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Cronaca
24.02.2015 - 12:520
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Il Civico assume senza concorso architetto milanese. Il direttore: "È specializzato in architettura ospedaliera". Ma i vertici EOC vogliono vederci chiaro

Il professionista ha sposato una svizzera ed è parente di un medico. Il direttore: "La sua figura ci è stata segnalata da lui, ma nessuna pressione. E il contratto dura solo due anni"

LUGANO – L’Ospedale regionale di Lugano ha assunto, con contratto a tempo determinato, per la durata di due anni, un architetto di Milano. Un’assunzione che pone tre domande. Prima domanda: a che serve un architetto a un ospedale? Seconda domanda: è opportuno che un ente para-pubblico – stiamo parlando dell’Ente ospedaliero cantonale – assuma un professionista italiano in un momento così delicato per il mondo del lavoro? Terza domanda: perché quel posto non è stato messo a concorso?

Per completare il quadro va aggiunto che l’architetto ha un permesso di dimora (permesso B), ottenuto grazie al contratto con l’Ospedale, che intende stabilirsi in Ticino, che è sposato con una cittadina svizzera, e che la sua figura professionale è stata segnalata alla direzione dell’Ospedale da un medico che negli scorsi anni è stato collaboratore dell’Ente ospedaliero. Va anche detto che il medico in questione è lo zio della moglie dell’architetto stesso.

La redazione di liberatv è venuta a conoscenza del caso e ha chiesto a Daniele Caverzasio, membro del Consiglio di amministrazione dell’Ente ospedaliero, al cui interno segue anche alcuni dossier legati alla progettazione, se questa assunzione fosse stata discussa nel CdA.
“No - ha risposto Caverzasio -, non ne eravamo a conoscenza ma, se le cose stanno così, intendo discuterne venerdì nella prossima seduta del Consiglio di amministrazione”.

Abbiamo quindi chiesto una presa di posizione al direttore dell’Ospedale di Lugano, Luca Jelmoni. Direttore, come stanno le cose?
“Premetto che, a parità di competenze, diamo sempre la precedenza alle assunzioni di collaboratori svizzeri o domiciliati. Venendo al caso in questione, in effetti abbiamo assunto con un contratto a termine, della durata di due anni, un architetto italiano, sposato con una cittadina svizzera e residente in Ticino. Lo abbiamo fatto ritenendo assolutamente rilevante e fondamentale la sua competenza ospedaliera”.

Ma a che serve un architetto al Civico?
“Negli ultimi anni abbiamo istituito un piccolo team per la progettazione dell’ampliamento e del rinnovamento di alcuni reparti importanti e particolarmente complessi dell’ospedale: cure intensive, blocco operatorio e pronto soccorso. Avevamo bisogno di inserire in questo team un progettista che fosse immediatamente operativo e che avesse le necessarie competenze in ambito ospedaliero. Abbiamo già assunto un altro architetto nel 2013, tramite un concorso pubblico, ma non abbiamo trovato in Ticino un progettista che avesse una provata esperienza in campo ospedaliero, esperienza che sta acquisendo internamente”.

Non sarebbe stato opportuno aprire un concorso anche in questo caso?
“Preciso che per un’assunzione a tempo determinato non è obbligatoria la procedura del concorso. Detto questo, conosciamo il mercato e, sappiamo che il professionista in questione ci garantisce una competenza specifica, di cui abbiamo bisogno, per il bene del nostro ospedale e per l’interesse dell’azienda EOC”.

La segnalazione dell’architetto da parte di un medico che è stato vostro collaboratore potrebbe gettare un’ombra di “raccomandazione” su questa assunzione…
“Le assicuro che non è così: l’architetto ci è stato effettivamente segnalato da un nostro ex collaboratore, ma la decisione di assumerlo è stata presa senza alcuna pressione da parte sua, in piena coscienza e autonomia”.

 

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