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Cronaca
19.03.2015 - 18:380
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Ecco come guardare l’eclisse in tutta sicurezza. L’ottico: “Anche un 30% di luce solare può essere molto pericoloso"

Nicolas Augsburger Rossi spiega cosa può accadere agli occhi e come proteggersi

MENDRISIO – La mattinata di domani verrà trascorsa da buona parte del globo col naso all’insù: dalle 9.30 la luna inizierà ad intercettare il sole, oscurandolo durante il suo passaggio. L’eclisse sarà visibile anche in Ticino, dove il massimo oscuramento, con la nostra stella coperta al 70%, si avrà attorno alle 10.30 e per una ventina di minuti. Perdersela vorrà dire aspettare altri cinque anni prima di poter osservare un nuovo allineamento dei tre corpi celesti.

Un fenomeno per certi versi raro, l’ultima occasione di vederlo in Ticino risale a otto anni fa, suggestivo ed affascinante che però nasconde anche qualche insidia. Come accade in occasione di un’eclisse, si rinnovano infatti gli appelli alla prudenza. Anche lo stesso Ufficio federale della sanità pubblica ha diramato negli scorsi giorni un avviso per “osservare lo spettacolo astronomico senza danni” e mettere in guardia sui pericoli che comporta. Pericoli non da poco visto che si rischiano danni importanti e permanenti alla vista, fino alla cecità. Insieme all’ottico Nicolas Augsburger Rossi abbiamo quindi cercato di capire meglio cosa accada ai nostri occhi e come proteggerli al meglio, sfatando anche qualche luogo comune sui ‘rimedi popolari’.

Solitamente, spiega, “non guardiamo mai il sole se non per qualche secondo, ci dà istintivamente fastidio e perciò distogliamo presto lo sguardo, per questo motivo, in condizioni ‘normali’, è difficile osservarlo tanto a lungo da riportare danni. Ma quando ci si trova di fronte a un fenomeno particolare, come è l’eclissi, siamo portati a sforzarci e a continuare a guardare verso il sole, con le conseguenze che comporta”.

Il sole, banalmente, è sempre lo stesso, a cambiare è invece il nostro comportamento. “Bisogna quindi evitare di cadere in questa tentazione”. I danni possono infatti essere permanenti se non si prendono le dovute precauzioni. Altro aspetto insidioso è poi che questi non si avvertono subito, l'ustione della retina, come ricorda l’UFSP, è infatti indolore e gli effetti sono percepibili solo dopo alcune ore, cosa che aumenta il rischio di lesioni.

Si parla infatti di cecità da eclisse o maculopatia solare. “Maculopatia è il termine utilizzato per indicare che alcune zone della retina non funzionano più. La luce del sole è talmente intensa che ‘brucia’ la retina, la consuma a tal punto che rischia di non potersi più rigenerare”. A rimaner danneggiata è spesso la parte centrale, “proprio quella dove vediamo più dettagli durante la visione: un danno quindi molto grave”.

C’è da dire che, ahinoi, le condizioni meteo, per chi aveva in previsione di osservare il fenomeno ‘a basse quote’ non promettono bene: il cielo sarà infatti nuvoloso. “Se rimarrà coperto ce ne accorgeremo semplicemente perché vedremo un calo della luminosità. Ma è sempre bene prendere le precauzioni del caso”. Perché, come sarà durante l’eclissi di domani, anche un 30% di luce solare “è estremamente forte e quindi rischiosa per la nostra vista”.

Assolutamente da evitare quindi qualsiasi sistema casalingo, come il vetro annerito con la candela, i CD, gli occhiali da sole. “Nemmeno più paia uno sopra l’altro funzionano. Sono tutte soluzioni inefficaci e molto pericolose in realtà”. L’unico ‘sistema popolare’ che potrebbe effettivamente avere una efficacia sono gli occhiali da saldatore, “ma anche qui bisogna stare molto attenti perché non tutti i tipi servono allo scopo. Non tutte le lenti montate sanno infatti schermare la luce solare. Se non si è sicuri di possedere il paio giusto, è meglio evitare di correre rischi”.

Per osservare l’eclisse in sicurezza il modo migliore è farlo attraverso gli appositi filtri o occhiali, ma siamo ormai agli sgoccioli e, come è accaduto anche nel negozio di Nicola, “effettivamente quasi tutti gli ottici e le farmacie hanno ormai esaurito la scorta”. Come fare allora?

“Il metodo certamente più sicuro è l’osservazione indiretta. Si basa sostanzialmente sul principio della camera oscura”. I modi per realizzarla, come mostra l’immagine, sono molti: “Si prende un cartone, lo si fora con un ago e lo si pone fra noi (di spalle) e il sole. Davanti a noi, a distanza, si tiene poi un foglio bianco su cui, proprio come nella camera oscura, la luce che passa nel foro proietterà l’immagine”.

Infine, nell’epoca dei selfie e delle foto, la tentazione sarà quella di immortalarsi o di osservare l’evento, fra un clic e l’altro, dal proprio obiettivo fotografico… Sulle precauzioni da prendere in questi casi, spiega infine l’ottico, bisogna innanzitutto fare una distinzione: con un telefonino, anche se il risultato sarà decisamente insoddisfacente (“Si vedrà al massimo una macchiolina luminosa e niente più”), si guarda il fenomeno sullo schermo e perciò non si corrono ovviamente pericoli.

Ma se si guarda attraverso l’obbiettivo le cose cambiano: “Osservare l’eclisse attraverso qualsiasi sistema ottico richiede le stesse precauzioni che ‘ad occhio nudo’. Esistono appositi filtri per gli obbiettivi delle macchine fotografiche e per i cannocchiali. In quest’ultimo caso non schermarsi è ancora peggio, perché le lenti e l’ingrandimento concentrano ancor di più la luce solare sull’occhio”.

Insomma, per godere appieno dello spettacolo senza conseguenze, meglio affidarsi esclusivamente ai metodi certificati e “assolutamente non improvvisare soluzioni alternative e caserecce”.

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