di Michela Ris*
Mi avete dato della puttana. Mi avete detto di crepare e chiesto se mi drogo. Mi avete detto di andare a lavorare. Solo perché ho osato ammettere – rispondendo in un’intervista a Tio – che un certo numero di frontalieri in Ticino è necessario. Sono stufa di dover dimenticare, sorridere e proseguire. Stavolta voglio dirlo: chi si permette un atteggiamento simile non merita rispetto e il suo voto non lo voglio. Ho una laurea, ne sto conseguendo una seconda, lavoro (in teoria al 100%, anche se non ci riesco), sono municipale ad Ascona e candidata al Nazionale. La mia famiglia dà un impiego a 51 persone: 45 residenti (per metà svizzere) e 6 frontalieri. Non voglio complimenti, ma il rispetto sì.
Capitolo giornalisti. Sono stufa di finire nel mirino dei soliti lettori beceri, perché un redattore prende una mia frase, la estrapola dal contesto e mi fa dire ciò che non ho detto con un titolo facilmente equivocabile. Rischi del mestiere? No. Io rispetto i giornalisti e rispondo cordialmente anche quando mi fanno certe domande tendenziose; non perché sono scema io, ma perché sono educata e forse inesperta. Dunque pretendo rispetto da chi mi chiede del tempo. Se avete bisogno di click, provate a scrivere articoli che valgano la pena di essere letti, anziché prendere in giro gli interlocutori e i lettori che vanno oltre il titolo.
Scusate lo sfogo, non è il mio tono abituale e non lo sarà in neanche in futuro. Ma oggi ci stava.
*Municipale Ascona e Candidata al PLR per il Nazionale