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Cronaca
31.08.2015 - 07:260
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Gaia e il 4 in educazione fisica: il Governo risponde sulla lettera inviata dal DECS al padre che si lamentava su Faceboook

Il Consiglio di Stato: "No, il DECS non opera alcun monitoraggio su Facebook... Ciò non significa che i funzionari, al di fuori del tempo di lavoro, non possano accedere a Facebook"

BELLINZONA - Il caso, sollevato da liberatv, aveva infiammato la cronaca della scorsa estate, e spopolato sui social: quel 4 in educazione finisca alla giovane campionessa di ginnastica Gaia Nesurini non era andato giù ai genitori della 15enne che avevano ricorso contro la nota sia alla direzione delle Medie di Gordola sia al Consiglio di Stato (leggi qui). Il padre di Gaia, Maurice, si era anche sfogato su Facebook e i funzionari del DECS gli avevano scritto una lettera chiedendogli "di riflettere prima di emettere critiche".

Il deputato leghista Michele Guerra aveva così presentato un’interrogazione chiedendo al Governo “perché e da quanto tempo il DECS monitora gli account Facebook dei genitori di allievi di scuola media?" e “con quale giustificazione un funzionario intima al genitore una lettera con copia al direttore del medesimo in cui lo invita a pensarci bene prima di esprimere critiche?".
Il Governo ha ora risposto a Guerra: "No, il DECS non opera alcun monitoraggio su Facebook, il cui accesso è bloccato all'interno degli uffici dell'Amministrazione cantonale. Ciò non significa che i funzionari, al di fuori del tempo di lavoro, non possano accedere a Facebook e in tal modo scoprire affermazioni sul loro conto formulate attraverso questo canale pubblico, ma questo non ha ovviamente nulla a che vedere con un presunto ed inesistente monitoraggio”.

A proposito di social, il Governo ricorda che “in materia sono state emanate delle direttive alle quali i funzionari e docenti devono attenersi".
E che il DECS ha contribuito con 1'500 franchi alle spese sostenute dalla famiglia di Gaia per prendere parte ai Campionati europei di ginnastica artistica. "Il DECS e la scuola media di Gordola hanno fatto tutto quanto era nelle loro possibilità per sostenere la formazione scolastica e sportiva della giovane ginnasta al centro di questa vicenda". Ma i risultati sportivi di Gaia non hanno una relazione diretta con le valutazioni scolastiche e il fatto che suo  padre non capisse questo elemento, "può giustificare l'invio da parte di un funzionario di uno scritto di spiegazioni alla famiglia".

Il Consiglio di Stato conclude: "La ricerca del miglioramento deve guidare tutte le azioni volte ad agevolare il connubio scuola-sport e per questo le autorità preposte rimangono aperte al dialogo con le federazioni sportive, con cui si organizzano incontri regolari".

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