a cui assistiamo negli ultimi anni, favorita anche dall’utilizzo di reti sempre più micidiali e performanti.

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