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Cronaca
26.04.2015 - 14:090
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Nepal: oltre duemila morti, dichiarato lo stato di calamità nazionale. La Svizzera si attiva per portare aiuti

Sei membri del Corpo di aiuto umanitario sono partiti domenica mattina con il compito di valutare le necessità più urgenti nel paese, ha comunicato il DFAE. Dalle 18, serata benefica di KAM FOR SUD al Beach Lounge di Ascona

KATHMANDU – Continua a salire il numero delle vittime causate dal potente terremoto di sabato in Nepal. L’ultimo bilancio comunicato dalle autorità parla di oltre duemila morti e cinque mila feriti.

Dopo la prima tremenda scossa registrata attorno al mezzogiorno, ora locale, che ha toccato i 7.9 gradi di magnitudo, la terra ha continuato a tremare: una trentina quelle seguite nelle successive 24 ore. E di nuovo, verso le 13 locali, un’ennesima forte scossa di magnitudo 6.7 – cui epicentro è stato localizzato a 17 chilometri a sud di Kodar – ha spaventato la popolazione facendola riversare in strada. “Siamo scappati tutti fuori dall'hotel Annapurna. La gente gridava e il pavimento dondolava come se si fosse sull'acqua”, ha tweettato un’inviata dell’ansa.

Il Governo ha dichiarato domenica lo stato di calamità nazionale. Secondo quanto riferito dall’ufficio dell’ONU a Kathmandu, in un comunicato ripreso dall'agenzia Nuova Cina, sono 6.6 milioni le persone colpite dal terremoto.

Le scene che si presentano nella capitale e nelle altre città storiche della zona sono surreali: macerie, gente accampata per strada, soccorsi in difficoltà. E l’assenza di elettricità, gas e acqua fa temere anche l’insorgere di una emergenza sanitaria. Con le prime luci dell’alba sono riprese le ricerche fra le rovine degli edifici, ma il lavoro dei soccorritori è complicato dalla mancanza di mezzi pesanti per rimuovere le macerie.

Lo scalo internazionale di Kathmandu, chiuso per quattro ore dopo la scossa di domenica, è nuovamente aperto ai voli commerciali e di soccorso.

Il DFAE ha comunicato che sul posto si stanno dirigendo sei membri del Corpo svizzero di aiuto umanitario. Partiti domenica mattina, il gruppo avrà il compito di valutare le necessità più urgenti nel paese, permettendo di inviare aiuti mirati.

Intanto diverse azioni di raccolta fondi sono state lanciate anche dalla Svizzera. La Catena di solidarietà si è messa in moto (link) in queste ore. Mentre in Ticino, l’organizzazione Kam For Sud, che sta aggiornando tramite il proprio profilo Facebook sulla situazione delle strutture che sostiene nel paese, terrà questa sera, dalle 18, un evento benefico, già previsto, nell’ambito del progetto ‘Goccia dopo goccia’ in favore del Nepal. Inoltre Kam For Sud sta preparando un primo intervento d’urgenza e -a medio termine- un progetto di sostegno alla ricostruzione, donazioni possono esser fatte con la menzione "terremoto", maggiori informazioni sul sito kamforsud.org

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