ULTIME NOTIZIE News
Politica e Potere
19.12.2014 - 08:200
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

È ufficiale, voteremo sul raddoppio del Gottardo: già raccolte 100'000 firme. Ma i sostenitori incalzano: “Non ci sono altre soluzioni”

"Non permetteremo che i camion spianino le Alpi", dice il Presidente dell'iniziativa delle Alpi. Pronta la risposta del comitato per il sì: “Non siete capaci di portare alternative”

BERNA - Il referendum contro la costruzione di una seconda galleria stradale al Gottardo è riuscito. La cinquantina di organizzazioni riunite nell'associazione «No al raddoppio del Gottardo» ha già raccolto più di 100.000 firme. Attualmente gli ultimi formulari ricevuti sono presso i Comuni per la vidimazione. Per la riuscita di un referendum sono necessarie 50'000 firme valide. Saranno inoltrate entro il termine previsto del 15 gennaio 2015. Al momento sono state vidimate 52'931 firme.

"Siamo molto contenti che il referendum sia riuscito così in fretta e con un così ampio margine", dice Caroline Beglinger, Co-presidente dell'associazione «No al raddoppio del Gottardo» e Condirettrice dell'ATA Associazione traffico e ambiente. Così sono date le premesse affinché il popolo svizzero possa esprimersi sulla costruzione d'un secondo tubo stradale al Gottardo e decidere se vuole un'altra valanga di camion oppure no. La votazione si terrà probabilmente nel giugno 2015 oppure più tardi, nel 2016.

Checché se ne dica e si prometta: prima o poi il raddoppio del Gottardo finirebbe per attirare ancora più traffico e, in particolare, ancora più camion in transito. Ciò significa più rumore, più gas di scarico e più colonne sull'intero asse fra Chiasso e Basilea o Sciaffusa. Con l'aumento del traffico cresce anche il pericolo d'incidenti. "Non permetteremo che i camion spianino le Alpi", afferma Jon Pult, Co-presidente dell'associazione «No al raddoppio del Gottardo» e Presidente dell'Iniziativa delle Alpi.

Non c'è bisogno di una seconda galleria stradale. Durante il risanamento della galleria esistente è possibile offrire un efficiente servizio di treni navetta per le auto e per i mezzi pesanti. Così il Ticino sarà sempre raggiungibile anche su strada e non resterà mai isolato. Nel 2016, inoltre, entrerà in funzione la galleria ferroviaria di base del Gottardo, che collegherà il Ticino al resto della Svizzera come mai prima nella storia del Cantone.

Ma non si è fatta attendere la risposta del comitato a favore del raddoppio, per cui “gli oppositori della galleria di risanamento al San Gottardo [restano] senza una valida soluzione”, come titola il comunicato stampa che riportiamo integralmente in quanto segue.

La risposta dei sostenitori del risanamento

Dopo anni di attente analisi, il Consiglio federale e il Parlamento hanno deciso di realizzare un tunnel di risanamento al San Gottardo. Contro questa decisione è stato promosso un referendum. Il comitato referendiario non ha però saputo apportare nuovi fatti e argomenti come pure una proposta concreta per il risanamento necessario della galleria, ormai indispensabile data l’infrastruttura vetusta.

Dopo 30 anni di attività, la galleria del San Gottardo deve essere risanata e bisognerà quindi chiuderla totalmente al traffico per oltre 2,5 anni. Durante questo periodo, il traffico transalpino necessita di un’alternativa. Dopo aver sondato a fondo le varie opzioni possibili, il Consiglio federale ha concluso che la soluzione migliore è la realizzazione di una nuova galleria senza aumento della capacità di transito. Al San Gottardo vi sarà quindi una sola corsia per senso di marcia, come è in atto già oggi. Questa soluzione permette anche di migliorare la sicurezza per tutti gli utenti della galleria: il traffico frontale sarà infatti totalmente eliminato. L’affidabilità del collegamento sarà inoltre sempre garantita. La variante con il tunnel di risanamento rappresenta il progetto con il miglior rapporto costi/benefici.

Le due commissioni dei trasporti del Parlamento, dopo un esame approfondito delle varianti possibili, hanno dato seguito alla proposta del Consiglio federale. Il Consiglio nazionale ha approvato la costruzione del tunnel di risanamento con 120 voti su 76, mentre il Consiglio degli Stati con 28 voti su 17. Dei 10 deputati parlamenti ticinesi a Berna, 9 hanno approvato il progetto, come anche 2 deputati su 3 del Canton Uri. Le proporzioni sono anche molto significative negli altri Cantoni direttamente toccati: 5 deputati su 7 del Canton Grigioni e 7 deputati su 9 del Canon Vallese hanno sostenuto la variante di risanamento del Consiglio federale.

Contro questa soluzione è stato lanciato un referendum. Il comitato referendiario non è però stato capace di portare nuove soluzioni o fatti che potrebbero cambiare la situazione e non è stato in grado, o non vuole specificare, quale soluzione sostiene per poter procedere con gli indispensabili lavori di risanamento al San Gottardo. Dopo anni di analisi e decine di rapporti dettagliati, sarebbe ora di prendere una posizione.

I motivi per i quali il Consiglio federale e una solida maggioranza del Parlamento hanno approvato la variante con la realizzazione di un tunnel di risanamento sono tuttora validi. Non è infatti possibile un risanamento alternativo e soprattutto sostenibile del tunnel attuale.

Resta connesso con Liberatv.ch: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔
Tags
consiglio
traffico
risanamento
raddoppio
gottardo
galleria
soluzione
consiglio federale
no
referendum
News e approfondimenti Ticino
© 2024 , All rights reserved