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Cronaca
22.04.2016 - 14:400
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Arthur, la web series ticinese conquista Los Angeles e Roma. Il regista Nick Rusconi: "Esperienza fantastica"

La serie girata per il web e visibile su youtube, si è aggiudicata importanti riconoscimenti nei due prestigiosi Festival: "Fa molto piacere perché significa che i nostri prodotti non si limitano ad affermarsi nel nostro piccolo Ticino"

LUGANO – Hanno vinto a Los Angeles, cioè a Hollywood, e a Roma: due città simbolo della storia del cinema. E per dei ticinesi scusate se è poco. Lo hanno fatto con un genere, quello delle web series, da noi ancora poco conosciuto ma in forte espansione a livello globale. Parliamo di Arthur, la serie creata per internet, youtube in particolare, prodotta da Alberto Meroni e girata da Nick Rusconi.

E proprio con il regista abbiamo scambiato quattro chiacchiere per farci raccontare l'opera: "All'inizio abbiamo vinto un concorso della SSR che ci ha permesso di finanziare il progetto. La serie, di 10 episodi da 5 minuti a puntata, narra di un serial killer di nome Arthur che a un certo punto della sua vita decide di smetterla di uccidere. Ma senza riuscirci…Questa serie è anche un esperimento. Nel senso che la storia è legata a un gioco online".

La serie ha conquistato, con diversi premi, il Festival di Los Angeles e il Festival di Roma dedicati alle web series. E son soddisfazioni. "Fa molto piacere perché significa che i nostri prodotti non si limitano ad affermarsi nel nostro piccolo Ticino. In questi Festival c'erano web series da tutto il Mondo. E ci siamo confrontati con gente molto brava. Non sono Cannes e gli Oscar, per carità, ma non abbiamo neanche vinto in Valle di Muggio….È una bella soddisfazione personale ma anche per tutta la troupe, considerando che abbiamo conquistato anche premi legati alla recitazione e al suono".   

Che esperienza è stata come regista girare Arthur? "Fantastica! Facendo televisione quando riesci a passare alla fiction significa andare a un'altro livello. Fare il cast, dirigere una troupe, è il top per un regista". 

Se Arthur fosse stato prodotto per la televisione anziché per il web lo avresti girato concettualmente in un altro modo? "No, direi che lo avrei fatto nello stesso modo. Sul web bisogna solo accorciare i tempi narrativi e di ripresa. Il pubblico si deve legare al personaggio più velocemente, in cinque minuti. La cosa più difficile è dunque nella scrittura della sceneggiatura". 

E ora quali progetti hai nel cassetto per il futuro? "Beh, la seconda stagione di Arthur. Anche se non sarà evidente. L'attuale problema delle web series è che sono difficilmente vendibili. E quindi si rischia di lavorare gratis per di più mettendoci i soldi. Con Alberto Meroni vorremmo comunque realizzare altre cose in questo ambito e stiamo cercando la strada migliore per farlo". 

Infine, che tipo di messaggio volevate trasmettere con questa vostra serie? "Il messaggio lo dovresti trovare nell'ultima puntata perché lo dice il protagonista…".

Tocca proprio andarla a guardare allora....(clicca qui)

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