ULTIME NOTIZIE Opinioni
Analisi
07.07.2015 - 12:530
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Alexis Tsipras e il nazionalismo di sinistra: dall'amore per la bandiera alla sovranità nazionale. Una nuova rotta anche per i progressisti ticinesi?

L'ANALISI - Le parole che il premier greco ha utilizzato in questa fase sono un evidente richiamo al lessico dei partiti di destra ed euroscettici: dal Front National al Movimento Cinque Stelle, dalla Lega Nord all'UKIP, dall'UDC alla Lega

di Andrea Leoni

Tra gli elementi secondari ma certamente più interessanti a livello politico della vittoria di Alexis Tsipras nello storico referendum dello scorso weekend, vi è l'elemento nazionalista. Un nazionalismo di sinistra, che già solo a scriverlo sembra una contraddizione in termini. Eppure così è. La retorica e gli slogan di stampo chiaramente populista, come annotava anche Pierre Rusconi che ha vissuto la campagna dalla Grecia, sono stati "padroni in casa nostra, quasi da UDC di sinistra". 

Detta in maniera più politicamente corretta, Tsipras si è più volte richiamato alla "sovranità nazionale". Un concetto, per non dire un valore, che negli ultimi anni è stato ad esclusivo appannaggio della destra. Va bene l'Europa, ma all'interno dei miei confini faccio quel che più mi conviene. Che poi è la regola seguita pedissequamente anche da quei Paesi, come la Germania, che per dimensione e forza possono permettersi esattamente questo: mettere davanti gli interessi del proprio popolo e della propria economia a quelli dell'Unione e di tutti i suoi popoli. 

D'altronde il Governo Tsipras nasce già sotto la stella di un'alleanza pragmatica con un movimento di destra, a cui il primo ministro greco a concesso un ministero pesantissimo come quello della difesa. Ma anche il più disattento degli osservatori avrà notato come nel celebrare la vittoria contro l'UE, o nelle manifestazioni precedenti, la bandiera greca sia stata largamente preferita dai sostenitori di Syriza rispetto a quella del proprio partito.

Chi scrive non ha le conoscenze storiche, né conosce le sfumature della politica greca o internazionale e neppure può vantare lauree in scienze politiche,  per approfondire la questione a livello scientifico. Ci limitiamo dunque a osservare e a cogliere i segnali con curiosità e sorpresa. Un po' come saremmo curiosi e sorpresi se la nostra sinistra scendesse in piazza con le bandiere svizzere per festeggiare la vittoria di un'iniziativa o di un referendum in gloria della patria (altra "parolaccia" di cui Tsipras si è appropriato) e contro l'UE. 

Naturalmente non intendiamo per nulla dire che Tsipras si sia spostato a destra politicamente. Al contrario: resta saldamente a sinistra di tutti i partiti socialisti europei. Ma certo le parole d'ordine, il linguaggio, che ha utilizzato in questa fase sono un evidente richiamo al lessico dei partiti di destra ed euroscettici: dal Front National al Movimento Cinque Stelle, dalla Lega Nord all'Ukip, dall'UDC alla Lega dei ticinesi. Poi, fortunatamente per la dinamica democratica, le ricette sono diverse. 

In Ticino sappiamo che il dibattito è caldissimo nell'area progressista tra euroscettici, eurodubbiosi e filoeuropeisti. La sinistra radicale, in prima battuta, e poi Sergio Savoia a spron battuto sono stati i primi a seminare in questo campo l'eruoscetticismo. Ora i germogli stanno spuntando anche in casa socialista. Anche se nessuno, al contrario del leader ecologista, si è ancora avventurato come Tsipras nella "difesa della sovranità nazionale". Ma è probabile che succeda. 

 

Resta connesso con Liberatv.ch: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔
Tags
tsipras
sinistra
sovranità
lega
alexis
movimento
bandiera
nazionalismo
udc
vittoria
News e approfondimenti Ticino
© 2024 , All rights reserved