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Cronaca
31.07.2015 - 16:040
Aggiornamento: 03.10.2018 - 16:25

Aiutare i giovani a trovare un lavoro: si può fare di più e non solo d'estate! Lorenzo Jelmini sprona il Governo

Il deputato parte dai dati della Divisione formazione professionale, che giudica preoccupanti. Tra le cause, "la preoccupazione dei datori di lavoro in relazione alla forza del franco"

LUGANO – Aiutare i giovani a trovare un lavoro: si può fare di più. Lo sostiene il deputato Lorenzo Jelmini, che a nome del gruppo PPD pone alcune domande al Governo. La premessa è articolata: “Sono stati forniti i dati di un’indagine effettuata tra giovani apprendisti che hanno terminato la formazione per sapere se hanno già potuto stipulare un contratto di lavoro. Secondo questa inchiesta, presentata ieri dalla Divisione per la Formazione Professionale, degli oltre 1800 giovani che hanno risposto, solo 28,8% ha dichiarato di avere già un posto di lavoro. A preoccupare pure il dato che rileva come a maggio solo il 79,5% (83,4% nel 2014) ha potuto trovare un impiego presso l’azienda di formazione. Tra le cause di questa situazione, e non poteva essere differente, vi è la preoccupazione dei datori di lavoro in relazione alla forza del franco e alle incertezza legate alla situazione congiunturale. A fronte di questo contesto, molti datori di lavoro sono restii a procedere con le assunzioni anche di personale in formazione”.

Jelmini esprime preoccupazione per una situazione “insostenibile e che rischia di crescere il già troppo elevato numero di disoccupati. Ed è su questo punto che l’Amministrazione cantonale deve fare di più ampliando il sostegno che oggi fornisce ai giovani. Risulta infatti che il 43,6% dei giovani chiede un aiuto all’azione Apprendisti Ricerca Impiego (ARI), un progetto nato con l’obiettivo di migliorare il collocamento dei giovani che hanno terminato la loro formazione professionale e che può vantare di un elevato tasso di successo. Malgrado l’utilità di questo servizio, dobbiamo rilevare purtroppo che i consulenti ARI possono dedicarsi a tale attività solo nei mesi estivi”.

Infine le domande che il deputato rivolge al Consiglio di Stato:
Condivide la preoccupazione generata dalla difficoltà dei giovani a reperire un impiego dopo la formazione professionale e come intende concretamente porre rimedio a tale difficoltà?
Cosa intende fare per sostenere maggiormente i giovani alla ricerca di un contratto di formazione (apprendistato)?
Non ritiene utile ampliare da subito l’offerta dell’azione ARI proponendo questo servizio non solo nei mesi estivi ma anche negli altri mesi dell’anno?
“Condivide la necessità di aumentare gli incentivi a favore di datori di lavoro che promuovono assunzioni di giovani neo diplomati o alla ricerca di una formazione professionale?”.

 

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