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19.05.2015 - 13:270
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

"Il referendum é contro l'aumento delle tasse di circolazione e non contro gli ecoincentivi!". Il Comitato va giù duro e parla di "Eco-Mafia"

I co-presidenti, Käppeli e Bühler: "Il conflitto di interessi più palese sta nel fatto che il direttore di Infovel, Marco Piffaretti, ha interessi economici ben precisi nel settore delle auto elettriche"

CAMORINO – Se la campagna degli oppositori al referendum contro l’aumento dell’imposta di circolazione è sostenuta da alcuni sindaci – Mario Branda, Marco Borradori, Moreno Colombo e Carlo Croci -, va detto che altri sindaci sostengono il referendum: citiamo per esempio Carla Speziali, Andrea Bersani, Riccardo Calastri.
Il comitato di sostegno al referendum, uno dei temi sui quali si voterà il 14 giugno, è stato presentato questa mattina. Nel corso della conferenza stampa svoltasi a Camorino, i co-presidenti, Fabio Käppeli e Alain Bühler, hanno illustrato le loro ragioni.
I motivi sono noti a chi ha seguito il dibattito in corso da mesi, sfociato appunto nel referendum promosso dai giovani del PLR e dell’UDC. Ma nel corso della conferenza stampa odierna, i presidenti dei due movimenti giovanili sono andati oltre e hanno parlato di un chiaro conflitto di interessi che coinvolge la direzione di Infovel. Di più: hanno usato il termine Eco-Mafia, che non mancherà di surriscaldare ulteriormente in dibattito.
Ma andiamo con ordine. 

“Abbiamo già la tassa di circolazione più alta della Svizzera a fronte del reddito mediano più basso, per cui un ulteriore aumento fino al 5%, come prevede la modifica di legge, è assolutamente inaccettabile”, hanno detto Käppeli e Bühler.
Inoltre, hanno spiegato, la modifica di legge varata dal Governo per finanziare gli ecoincentivi per l’acquisto di veicoli efficienti – in particolare elettrici -  non ha una scadenza: un aumento proclamato come “temporaneo” rischia dure di divenire duraturo, come già è accaduto in passato.
I portavoce dei referendisti hanno  sottolineato che, tra l’altro, l’attuale imposta di circolazione prevede già degli ecoincentivi per i veicoli efficienti, attraverso i bonus.

Non troviamo corretta, hanno aggiunto, la denominazione del tema in votazione (“Ecoincentivi”): “Il referendum è stato lanciato contro il sistema di finanziamento degli ecoincentivi, vale a dire contro l’aumento dell’imposta di circolazione, e non contro gli ecoincentivi in sé. Ma abbiamo rinunciato a un eventuale ricorso per evitare perdite di tempo e perchè siamo convinti che i ticinesi capiranno comunque le nostre ragioni”. 
Non è comunque cambiando qualche centinaio di auto sull’intero parco veicoli ticinese che si migliora la qualità dell’aria o si risolve il caos viario, hanno detto i referendisti. “Città e Cantone devono invece continuare a investire nel trasporto pubblico: come dimostra Bellinzona, che in pochi mesi ha aumentato del 30% gli utenti dei mezzi pubblici potenziando la rete dei bus”.

Su quattro sindaci che si sono prestati a fare da testimonial al campagna contro il referendum, hanno rilevato Käppeli e Bühler, ben tre, vale a dire Borradori, Colombo e Croci, fanno parte del Comitato di Infovel.
“Ma il conflitto di interessi più palese sta nel fatto che il direttore dello stesso Infovel, Marco Piffaretti, ha interessi economici ben precisi nel settore delle auto elettriche: è infatti amministratore unico di una ditta che installa colonnine di ricarica. Contemporaneamente dirige un centro di competenze, Infovel appunto, che promuove non solo i veicoli elettrici ma anche i suoi stessi prodotti. È quindi evidente a chiunque che Infovel in questa campagna non dovrebbe profilarsi, ma lasciare semmai ad altri il compito di difendere l’aumento della tassa di circolazione”.
Di fatto, hanno concluso i co-presidenti del Comitato referendario, Infovel agisce come una lobby finanziata con denaro pubblico o parapubblico. E tutto questo discorso si riassume nel concetto di “Eco-Mafia”.

red

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