GENOVA – Raccapricciante scoperta quella fatta lunedì mattina da alcuni ufficiali giudiziari di Genova. Era un giorno di lavoro come un altro, un uomo che da tempo non pagava i tributi, la lenta macchina della giustizia che si mette in moto fino ad approdare alla decisione di pignoramento, ma la scena che si è parata di fronte a quanti si sono presentati nell’appartamento di Flavio Vargiu per eseguire la sentenza non ha nulla di convenzionale. Non avendo ricevuto risposte, gli ufficiali hanno sfondato la porta, trovando in cucina il cadavere dell’uomo ormai mummificato.
Spetterà alla Procura accertare la data del decesso, ma secondo i primi sopralluoghi effettuati dai carabinieri, il cadavere era lì dal 2008. L’indizio in un calendario di quell’anno trovato accanto al corpo con annotazioni e scadenze che si fermavano al mese di febbraio. Vargiu sarebbe quindi morto all’età di 76 anni.
Il Corriere della Sera, che dà notizia dell’accaduto, riporta anche le testimonianze rilasciate ai carabinieri dalle nipoti e dai vicini dell’uomo. Nessuno di loro, in tutti questi anni, ha mai sospettato nulla. Lo descrivono come un uomo introverso e solitario, che non amava parlare molto. “Una volta però aveva accennato al fatto che doveva ricoverarsi in una casa di riposo”, ricorda qualcuno, e così la sua assenza non ha mai destato preoccupazioni.