LUGANO - In casa PLR, soprattutto nel Luganese, si è scatenata una piccola bufera dopo la decisione della dirigenza di indicare in Gian Luca Cantarelli il quinto candidato della lista per il Governo in sostituzione di Mauro Antonini. Molti i malumori e le voci scontente, anche perché negli ultimi giorni da Lugano erano arrivate due proposte diverse: la disponibilità manifestata dal deputato Fabio Schnellmann e, alla fine, l’indicazione della Sezione cittadina del Partito, che puntava su Roberto Badaracco, pure deputato e capogruppo in Consiglio comunale. E nella bufera, più che il presidente Rocco Cattaneo, è finito soprattutto il coordinatore della lista, Michele Morisoli. Che oggi prende posizione e risponde pacatamente alle critiche, chiedendo rispetto.
“Io e il presidente Cattaneo abbiamo scelto e proposto come quinto candidato del PLR al Consiglio di Stato Gian Luca Cantarelli – dice Morisoli -. E lo abbiamo fatto sulla base di approfondite valutazioni. Se altri desiderano essere in lista lo possono certamente fare. Mi sembra chiaro, semplice e logico. Nessuno ha mai detto il contrario. L’importante è che l'animosità e le interpretazioni lascino spazio all'ascolto, al dialogo, e soprattutto al rispetto”.
Intanto, l’ex presidente dei Giovani Liberali Radicali, Giovanni Poloni, argomenta il suo post su Facebook. “Fiducia al presidente – spiega, ma ribadisce -: chi ha gestito la lista dovrà riflettere nel caso in cui il Comitato cantonale del 9 gennaio scelga Badaracco, candidatura che spero venga portata in votazione, perché in democrazia è così. Auspico che i GLRT sostengano questa linea e si facciano garanti del dibattito interno al Partito, e in questo senso ho scritto oggi al presidente Fabio Käppeli. Come Giovani non vogliamo imposizioni dall’alto”.
D’altra parte le dichiarazioni di Morisoli non chiudono le porte al confronto e magari la bufera finirà con il rivelarsi una tempesta in un biccher d’acqua. Non resta che attendere gli sviluppi del caso.
emmebi