ULTIME NOTIZIE Archivio
Archivio
22.03.2015 - 16:580

La Lega festeggia i 25 anni del Mattino e lancia la volata elettorale. In mille al Conza di Lugano. Borradori: “Non disperdete un solo voto”

Fra gli interventi, quello di Michele Foletti che ne ha ricordato successi e difficoltà: “Il Mattino è riuscito dove altri hanno toppato: cambiare la paludata informazione del Ticino”

LUGANO – Oltre mille persone hanno partecipato oggi al raduno leghista al Padiglione Conza di Lugano. Una festa organizzata dal Movimento di Via Monte Boglia per sottolineare i 25 anni del Mattino della Domenica e per lanciare l’ultimo appello elettorale.

Per primo ha preso la parola il municipale di Lugano Michele Foletti, che del Mattino è stato per alcuni anni una delle anime: “Il Mattino – ha ricordato – è stato il primo giornale ticinese gratuito e per di più domenicale. Ha introdotto uno stile molto diverso rispetto alla stampa ministeriale e codina di quei tempi. In Ticino era nato un giornale moderno. Qualcuno l’ha definito un fenomeno editoriale e probabilmente a giusta ragione. Il Mattino è riuscito dove altri hanno toppato: cambiare la paludata informazione del Ticino degli anni Novanta”.

“Eravamo a Locarno e si realizzava un giornalismo di inchiesta e di approfondimento”, ha ricordato Foletti. “Controcorrente con gli altri giornali che erano velinari e facevano la grancassa del potere politico. Il successo fu enorme. Uscivamo anche con edizioni di 52 pagine, e quasi la metà erano di pubblicità. Ascoltavamo i lettori, i loro problemi e indagavamo. Scoprivamo i coperchi e trovavamo le inefficienze, le coperture politiche, i favori degli amici degli amici. Il Mattino non diceva alla gente cosa doveva pensare, ma era la gente che diceva al Mattino cosa non funzionava”.

Poi Foletti ha rievocato il famoso blitz con cui Giuliano Bignasca trasferì la sede da Locarno in via Monte Boglia, e gli anni duri: “Abbiamo subito boicottaggi pubblicitari per metterci in difficoltà finanziaria, l’assalto della magistratura a suon di denunce e di processi (io da solo ho subito 42 querele), abbiamo dovuto andare a cercare una tipografia oltre Gottardo perché in Ticino tutti avevano paura di stampare il Mattino. Ma se siamo ancora qui lo dobbiamo non solo a Giuliano Bignasca, Flavio Maspoli, Rodolfo Pantani e ai tanti che per questo giornale hanno dato l’anima, ma soprattutto a voi che ogni domenica lo andate a cercare. La vera forza di un giornale sono i suoi elettori e il Mattino è un giornale fortissimo perché voi siete fortissimi”.

È toccato poi a Boris Bignasca, presidente dei giovani leghisti, che ha lanciato la volata elettorale: “Noi non facciamo politica solo per esserci, per farci vedere, per i santini, gli aperitivi, lo scambio di voti e i sorrisetti. Siamo qui perché a quella promessa, a quel “non molleremo mai” è legata una battaglia. La battaglia contro i bilaterali che hanno distrutto il Ticino, contro le ingerenze di Bruxelles, contro Berna che non ci capisce. La battaglia per tornare padroni in casa nostra”.

Brevissimo l’intervento del coordinatore della Lega Attilio Bignasca: “Una raccomandazione: se qualcuno vi chiede di aiutarvi a riempire le schede, rispondete che le avete già spedite. Grazie galoppini”.

Lorenzo Quadri, direttore del Mattino, ha detto: “Siamo ancora qui, più forti di prima, e intendiamo andare avanti così. Una generazione conta 25 anni e questa è la prima generazione del Mattino. Flavio e Giuliano non sono più con noi, ma abbiamo promesso loro di non mollare. Da domani mobilitiamoci tutti perché i sondaggi che ci danno in vantaggio possono essere ingannevoli”.

Un appello condiviso dal sindaco di Lugano Marco Borradori: “Da domani si vota, si fa sul serio. Vi chiediamo di non disperdere voti, di andare dritti sulla scheda Lega. Facciamo come se i sondaggi ci dessero in svantaggio. Solo con la fede e la fiducia potremo essere qui tra altri dieci anni. Continuate a crederci e aiutate la Lega ad andare avanti”. Parlando del Mattino, Borradori ha aggiunto: “Senza il nostro giornale, senza Flavio Maspoli e Giuliano Bignasca che lo hanno fondato, oggi il Ticino sarebbe diverso”.

La parte ufficiale si è conclusa con un breve intervento dei candidati al Consiglio di Stato e il ministro Norman Gobbi ha infiammato la sala al grido di “siamo ancora qui”.

Resta connesso con Liberatv.ch: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔
Tags
mattino
ticino
giornale
lugano
lega
giuliano
borradori
foletti
battaglia
volata
News e approfondimenti Ticino
© 2024 , All rights reserved