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Cronaca
28.02.2015 - 14:460
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Bellinzona, "e ora potere a chi lavora”. Il PS: “Oggi abbiamo visto chi tiene davvero al lavoro del nostro Ticino. Gli altri sanno solo vendere fuffa”

Seicento le persone che hanno preso parte alla manifestazione indetta dai socialisti: “Il segnale che la gente si è stufata di chinare la testa e di accettare le decisioni calate dall’alto”

BELLINZONA – “E ora potere a chi lavora”, questo lo slogan che ha accompagnato il corteo di manifestanti fino a Piazza Governo. Punto di ritrovo in cui, verso le 14, ha preso avvio la manifestazione indetta per oggi dal PS e altre organizzazioni di sinistra, contro i tagli salariali e in difesa del lavoro “per dire basta a chi vuole solo di più per meno”.

Seicento, come riferisce il PS, i presenti. “Famiglie con bambini, coppie, gruppi, singoli cittadini e cittadine sono arrivati a Bellinzona per dire che no, non va bene. Che la corda è stata tirata troppo e che ora bisogna piantarla di scaricare tutti i costi sul fondo della scala produttiva, cioè su chi lavora. Che i tagli e le minacce di licenziamento sono inaccettabili. Che non esistono lavoratori di serie A e lavoratori di serie B, che frontalieri e residenti sono sulla stessa barca e colpire gli uni danneggia anche gli altri”.

E a prender la parola sul palco, come annunciato dal presidente socialista Saverio Lurati, non i politici, ma proprio chi è al centro delle rivendicazioni odierne: i lavoratori. Una precisa scelta degli organizzatori, si spiega ancora nel comunicato seguito alla manifestazione, dettata dal fatto che “i grandi problemi dell'economia si declinano poi nelle vite delle singole persone, ciascuna con il proprio dolore esistenziale”. A portare la propria testimonianza di fronte alle diverse centinaia di presenti sono stati quindi, fra gli altri, il rappresentante della commissione del personale della Ferriere Cattaneo, il presidente del comitato di sciopero alle Officine FFS di Bellinzona, Gianni Frizzo, passando anche per un giovane nei laureato, Fabrizio Sirica, in cerca di lavoro.

Dopo le manifestazioni dei mesi scorsi, dopo gli scioperi nelle aziende, le presenze registrate oggi in Piazza Governo sono per gli organizzatori “un altro segnale di risposta contro l'arroganza e la prevaricazione”. Ma rappresentano anche la volontà di dire “che un’altra economia è possibile, come dimostrano le centinaia di aziende che in queste settimane stringono i denti, sapendo bene che i dipendenti sono il patrimonio più prezioso. Perciò, invece di tagliare i salari, investono per rendersi competitive in un mercato sempre più difficile”.

“A noi piace interpretare il successo della manifestazione come un primo segnale. Il segnale che la gente si è stufata di chinare la testa e di accettare le decisioni calate dall’alto. E ha deciso di rendersi di nuovo protagonista del proprio lavoro”, scrive ancora il PS aggiungendo che “oggi in piazza, con le persone, i partiti e i movimenti che c'erano, abbiamo visto chi tiene davvero al lavoro del nostro Ticino. Gli altri sanno solo vendere fuffa”.

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