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Politica e Potere
21.12.2014 - 09:230
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

E Gigio Pedrazzini salta il fosso: "Al Ticino serve il maggioritario"

L'ex Consigliere di Stato PPD, da sempre un sostenitore del proporzionale, cambia idea e chiede un cambiamento: ". Quanto accaduto con il preventivo 2015 mi sembra molto emblematico..."

BELLINZONA - Il recente dibattito sul preventivo ha riaperto l'eterna discussione sulla governabilità del Ticino. Una discussione, a dire il vero, emersa con prepotenza nell'ultima legislatura dove la frammentazione del Gran Consiglio (servono almeno 3 partiti per avere la maggioranza) ha reso estenunte la ricerca del consenso sui singoli messaggi, il che ha prodotto spesso compromessi al ribasso, ed estremamente fragili gli accordi tra i partiti. L'ultimo dibattito sul preventivo è stato un esempio lampante della fragilità del sistema. Tanto che un proporzionalista convinto della prima ora come Luigi Pedrazzini salta il fosso e passa nella schiera di chi chiede il maggioritario. E chissà che questa uscita non sia il preludio di un cambiamento di rotta dei partiti storici e della Lega, o almeno del PPD, da sempre contrari al maggioritario. "Il principale cambiamento intervenuto rispetto "ai bei tempi andati" - scrive l'ex Consigliere di Stato in una lettera pubblicata dal Caffé - non è la vera o presunta perdita di qualità, di competenza e di serietà di chi fa politica, bensì la frammentazione del mondo politico e la scomparsa di partiti con numeri sufficientemente grandi per assumere una leadership non contestata. Quanto accaduto con il preventivo 2015 mi sembra molto emblematico di questa situazione. Alla fine è passato grazie all'astensione dei deputati del partito che ha la maggioranza dei seggi in governo. Liberali e popolari democratici (che in altri tempi non poi così lontani detenevano assieme una settantina di seggi su novanta (!), sono andati in rete solo perché il gruppo della Lega ha tolto difensori e portiere. Questa volta è andata, ma la prossima? E fino a quando l'esito dell'atto principe della funzione parlamentare - il voto sul preventivo - può essere lasciato in balia dei tatticismi dell'ultima ora?" "Penso che anche il Ticino - scrive ancora l'ex ministro PPD - debba riflettere seriamente sull'introduzione del sistema maggioritario almeno per l'elezione del Consiglio di Stato. Ormai, dopo il cambiamento di Zugo, è rimasto l'ultimo cantone svizzero che elegge il governo con il "proporzionale" (oltretutto reso spurio dall'introduzione della scheda senza partito). Certo, il sistema di voto non risolve tutti i problemi, non è la cosiddetta panacea per curare i mali della politica. Mi sembra però che abbia il pregio di imporre ai partiti la ricerca di alleanze prima delle elezioni, perché ben difficilmente sarebbero altrimenti in grado di eleggere i loro rappresentanti, visti i numeri che hanno le attuali forze in campo. Sarebbe un primo passo importante per dare all'azione del governo un respiro politico quadriennale e per impostare un confronto con il parlamento un po' più strategico e un po' meno casuale".
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