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29.04.2016 - 09:340
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Aumento delle stime immobiliari, la CATEF non va alla guerra. "Clima da ultima spiaggia e da abbraccio forzato. Non condividiamo ma apprezziamo la volontà di risanare le finanze"

"Erodere il risparmio più volte tassato non è mai cosa saggia. L’aumento del valore immobiliare porterà alle casse pubbliche ben 60 milioni aggiuntivi all’anno!"

LUGANO – Era una presa di posizione che si attendeva, quella della Camera ticinese di economia fondiaria, l’associazione che rappresenta i proprietari di immobili. Oggi la CATEF fa sapere cosa pensa della manovra finanziaria presentata dal Governo, nella c’è anche l’aumento delle stime immobiliari. Nessun entusiasmo, ovviamente, da parte dell’Associazione, che parla di “clima da ultima spiaggia”. Ma nemmeno l’intenzione di andare alla guerra.

“Con la pubblicazione dell’intero programma di risanamento finanziario, è stato possibile al nostro Consiglio Direttivo iniziare l’entrata in materia sulle misure proposte e in particolare sul prospettato aumento dei valori di stima immobiliari – scrivono i vertici della CATEF -. Intanto va ribadito, sempre che fosse necessario, che la nostra associazione non condivide il coinvolgimento dell’economia fondiaria nella manovra di risanamento finanziario, tanto più che non ci sembra di ricordare che analoghe manovre abbiano a livello nazionale fatto perno sul suo coinvolgimento. In poche parole, erodere il risparmio più volte tassato non è mai cosa saggia e testimonia purtroppo il clima da ultima spiaggia”. 

“La CATEF deplora inoltre le continue frammentarie e pasticciate fughe di notizie che hanno disturbato il clima d’entrata in materia sul programma che, ed è bene ricordarlo, gode del pieno sostegno del Governo. Deplora pure i tatticismi e le polverose manovre di assenso a geometria variabile.

Pur non essendo per ora in grado di esprimersi compiutamente, il Consiglio Direttivo prende atto che la manovra fa perno principalmente sulla proprietà immobiliare, residenziale ed aziendale, ed ancora una volta sugli automobilisti. Eccellenti categorie, come sappiamo, di cittadini pagatori.
Un assaggio cifrato: l’aumento del valore della sostanza immobiliare di ca. 10 miliardi porterà alle casse pubbliche ben 60 milioni aggiuntivi all’anno!

Va inoltre precisato che sulla base della vigente Legge sulle stime è facoltà del Governo di aggiornarle ogni 4 anni qualora i fattori del paniere di riferimento definito nella legge stessa abbiano conosciuto un aumento significativo (+/- 25%). Quindi, seppur a denti stretti, non possiamo che prendere atto di questa facoltà offerta dalla legge, a condizione che la verifica tecnica delle componenti del paniere non la vanifichi.
Verifica che ovviamente dovrebbe interessare anche i partiti governativi, come pure le associazioni economiche di riferimento.

In un clima d’abbraccio forzato va comunque riconosciuta al nostro Governo la volontà di invertire il degrado strutturale delle finanze pubbliche, atto politico discutibile nella sua composizione, ma pur sempre confezionato con la prontezza a difenderlo nella sua completezza.
Un atto politico ragguardevole. Per quanto ci riguarda, seppur messi all’angolo, non accetteremo mai sfilacciature o tentativi di chiamarsi fuori. Il messaggio è semplice: o tutti o nessuno.

Sempre nell’ambito dell’entrata in materia, ci siamo chiesti se a questo punto non sia più avveduto attendere la revisione generale delle stime che inizierà nel 2023. Entro tale data si saprà l’esito dell’implementazione della riforma dell’imposizione delle società giuridiche che avverrà nella migliore delle ipotesi non prima del 2019, e l'impatto della correzione dell’imposizione degli alti redditi che si renderà necessaria per aggiornare la forza contrattuale del Cantone, oggi ormai scesa agli ultimi gradini della scala.

Per concludere: pur scontando ulteriori approfondimenti il Consiglio Direttivo prende atto della facoltà concessa dalla Legge sulle stime - la legge sull’accertamento dei valori - e fa suo l’impegno del Governo di non più movimentare i valori prima della revisione generale che entrerà in vigore nel 2025, e soprattutto di mantenere in vigore gli attuali valori locativi ed applicare il medesimo approccio per la nuova sostanza ad uso proprio.
A questo impegno con i proprietari la Catef chiama pure garanti tutte le forze politiche”.

 

 

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