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23.08.2015 - 14:590
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

“L’orda” basilese portatrice di… Läckerli e ironia: “Quando leggerete questa lettera, l’ONU avrà dichiarato il quartiere di nuovo sicuro”

L'iniziativa di alcuni renani per rispondere alla frenesia creatasi a Lugano. “Comunque vada, abbiamo aperto un conto di solidarietà per ricostruire le zone distrutte” E lo sfottò impazza sui social

LUGANO – Così come è arrivata, “l’orda” di ultras del Basilea se ne è andata: nella più assoluta tranquillità. E sta facendo ora il giro della rete, in salsa locale, l’ironico sfottò con cui alcuni dei renani giunti a Lugano hanno voluto rispondere alla situazione che si era creata attorno al loro arrivo.

Va detto che non sono certo noti come una delle tifoserie più tranquille, ma molti hanno ritenuto che la Città, in vista di Lugano-Basel giocatasi ieri a Cornaredo, sia stata colta da una vera e propria frenesia. Oltre agli agenti in strada, nei giorni scorsi era stata infatti recapitata nelle bucalettere di chi si trovava sul percorso del corteo una circolare che invitava, in sostanza, a barricarsi in casa non lasciando nulla alla mercé degli ultras (per motivi di sicurezza si invita a voler chiudere in modo sicuro gli accessi (portoni/cancelli/garage) e a non abbandonare materiale pericoloso sul percorso, si leggeva nella nota inviata agli stabili di via San Gottardo, via Tesserete, Via Torricelli e Via Trevano).

Comunicato che è stato poi ripreso ironicamente dagli stessi tifosi renani che, durante il loro passaggio, hanno voluto lasciare un proprio messaggio agli abitanti della zona che si sono trovati nella bucalettere una circolare accompagnata da un Läckerli omaggio.

“Spettabile ditta, Gentili Signore, Egregi Signori, quando terrete questa lettera tra le mani sarà tutto passato. Il consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite avrà dichiarato il vostro quartiere come nuovamente sicuro. Le barricate davanti ai portoni e ai garage potranno essere smontate e le trincee ririempite di terra e sabbia”.

“Ma stati attenti!”, prosegue il comunicato, “probabilmente nella zona rossa ci saranno ancora delle mine per i prossimi decenni, visto che nel panico generale nessuno si ricorderà più dove sono state posizionate. Anche il filo spinato potrà essere tolto, ma non buttatelo via! Potrebbe essere riutilizzato dai contadini per proteggere le loro mandrie dall’immigrazione oppure dai frontalieri che arrivano dall’Italia. Si parla naturalmente del lupo… un birbante colui che pensava ad altro”.

“Ma – chiedono – ne è valsa la pena? Portoni ed entrate chiuse non ci hanno mai fermati, gli oggetti pericolosi di solito li portiamo noi stessi e per il tragitto tra la stazione e lo stadio preferiamo fare una passeggiata anziché prendere gli automezzi. È più salutare”.

È vero, prosegue la lettera, “per qualche minuto il traffico sarà bloccato, ma vi assicuriamo che non siamo responsabili per la fila al Gottardo. Neppure per l’inquinamento dell’acqua potabile, nonostante qualcuno possa fare i propri bisogni ad un albero”.

“Comunque vada, abbiamo aperto un conto di solidarietà per ricostruire le zone distrutte. Ci teniamo molto alla solidarietà reciproca. Vi ringraziamo anticipatamente per il generoso gesto: 40-397037-2 (il numero di conto della Muttenzerkurve Basel, ndr). Saluti Rossoblu”, conclude la tifoseria basilese aggiungendo un ultimo post scriptum: “Se i presunti disordini dovessero accader realmente, la colpa sarà sempre degli altri”.

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