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Cronaca
19.12.2014 - 20:300
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Mezz'ora per prendere un bus in centro a Lugano alle otto di sera! L'odissea di uno che oggi gli è scoppiata l'anima ecologica e ha optato per il trasporto pubblico

L'ANALISI - Mi son detto, ma sì, dopo il dibattito parlamentare sulla tassa di collegamento mi son proprio convinto. A prendere l'auto mi sento un verme. Oggi prendo il bus!

LUGANO - Mi son detto: ma sì, in centro a Lugano oggi pomeriggio ci vado in bus. Venerdì a quest'ora è sempre un casino. Si svuotano gli uffici e si riempiono le strade. E poi c'è la gente che si riversa in centro per gli ultimi acquisti: è quasi Natale, qundi sarà ancora peggio del solito. Perchè poi devo foraggiare le casse degli autosili quando posso investire i miei quattro franchetti andata e ritorno per farmi in bus i tre chilometri che mi separano dal centro? Stupido no? E poi mi sento proprio sensibilizzato e profondamente colpito da tutto quel dibattito fiume sull'ecologia che c'è stato questa settimana in Parlamento, mi sento crescere dentro anch'io un'anima verde, quel sentimento che improvvisamente sta pervadendo la coscienza collettiva del Governo. La tassa di collegamento, il rilancio del trasporto pubblico, e prima ancora gli ecoincentivi e gli ecomalus! Ma sì, mi sento verde come l'incredibile Hulk! Ho proprio deciso che oggi pomeriggio in centro a Lugano ci vado in bus, anche se alla fine avrò qualche pacchetto piuttosto pesante da portare, perchè ho qui la lista della spesa e alla fine si sa che compri sempre più cose di quante te ne servano. L'occasione fa l'uomo shopping... Però alla fin fine dal centro alla pensilina di Botta sono tre o quattrocento metri... Quindi, vado in bus.

Infilo due franchetti nel mangiamonete della TPL e me li trasforma in biglietto. Guardo il tabellone che indica gli orari di arrivo ma è spento. Va bè, penso, si sarà fulminato. Aspetto con pazienza e intanto mi fumo una paglia. Arriva il bus. Fantastico: in pochi minuti sono in centro, senza code e problemi di posteggio. Da rifare assolutamente. Faccio le compere e passo in piazza a vedere se c'è in giro qualcuno. Ovvio che trovo qualcuno: è venerdì sera. Aperitivo d'obbligo. Quattro chiacchiere tra un bicchiere e l'altro e si fanno le 8. Ok, ora di andare. MI faccio a piedi i 400 metri o giù di lì fino alla pensilina. I pacchi non mi pesano nemmeno tanto, perchè so che tra poco potrò salire sul mio comodo bus che in pochi minuti mi ricondurrà a casa. Arrivo alla pensilina e in lontananza vedo tre bus che partono. Mi dico: vabbè fa niente, tra qualche minuto ne arriveranno altri. A Lugano il trasporto pubblico funziona! Lo decantano tutti. Faccio il biglietto, poi alzo lo sguardo al tabellone e vedo una sfilza di numeri 26, tre in fila. Ventisei cosa?, penso... Guardo meglio e capisco: l'attesa per i prossimi bus è di 26 minuti. Ma come? Non sono mica treni, sono bus circolari... Di giorno ce n'è uno ogni cinnque minuti, spesso semivuoto, che intasa il traffico alle fermate. Non è mica mezzanotte... Sono le 8 e 20 di venerdì sera... Poi qui non siamo mica nel regno della 'movida'? E cosa faccio? Me ne sto a prender freddo per mezz'ora in attesa che arrivi l'agognato bus? No, vado a piedi, grazie. Mi faccio tre chilometri con i sacchetti in mano così brucio anche le calorie dell'aperò. Ma la prossima volta, prima di prendere il bus ci penserò due volte. E forse, prima di chiedere altre tasse ai cittadini, oltre ai biglietti, e punire ancora chi usa l'auto bisognerebbe convincerli con i fatti che prendere il bus conviene.

emmebi

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