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Cronaca
22.07.2015 - 16:390
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

I molti interrogativi sulla morte di Cheyenne. Come è stata possibile quella fatale dimenticanza? La madre, ricoverata al Civico, forse verrà interrogata domani

Oggi la salma della bambina trovata morta ieri nell'auto (nella foto) è stata sottoposta all'autopsia

LUGANO – Il giorno dopo, sulla tragedia accaduta ieri sera a Muzzano (leggi qui), restano tanti interrogativi. Alcuni forse non avranno mai risposta, perché la morte della piccola Cheyenne – così si chiamava la bimba di cinque anni dimenticata ieri pomeriggio in auto dalla madre – resterà comunque avvolta in quel velo che circonda gli eventi imponderabili, che sfuggono a qualsiasi spiegazione razionale.
Si potrebbe parlare di una tragica fatalità, o di una assurdo scherzo del destino... Oggi ci si chiede ancora, di fronte a questo fatto che ha sconvolto l’intero Ticino, come sia possibile che una madre dimentichi sua figlia in auto, lasciandola addormentata sotto un sole cocente.

La salma della bambina è stata sottoposta oggi all’autopsia, i cui risultati saranno noti nelle prossime ore. Ma è chiaro, al di là del referto del medico legale, che Cheyenne è stata stroncata dall’alta temperatura che ha trasformato l’abitacolo dell’auto in una trappola mortale. Il calore non le ha lasciato scampo e l’ha privata di ogni capacità di reazione.
La madre, quarantenne, è ancora sconvolta, ricoverata al nono piano dell’ospedale Civico di Lugano sotto stretta sorveglianza. Nemmeno oggi è stato possibile interrogarla. Mentre le altre sue tre figlie, che hanno tra i nove e i quindici anni, sono seguite da specialisti nell’aiuto alle vittime. Forse la procuratrice capo Fiorenza Bergomi, che coordina l’inchiesta, potrà interrogarla domani, e chiarire almeno i contorni di una tragedia che appare ancora inspiegabile. Capire, per esempio, perché quando ieri pomeriggio verso le cinque madre e figlie sono tornate al campeggio, la piccola Cheyenne è stata lasciata in auto, non per pochi minuti ma per alcune ore.

Sembra che a un certo punto la madre si sia messa a cercarla senza rendersi conto che si trovava ancora nella vettura, posteggiata in un’area piuttosto discosta dal campeggio. È scattata una sorta di allarme e alla fine, quando si è scoperto che la bimba si trovava nell’auto, verso le 20,30, era ormai troppo tardi.
Ci si chiede come sia stata possibile questa fatale dimenticanza… Non solo da parte della madre ma anche delle tre sorelle di Cheyenne. Questo è l’aspetto imponderabile che sfugge, almeno per ora, a qualsiasi spiegazione razionale.
Questa mattina il padre di Cheyenne è arrivato dal canton Turgovia, dove abita la famiglia. La madre e le quattro figlie della coppia erano arrivate circa una settimana fa al campeggio del TCS di Muzzano,dove la famiglia trascorre abitualmente le vacanze estive insieme a un gruppo di amici.
Domani si dovrà anche chiarire l’ipotesi di reato nei confronti della donna, che potrebbe essere accusata di omicidio colposo. Un atto che potrebbe essere puramente formale, perché in casi del genere – che riguardano persone gravemente colpite da un evento – alla fine non viene pronunciata alcuna condanna.

emmebi 

 

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