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29.04.2016 - 11:150
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Venuti non diffamò la memoria di Giuliano Bignasca. Confermata l'assoluzione in appello. Regge solo l'ingiuria a Robbiani

Lo ha stabilito negli scorsi giorni il Tribunale di Appello confermando la sentenza del giudice Marco Kraushaar

LUGANO – Adriano Venuti, municipale socialista di Massagno, non diffamò la memoria di Giuliano Bignasca. Lo ha stabilito negli scorsi giorni il Tribunale di Appello confermando la sentenza del giudice Marco Kraushaar.  Confermata dunque la tesi del legale di Venuti, Emanuele Verda, che confermava quella parte del decreto d'accusa del procuratore generale John Noseda.

Venuti aveva definito su Facebook Bignasca un “drogato che non ha scontato in prigione le sue condanne grazie a un certificato medico” e per questo era stato denunciato. I denuncianti – aveva detto il giudice Kraushaar nella prima sentenza – sono Boris e Attilio Bignasca, che oggi guidano la Lega. Sono loro stessi a far di tutto affinché il defunto sia ricordato e Giuliano Bignasca sia più presente che mai. Non possono dunque pretendere l'oblio”.

Venuti è invece stato condannato per un ingiuria a danno del deputato leghista Massimiliano Robbiani, definito sempre su Facebook, “un animale”.

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