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Politica e Potere
22.05.2015 - 10:280
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Ecoincentivi, i giovani di UDC e PLR ricorrono al Tribunale. “Il Comitato per il sì ha ricevuto finanziamenti illeciti occulti?”

Secondo i promotori del referendum, “i mezzi messi in campo dal comitato a favore lasciano intravvedere ingenti somme a disposizione per la campagna, che potrebbero provenire dal Cantone e/o dai Comuni, e quindi dai contribuenti”

BELLINZONA – Ne avevano accennato in conferenza stampa parlando del conflitto di interessi che coinvolge la direzione di InfoVEL (vedi suggeriti), ma ora i giovani di UDC e PLR sono andati oltre e hanno portato la campagna sugli ecoincentivi in aula. Come comunicano i promotori del referendum, GUDC e GLRT hanno infatti inoltrato un ricorso al Tribunale Cantonale amministrativo e uno al Consiglio di Stato “per via dei sospetti emersi negli ultimi giorni secondo cui il comitato per il SI alla modifica della legge sulle imposte e tasse di circolazione (comitato “Ticino Vivibile”) abbia ricevuto finanziamenti occulti illeciti”.

“Abbiamo già avuto modo – si legge nella nota odierna – di dichiarare apertamente il palese conflitto d’interessi che tocca enti quali InfoVEL (finanziato da enti pubblici) e il suo direttore nel promuovere il SI al decreto da noi referendato. Ora, i sospetti di finanziamenti illeciti, secondo il nostro ordinamento giuridico, non ci permettono altro che chiedere alle Autorità di fare degli accertamenti. Non possiamo infatti permettere che vi siano distorsioni nella formazione dell’opinione pubblica sull’oggetto in votazione il prossimo 14 giugno”.

Secondo i giovani UDC e PLR infatti, “mezzi messi in campo dal comitato a favore lasciano intravvedere ingenti somme a disposizione per la campagna, somme che potrebbero provenire direttamente o indirettamente dal Cantone e/o dai Comuni, e quindi dai contribuenti. A titolo di esempio citiamo che figurano, tra i soci sostenitori di Ticino Vivibile, il Comune di Chiasso nonché le Aziende industrializzate di Lugano. Ai sensi della giurisprudenza del Tribunale federale, finanziamenti cantonali diretti o indiretti, ricordiamo, sono possibili a ben precise condizioni e solo se il Cantone è rappresentato nel comitato e comunque solo nella misura in cui sono rispettati i principi dell’oggettività e della trasparenza. Per quanto riguarda gli eventuali finanziamenti Comunali diretti o indiretti, essi sono vietati in quanto i Comuni sono toccati in misura limitata dall’oggetto in votazione”.

“Riteniamo questo un atto dovuto. Tuttavia – aggiungono –, intendiamo continuare a batterci per un no il prossimo 14 giugno 2015, nel pieno rispetto della democrazia, ed è per questo motivo che non richiediamo l’effetto sospensivo. Forti di quasi il doppio delle firme necessarie, infatti, non abbiamo alcun motivo per temere il voto popolare, ma un atto di trasparenza si impone. Con un termine di soli tre giorni non abbiamo alcuna possibilità di procedere noi a delle verifiche, motivo per cui ci affidiamo alle autorità competenti. Se qualcuno sta facendo il furbo, vogliamo che sia accertato dalle autorità, che ciò non abbia a ripetersi in futuro e che vi sia più rispetto nei confronti del Popolo ticinese”.

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