ULTIME NOTIZIE Opinioni
Secondo Me
26.08.2015 - 14:100
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Il ballo dei fallimenti programmati, l'atto d'accusa di Meinrado Robbiani: "Contro speculatori e avvoltoi la Magistratura sia irriducibile!"

SECONDO ME - Il segretario dell'OCST: "Abbiamo denunciato un impresario edile che si accaparra mandati a prezzi stracciati e già sapendo di poi rifarsi non ottemperando ai suoi obblighi verso i dipendenti e i creditori"

di Meinrado Robbiani *

Il contesto economico più turbolento e l’acutizzarsi della concorrenza accentuano inevitabilmente il pericolo per le aziende di incorrere in fallimenti. Le ditte in situazione precaria tendono del resto a cadere in una spirale discendente anche a causa della propensione sempre più diffusa delle varie cerchie di debitori a ritardare i pagamenti.
In questo contesto di accresciuto rischio aziendale, non mancano però imprenditori che utilizzano con scaltrezza e sfrontatezza il fallimento quale strumento di politica aziendale. Taluni giungono persino ad utilizzarlo in maniera sistematica con fallimenti a catena.

Speculatori senza scrupoli

Agli imprenditori che sono costretti a chiudere i battenti per le condizioni avverse del mercato si affiancano cioè imprenditori per i quali il fallimento rientra invece in un disegno consapevole e preventivato. Imprenditori irresponsabili per i quali il fallimento diventa un mezzo spregiudicato per scrollarsi di dosso i debiti e per ripartire con una situazione debitoria azzerata. Nessuna considerazione per i disagi e i contraccolpi che vengono scaricati sui dipendenti e i creditori. Si muovono del resto a loro agio nell’odierno paesaggio economico, le cui turbolenze consente di mascherare più agevolmente le proprie nefandezze, e nel contesto sociale più anonimo, dove viene più facilmente dissolto qualsiasi sussulto di responsabilità e di integrità. 

Un contesto purtroppo permissivo

Queste condotte senza scrupoli si muovono purtroppo in un contesto che non è per nulla dissuasivo. Gli Uffici che si occupano dei fallimenti, quando chiudono le procedure di liquidazione per mancanza di attivo rinunciano prevalentemente ad approfondire e indagare sui motivi che hanno portato al prosciugamento degli attivi. 
Le odierne procedure scoraggiano inoltre gli stessi creditori dal fare valere la loro posizione poiché, qualora intendano chiedere la continuazione della procedura, sono tenuti ad anticiparne le spese. Il timore di doversi fare carico di oneri che non conducano a risultati favorevoli li induce a defilarsi. Anche le situazioni più sfrontate e truffaldine tendono conseguentemente a rimanere occultate e a finire nel dimenticatoio fungendo da ulteriore incentivo per gli imprenditori disonesti. 

Una legislazione carente

Alla base di distorsioni e abusi sta in ogni caso una legislazione visibilmente lacunosa. Plasmate su un comportamento imprenditoriale retto e integro attinto al passato, le norme che reggono il settore dei fallimenti risultano sfasate rispetto ad un contesto economico più disordinato e a comportamenti meno attenti all’etica. 
Chi si muove senza remore nei meandri dei fallimenti, traendone indebito vantaggio, finisce per non pagare nessun pedaggio e continuare indisturbato lungo la sua linea disonesta. Un intervento dell’allora Consigliere nazionale M. Robbiani, che auspicava di ovviare alle debolezze dell’attuale ordinamento, aveva ricevuto una risposta del Consiglio federale visibilmente pilatesca (interpellanza del 05.10.2007). L’utilità di una correzione rimane perciò invariata e attuale.

Una denuncia alla Magistratura

Un caso emblematico è stato recentemente sollevato dal Segretariato OCST del Sopraceneri che ha segnalato al Ministero pubblico una situazione a dir poco paradossale. Un impresario attivo nel settore dell’edilizia, con una tattica infida e architettata nel dettaglio, si accaparra mandati offrendo prezzi stracciati e già sapendo (se ne fa persino vanto in modo sfrontato) di poi rifarsi non ottemperando ai suoi obblighi verso i dipendenti e i creditori.
Nessuna considerazione per il danno materiale e umano apportato al personale, per il pregiudizio riversato sui fornitori e creditori così come per il costo scaricato sulla collettività, chiamata a sopperire con prestazioni assicurative e sociali agli imbrogli del sedicente impresario.

Necessaria maggiore severità

L’OCST auspica perciò che casi come quello segnalato trovino nella magistratura un fronte severo e irriducibile. 
Ritiene però anche opportuno approfondire e varare provvedimenti che consentano:
-    di dotare gli Uffici dei fallimenti di personale e organismi specializzati nella verifica delle contabilità aziendali al fine di individuare situazioni di evidente responsabilità degli amministratori;
-    di intensificare la trasmissione alla Magistratura dei casi dove sussiste un sospetto di irregolarità; 
-    di coinvolgere, oltre alla responsabilità degli amministratori delle società fallite, anche quelle degli uffici di revisione se si rileva una leggerezza colpevole nella valutazione dei conti;
-    di rendere più frequenti e efficaci le procedure che condannino gli amministratori a rispondere con il patrimonio personale nei casi delittuosi.

Si sollecita cioè un utilizzo più rigoroso degli strumenti già disponibili di individuazione delle situazioni di abuso come pure un adeguamento del diritto penale e societario in modo che cessino di essere un terreno fertile per  lestofanti senza scrupoli.

La necessità di meglio governare questo campo delicato dell’attività economica, i cui risvolti sono anche di natura sociale, è d’altronde avvalorato dal volume rilevante di fallimenti che si producono.   In Ticino negli anni si registra un numero di fallimenti che supera le 600 unità (nel 2014: 672) con perdite per un centinaio di milioni di franchi. Guai lasciarvi proliferare speculatori e avvoltoi!

* Segretariato cantonale O C S T

Resta connesso con Liberatv.ch: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔
Tags
fallimenti
contesto
magistratura
imprenditori
creditori
speculatori
robbiani
amministratori
avvoltoi
meinrado
News e approfondimenti Ticino
© 2024 , All rights reserved