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18.12.2014 - 11:110
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Scintille via mail tra Viscardi e Benicchio sul quinto candidato PLR al Governo. "Troppo gossip sui nomi". Michele Morisoli: "Calma e gesso"

Battibecco tra la presidente della Sezione di Lugano e il presidente del Distretto. Ecco come sono andate le cose. Alla fine interviene il coordinatore della lista

LUGANO - Il momento per il PLR è delicato. Si tratta di trovare il quinto candidato per il Consiglio di Stato dopo la rinuncia di Mauro Antonini. E in questi giorni, di nomi ne sono girati parecchi, più o meno a vanvera: da Giovanna Masoni a Fabio Schnellmann, da Michele Bertini a Manuele Verda, da Roberto Badaracco a Giovanna Viscardi…

Proprio tra quest’ultima, presidente della sezione di Lugano, e Valentino Benicchio, presidente del Distretto, è scoppiato un battibecco via mail a cui ha accennato oggi il Corriere del Ticino. Tema, la “gestione” delle candidature.

Viscardi ha chiesto a Benicchio di conoscere i nomi dei due potenziali candidati individuati dal Distretto, in un'ottica di trasparenza. Ma Benicchio le ha risposto picche, rivendicando il diritto del Distretto di raccogliere le potenziali candidature provenienti dalle varie sezioni del Luganese e di comunicarle direttamente ai vertici cantonali del Partito.

Mi sembra giusto – ha scritto in sostanza - che sia il Distretto a dialogare con la dirigenza cantonale e non le singole sezioni, agevolando la comunicazione dei relativi gossip. Tenuto conto del particolare momento Benicchio invitava quindi la Sezione di Lugano a comunicare al Distretto qualsiasi candidatura da aggiungere alle due già esistenti.

Vale quindi il concetto per cui la Sezione di Lugano non ha diritto di comunicare le sue proposte a nessun altro se non al Distretto?, ha replicato Viscardi.
La presidente ha lamentato da parte di Benicchio un atteggiamento di chiusura e il fatto che una Sezione importante come quella di Lugano non venga coinvolta nel processo per individuare il quinto nome. Poi la stoccata: "Un grande partito non può progredire con atteggiamenti di questo tipo”.

Benicchio ha replicato che il Distretto non intende giocare un ruolo di “chiusura”. Ho solo detto, ha spiegato, che in questa fase sono le sezioni che devono comunicare le loro candidature al Distretto e non viceversa.

Benicchio aveva espresso preoccupazione per la continua uscita sui media di nomi di possibili candidati. Il Distretto intende agire in maniera corretta ma soprattutto con riservatezza, ha scritto in una mail. E ha aggiunto: "In quanto al fidarci e alla correttezza, bisognerebbe organizzare un corso per molti esponenti del nostro partito”.

Alla fine, per porre fine al battibecco, è intervenuto Michele Morisoli, responsabile dell’allestimento della lista per il Consiglio di Stato. Dopo aver premesso che sta lavorando per individuare il candidato migliore per completare la lista, ha ribadito l’importanza della discrezione, vista appunto la delicatezza del momento.

È importante che, oltre ai nomi che sono farina del sacco dei giornalisti, non si facciano altri nomi; anche per non bruciare i candidati, ha scritto in sostanza.
Morisoli ha pure precisato di aver chiesto a Viscardi di conoscere eventuali nomi luganesi di interessati alla candidatura, e che è inopportuno che la Sezione di Lugano proponga il proprio candidato al Consiglio di Stato.
Ha quindi invitato a non alzare i toni con rivendicazioni sezionali, anche perchè il quinto candidato sarà chiaramente luganese. E ha concluso che la cosa importante è trovare il profilo che meglio si inserisce nella strategia di rinnovamento per vincere in aprile.

Insomma: calma e gesso...

emmebi

 

 

 


 

 

 

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