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Cronaca
28.02.2015 - 15:430
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Obbiettivi rivoluzionari per la Sagra dell’uva di Mendrisio: “Così non funziona, è ora di cambiare rotta”

Dopo le molte polemiche seguite alle ultime edizioni e il clamoroso abbandono di un partecipante storico come la Vineria dei Mir, la ‘nuova’ sagra tornerà a puntare sui suoi valori più autentici: tradizione e prodotti del territorio

MENDRISIO – Una vera e propria (piccola) rivoluzione quella che si apprestano a compiere gli organizzatori della Sagra dell’uva di Mendrisio. Dopo le molte polemiche seguite alle ultime edizioni e il clamoroso abbandono di un partecipante storico come la Vineria dei Mir, si cambia rotta. “Ci siamo resi conto che così la sagra non funziona più, è il momento di cambiare e di dare una svolta”, ha dichiarato il presidente Antonio Fontana al Corriere del Ticino, che oggi anticipa le prime novità a cui sta lavorando il comitato direttivo.

Le nuove direttive tracciate nel corso della riunione di giovedì scorso potrebbero lasciar ben sperare quanti si erano dichiarati delusi dalla piega presa dalla storica manifestazione. Fra gli obbiettivi, oltre a una nuova politica dei prezzi e un ampliamento del tracciato (che dovrebbe arrivare a coinvolgere le preziose cantine di Mendrisio),anche quello di eliminare le aree diventate troppo ‘carnevalesche’.

La ‘nuova’ sagra punterà poi sui suoi valori più autentici: i prodotti locali. Lo scopo è quindi quello di coinvolgere produttori locali, viticoltori, commercianti ed esercenti di Mendrisio a cui verrà affidata la gestione del nucleo. Agli espositori esterni verrà invece dedicata una zona meno centrale.

L’idea sta prendendo forma in queste settimane e trattandosi di rivoluzione, spiega ancora Fontana, potrebbe volerci qualche tempo prima di veder realizzati a pieno tutti i cambiamenti. Ma la via è segnata e la volontà è quella di cambiare e restituire alla sagra il suo animo più autentico. Per fare ciò “è necessaria la collaborazione di tutti” e gli organizzatori si stanno quindi già mobilitando.

E fra i contatti da (re)instaurare c’è certamente anche quello con la Vineria dei Mir, grande assente dello scorso anno dopo aver perso la sua corte e non esser riuscita a raggiungere una valida alternativa con l’organizzazione. “Speriamo che questo progetto li convinca a tornare. La loro presenza per noi è importante”, ha concluso Fontana.

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