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Secondo Me
16.09.2015 - 15:250
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Francesco Lovera: "No all'aumento del prezzo del biglietto per coprire i costi della sicurezza"

SECONDO ME - "Gobbi dapprima punta il dito contro il mondo Ultras dicendo che gli stessi sarebbero responsabili di un allontanamento delle famiglie dagli stadi e di seguito va a batter cassa alle società..."

di Francesco Lovera* La proposta lanciata dal Ministro Gobbi di aumentare di un franco per spettatore il prezzo del biglietto per coprire i costi della sicurezza mi lascia alquanto perplesso! Dapprima punta il dito contro il mondo Ultras dicendo che gli stessi sarebbero responsabili di un allontanamento delle famiglie dagli stadi e di seguito va a batter cassa alle società, costringendole così ad aumentare i prezzi dei biglietti per sostenere delle spese nei fatti inesistenti? Un esempio concreto? Se pensiamo all'incontro che si terrà il prossimo 19 settembre alla Valascia, i biglietti costano 30 CHF. Ora vorrei porre io una domanda al signor Ministro: chi vuol tenere veramente le famiglie lontane dagli stadi? Chi le martella con aumenti privi di fondamento: "brutti e cattivi" ultras che seguono la propria squadra del cuore? Come Lega Sud, ci opponiamo nettamente al concordato, essenzialmente per due ragioni: la poca chiarezza e la repressione totale degna dei peggiori stati di polizia e indegna di un grande paese libero e democratico quale è la nostra Svizzera. Il Concordato e l'inasprimento delle ammende sono stati formulati dalla Conferenza delle Direttrici e dei Direttori dei Dipartimenti di Giustizia e Polizia (CDDGP) in maniera decisamente poco trasparente. Il testo lascia alle forze di sicurezza, pubbliche e private, un’amplissima discrezionalità, che talora sovrasta addirittura quella delle autorità competenti come i giudici. È sufficiente la testimonianza di un agente di sicurezza (di fatto, un dipendente di una società privata) per giungere all’incriminazione di un cittadino. Solo in Ticino, a seguito della modifica dell’art. 10b LPol, si prevede la possibilità di estendere le leggi previste dal Concordato anche ad eventi slegati dallo sport quali mercati, sagre del vino, carnevali, feste popolari e manifestazioni sindacali. In questo modo si cancellano i diritti previsti dalla nostra Costituzione federale quali, ad esempio, il diritto di sciopero e di manifestazione in pubblico delle proprie opinioni. Con questo concordato il Ticino si allontana dalla Svizzera e comincia a somigliare molto alla vicina Italia: e questo non è né utile, né apprezzabile e men che meno corretto. Gli ultra come categoria cosa rappresentano?Vorrei sgomberare subito il campo da un equivoco, che si palesa ogni volta che, a vario titolo, la categoria viene richiamate nelle cronache ad ogni livello: gli Ultras non hanno niente a che spartire coi famigerati Hooligans di matrice britannica. A questi ultimi lo sport non interessa affatto, ma amano sfasciare tutto e cercare lo scontro fisico fine a se stesso, per il piacere di picchiarsi vicendevolmente. Gli ultras sono una comunità in movimento, che ben rappresenta le caratteristiche sociali del territorio a cui appartengono. Qualcuno direbbe che sono gli ultimi veri identitari rimasti sulla faccia della terra, perché ovunque vadano fanno gruppo e si raccolgono attorno a una bandiera che rappresenta ideali semplici, popolari, che vanno al di là di ogni fazione politica. Se un ultra cade ce n’è subito un altro che lo aiuta a rialzarsi, e questo succede dentro e fuori dallo stadio. Ricordo con piacere un evento accaduto lo scorso anno, quando si sono verificate le rovinose frane di Bombinasco e Davesco. Allora la Curva Nord del Lugano Hockey in maniera compatta e spontanea attivò immediatamente una raccolta di vestiti e fondi per le persone coinvolte. Essere ultrà è uno stile di vita, di semplicità, solidarietà e fratellanza con la propria terra d'appartenenza. E' vero che all’interno del movimento ultrà esistono i violenti. Come in ogni grande famiglia, qualcuno che non ha la cosiddetta testa sulle spalle può esserci. Tuttavia è altrettanto vero che viviamo in una società dove le persone, spesso e volentieri, litigano per delle inezie. Siamo però a favore dell’identitarismo ma contrari ad ogni forma di violenza, negli stadi e non, e chi la mette in pratica va allontanato. *Ultrà ed esponente Lega Sud Francesco Lovera
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