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26.01.2015 - 17:190
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Ticino: mission to Bern. Frontalieri, contingenti e Statuto speciale a Palazzo. Maggi: "Non abbiamo fatto i piangina"

Una pattuglia di Gran Consiglieri ticinesi ricevuti dalla Commissione dell'economia e dei tributi. Il capogruppo dei Verdi: "Abbiamo presentato in modo corretto le cifre che mostrano in modo inequivocabile il fenomeno della sostituzione"

BERNA - Ticino: mission to Bern. Si potrebbe intitolare così il viaggio svolto oggi da alcuni Gran Consiglieri ticinesi - Christian Vitta, Maurizio Agustoni, Saverio Lurati e Francesco Maggi - sotto la cupola di Palazzo Federale. I deputati sono stati ascoltati nel pomeriggio dalla Commissione dell'economia e dei tributi in merito a tre risoluzioni votate dal Parlamento ticinese. In particolare: quella dei Verdi per un Ticino a Statuto speciale, quella del PPD affinché i contingenti approvati il 9 febbraio vengano stabiliti su base cantonale e quella del PLR che chiede la disdetta dell'accordo sui frontalieri del 1974. I nostri Gran Consiglieri hanno naturalmente difeso le risoluzioni e hanno argomentato sui problemi del Ticino che hanno spinto il Parlamento ad approvarle. Da quanto è dato sapere solo su quella del PLR il capogruppo Christian Vitta avrebbe chiesto ai parlamentari federali di congelarla in attesa degli sviluppi sulla bozza di accordo fiscale appena siglata da Svizzera e Italia che, come sappiamo, prevede una nuova intesa sull'imposizione dei frontalieri che sostituirebbe quella del 1974 che il Gran Consiglio chiede di disdire unilateralmente. Al termine dell'incontro abbiamo raggiunto il capogruppo dei Verdi Francesco Maggi che ha presentato la proposta che forse più di tutte ha fatto discutere alle nostre latitudine. La richiesta della creazione di uno Statuto speciale per il Ticino che consenta al nostro Cantone di adottare regole ad hoc per fronteggiare gli i gravi problemi prodotti dalla Libera circolazione delle persone. "La nostra proposta di Statuto speciale - ci dice Maggi - è stata definita audace da alcuni parlamentari federali e questo ci fa capire che sarà dura ottenere un risultato. Però non siamo andati a Berna a fare i piangina e abbiamo mostrato, cifre alla mano, le difficoltà oggettive del nostro Cantone sul piano del mercato del lavoro. Abbiamo presentato in modo corretto quelle che sono le cifre e che mostrano in modo inequivocabile la sostituzione di lavoratori residenti con lavoratori frontalieri. E questo è un aspetto che fa particolarmente male". L'incontro di oggi, quindi, secondo il capogruppo dei Verdi "è stato comunque un passo avanti: diversi deputati ci hanno detto che abbiamo fatto un ottimo lavoro. Ora speriamo che questa opera di sensibilizzazione produca dei fatti, anche perché, lo ripeto, i problemi del Ticino sono indubbi. Dopodiché dobbiamo continuare a batterci e a non mollare la presa".
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