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Secondo Me
14.04.2015 - 13:380
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Elisabetta Gianella: "Sì alle buone idee, no al partito della minestra"

SECONDO ME - La candidata dei Verdi: "Siamo a un bivio: o eleggeremo dei ministri e dei deputati con la schiena dritta, oppure continueremo con i governanti del "partito della minestra" e del "sa pò mia"

di Elisabetta Gianella*

Personalmente amo valutare l'azione di partiti e politici sulla base di fatti e proposte concrete. Non ho mai votato o sposato una battaglia politica per una questione ideologica. Destra, centro e sinistra sono sempre state per me visioni e divisioni dal sapore preistorico, incomprensibili e inapplicabili nella società in cui vivo. E forse non potrebbe essere altrimenti: quando è caduto il Muro di Berlino avevo appena 4 anni. Inoltre, tutti i dati statistici a nostra disposizione indicano come la mia generazione, dalla fine della seconda guerra mondiale, sarà la prima ad avere un futuro più difficile e incerto, per non dire peggiore, di quello dei genitori

Da giovane ho quindi sempre ragionato in questo modo, sia quando ero una semplice elettrice, sia oggi che sono candidata al Gran Consiglio. I problemi del Ticino sono noti a tutti: in primis quelli del lavoro, della mobilità e dell'ambiente. E francamente non mi importa un fico secco se una buona idea viene proposta da una partito che si dice di destra o da uno che si dice di sinistra. Se è una buona idea va sostenuta. Punto e basta.

"I successi dei Verdi nell'ultima legislatura"

Nel Movimento dei Verdi ho trovato questo approccio pragmatico. Un approccio che analizza i problemi senza preconcetti e cerca la strada più rapida e concreta per risolverli. Il nostro gruppo in Gran Consiglio, nel corso della Legislatura, ha prodotto un lavoro straordinario, sia per mole che per risultati concreti. Un'azione che ha toccato ogni ambito della cosa pubblica: dalla sicurezza alla socialità, dall'economia al lavoro. Sul sito dei Verdi è possibile consultare puntualmente, proposta per proposta, le realizzazioni dell'ultimo quadriennio. 

Per ragioni di sintesi mi limito qui a citare l'ultimo grande successo dei nostri deputati: l'inserimento nella Costituzione cantonale del principio di un salario dignitoso. Un fatto di portata storica che produce due cose: la prima è che nella Carta fondamentale di tutti i ticinesi c'è scritto che sul nostro territorio non accettiamo che vengano pagati salari da schiavi (un fatto minimo di civiltà, che però, prima dell'iniziativa dei Verdi non c'era…); la seconda è che è stato piantato uno dei paletti fondamentali per salvare il mercato del lavoro in Ticino. Un paletto che insieme a quello voluto dal popolo il 9 febbraio, anch'esso fortemente sostenuto dai Verdi, rappresenta un'azione finalmente concreta a favore dei ticinesi. Una misura che molti direbbero di sinistra e un'altra che altri giudicano di destra. Il nostro Movimento le ha volute entrambe: perché sono delle buone idee per risolvere i problemi dei ticinesi.  

Tutto questo per dire che nel panorama politico c'è anche chi promette e poi mantiene. O per lo meno fa di tutto perché le buone idee vengano realizzate. Per questo credo che i nostri deputati uscenti in Gran Consiglio meritino di essere riconfermati. Claudia Crivelli Barella, Michela Delcò Petralli, Francesco Maggi, Sergio Savoia e Franco Denti (dopo una breve pausa) si sono guadagnati con il lavoro e con i fatti la nostra fiducia. 

"Un voto sui contenuti, non un atto di fede"

Di conseguenza credo che anche i Verdi, in quanto Movimento, abbiano dimostrato agli elettori di meritare fiducia e sostegno. Se con soli sette deputati siamo riusciti ad ottenere tanti risultati, grazie anche alla collaborazione puntuale con altri gruppi, pensiamo a quante cose buone per il nostro amato Ticino potremmo realizzare con un Consigliere di Stato e un gruppo parlamentare più ampio. Potremmo concretizzare con ancora più successo il nostro programma e sostenere con maggiore forza le buone idee degli altri partiti. 

Per riuscirci però è fondamentale che sempre più ticinesi scelgano di votare la scheda dei Verdi: i voti personali, con l'attuale sistema elettorale, sono preziosi ma non sono purtroppo sufficienti per far crescere il Movimento. E attenzione a non cadere nel tranello della scheda senza intestazione. Chi sceglie questa opzione finisce in realtà per votare proprio quei partiti che non vorrebbe sostenere, poiché i voti vengono ridistribuiti sulle liste. 

È più che comprensibile che alcuni possano avere delle riserve o dei dubbi nel sostenere per la prima volta la nostra lista. Ma oltre agli ultimi quattro anni, che indicano chiaramente la nostra linea a favore del Ticino e dei ticinesi, mi permetto anche in questo caso di suggerire un approccio pragmatico per poter compiutamente ponderare la scelta.

I Verdi hanno presentato alcune proposte concrete per la prossima legislatura. In breve, eccone alcune:  una moratoria di cinque anni nella costruzione di centri di logistica tipo Gucci a Sant'Antonino; subito contingenti, preferenza indigena e salari minimi; no alla tassazione à la carte per i frontalieri; giovani e start-up: fideiussione e prestiti a zero interessi; una cassa malati pubblica intercantonale in concorrenza con quelle private; sospensione del trattato di Schengen, presidio dei valichi doganali e "sussidio sicurezza"; sussidi e sgravi solo ad aziende con salari sostenibili e impiego maggioritario di residenti. 

Se siete d'accordo con la maggioranza di queste proposte, allora vi chiediamo di darci fiducia e di votare la scheda dei Verdi. Non come atto di fede o ideologico ma sulla base di progetti molto concreti.    

A questo va aggiunto che i nostri candidati al Consiglio di Stato hanno pubblicamente sottoscritto una carta in cui, in caso di elezione, si impegnano a proporre di votare il blocco dei ristorni affinché il Ticino possa avere il giusto risarcimento dalla Confederazione (almeno 30 milioni all'anno) per l'accordo truffa sottoscritto tra Svizzera e Italia che danneggia gravemente gli interessi del nostro Cantone. I nostri candidati si sono inoltre impegnati a NON votare alcun aumento delle imposte e neppure tagli lineari nel sociale o qualsiasi misura di risparmio nella scuola. 

Ancora una volta: se siete d'accordo votate la scheda dei Verdi. Altrimenti lo status quo non cambierà mai.  

"Schiena dritta vs partito della minestra"

Se ci accorderete la vostra fiducia, grazie a questo approccio trasparente, potrete verificare punto per punto se gli impegni e le promesse fatte dai Verdi saranno state mantenute. Anzi, vi chiediamo di farlo: metteteci alla prova!

Nella prossima legislatura sarà necessario prendere delle decisioni fondamentali per il nostro futuro. Ci sarà da combattere su più fronti: a cominciare dall'esigere da Berna una rapida e rigorosa applicazione del voto del 9 febbraio. Siamo a un bivio: o eleggeremo dei ministri e dei deputati con la schiena dritta in grado finalmente di far valere gli interessi del Ticino insieme a chi lo sta già facendo, oppure continueremo con i governanti del "partito della minestra" (o mangiamo quel che ci danno o giù dalla finestra, come dice il presidente Bertoli) e del "sa pò mia". Abbiamo la straordinaria opportunità di poter scegliere e di poter cambiare.   

*Candidata n. 38 al Gran Consiglio per I Verdi del Ticino

 

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