ULTIME NOTIZIE News
Politica e Potere
31.08.2015 - 11:170
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Galimberti: "Ho sbagliato e chiedo scusa a chi è in buona fede. Ma il mio è animalismo, non razzismo"

Intervista all'addetto stampa dell'UDC: "Da sinistra orchestrata una campagna per colpire i democentristi. Non accetto prediche da chi mangia il filetto e fa morire di fame i bambini africani. E in italiano si dice "negro" non "nero"..."

BELLINZONA - "Ho sbagliato, mi dispiace di aver messo in imbarazzo l'UDC e chiedo scusa….ma solo a quelli che si sono sentiti offesi in buona fede, non certo a chi ha scatenato il polverone per meri interessi politici". Il giorno dopo la vicenda che lo ha investito, Corrado Galimberti spiega, precisa, si scusa e contrattacca. Ieri sera il partito per cui lavora come addetto stampa ha dovuto pubblicamente "scaricarlo" per alcuni suoi post pubblicati su Facebook. Commenti giudicati a sfondo razzista, per i quali sono stati già annunciate denunce, e che in rete hanno creato scompiglio politico-mediatico. Ad accendere la miccia della polemica è stato in particolare un post che Galimberti ha pubblicato negli ultimi giorni a commento di un articolo sulla contraccezione in Uganda: "Solo una ONG - ha scritto - può credere che i negri facciano figli a più non posso perchè non conoscono i metodi di contraccezione. Ma non dovevano morire tutti di fame, in Africa? Sono passati da duecento milioni dei primi del Novecento, ad oltre un miliardo di oggi. E ora dobbiamo accogliere noi le eccedenze. Ma almeno finitela di raccontarci panzane, per pietá". "Da un lato – spiega Galimberti a Liberatv - non sono sorpreso dal polverone scatenatosi per questo post considerato l'attuale clima tendente al linciaggio, ma d'altro canto sono basito perché ero sicuro che non fosse necessario chiarire che la frase incriminata ("non dovevano morire tutti di fame in Africa?") fosse una domanda retorica riferita alle previsioni che avevano fatto gli esperti a partire dagli anni Settanta sullo sterminio degli africani a causa delle carestie. Il mio non era certo un auspicio. Come avrei potuto augurarmi la morte degli abitanti di un intero Continente? Tra l'altro ci tengo a precisare che il mio post era una reazione ad un articolo in cui una ONG si diceva sorpresa per il fatto che in Uganda la popolazione aumentasse nonostante la distribuzione di contraccettivi. Non aveva dunque nulla a che vedere con il problema dei profughi e meno che meno che mai era in relazione con il post di Dadò con le foto dei bambini morti". "Detto questo – aggiunge Galimberti – ho sbagliato e chiedo scusa alle persone che si sono sentite offese in buona fede. È evidente che hanno male interpretato qualcosa che comunque dovevo spiegare meglio. Mi spiace anche di aver creato imbarazzo all'UDC". Ma l'UDC, ribattiamo, non si è distanziato da lei solo per il post sull'Africa ma anche per quelli in cui, ad esempio, in cui definiva "subumani", "razze inferiori" o "merde mangiacani" alcuni popoli asiatici, dispiacendosi per il fatto che non fosse stato utilizzato abbastanza "napalm". "Non ho timore - controbatte Galimberti - a fornire spiegazioni. Vorrei che certi commenti fossero contestualizzati prima di essere giudicati. Quei post nascevano come reazione a video e foto in cui vengono mostrate scene terrificanti di cani squartati vivi. Di fronte a certe immagini io mi scandalizzo e considero "subumane" le popolazioni che compiono queste atrocità". Perché le popolazioni e non soltanto chi è effettivamente responsabile di quelle azioni? "Questa è una critica che accolgo. Ma non sono schiavo del politicamente corretto quando si tratta di questi temi, neppure quando le responsabilità ricadono sul mio Paese, che amo profondamente. È inutile negare che ci sono realtà asiatiche dove c'è una drammaticità totale della situazione per quanto riguarda gli animali. Dico solo che bisognerebbe riflettere, oltre che sui miei epiteti, anche sullo spessore culturale di certe popolazioni. Dopodiché ribadisco: chiedo scusa e ammetto di aver sbagliato, anche in considerazione al ruolo che ricopro professionalmente. Ma quello che ho scritto sono state reazioni rabbiose in buona fede che ora vengono strumentalizzate politicamente. Tanto è vero che fino a ieri il mio profilo Facebook era pubblico e dunque i contenuti erano visibili a tutti. Sono stato un cucù". Mi faccia capire: riassumendo lei dice che i suoi post erano di ispirazione animalista e non razzista: "Esattamente. E poi guardi: io posso accettare le prediche se me la fa il Fra Martino Dotta, ma non le accetto da chi mangia un filetto costato 17 chili di cereali provenienti dall'Africa per mantenere il bestiame dei Paesi occidentali. Lo sanno tutti che gli africani hanno mancanza di cibo perché i loro cereali vengono utilizzati dagli occidentali per dar da mangiare agli animali. Chi mi giudica mangiando il filetto sappia che più ne mangia più muore di fame un bambino in Africa. Io, essendo vegano, ne ho salvati molti di più di loro di bambini. Dopodiché, lo ammetto: non sono un moderato. Anzi ritengo che la moderazione sia un cancro dell'umanità". Ha paura ora di perdere il posto di lavoro? "Quando si chiude una porta si apre un portone. E non dico altro", risponde Galimberti. "Io – aggiunge - non voglio sottrarmi alle mie responsabilità. Ma è chiaro che da sinistra stanno orchestrando una campagna politica per le Federali contro l'UDC. Perché proprio adesso vengono ripresi miei post vecchi di mesi?". Teme di essere denunciato? "Non penso si faranno scappare un'occasione così ghiotta. Ma ho fiducia nella magistratura. Mi si accusa di un reato di opinione che dal mio punto di vista è già abbastanza sconcertante, ma anche la mia su questo punto è un'opinione, quindi lascia il tempo che trova. Ricordo soltanto che un cittadino turco negli scorsi anni ha accusato un nostro concittadino di essere "una svizzero di merda", ed è stato assolto. Ho fiducia quindi che grazie alla dottrina, se sarò denunciato, chi sarà chiamato a decidere lo faccia con proporzionalità. Ma c'è un punto su cui non intendo fare assolutamente un passo indietro…". La distinzione tra nero e negro? "Esatto. Se alcuni si fanno dettare la lingua dal Dipartimento di giustizia americana non è un problema mio. Io l'italiano lo conosco. E in italiano si dice "negro" non "nero", che è un aggettivo". Galimberti, ma lei è o non è razzista? "Rispondere a questa domanda non ha senso. Qualsiasi cosa dica la sentenza è già stata emessa e il linciaggio prosegue. Le dirò tuttavia che ritengo moto più pericolosa l'immigrazione dai Paesi confinanti che dall'Africa. Fosse per me sarei molto più rigido con i Paesi europei che con i poveracci che scappano dall'Africa".
Resta connesso con Liberatv.ch: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔
Tags
post
africa
fede
scusa
udc
fame
filetto
popolazioni
animali
bambini
News e approfondimenti Ticino
© 2024 , All rights reserved