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Cronaca
03.05.2016 - 07:330
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Un'ora d'aria in più al giorno alla Farera e più autonomia nella gestione del denaro guadagnato in carcere. Ma le richieste dei detenuti andranno deluse. Ecco perché

Il presidente della Commissione vigilanza carceri Galusero: "Occupazione al limite e ragioni inchiesta non permettono l'ora d'aria in più"

LUGANO - Un’ora d'aria in più al giorno per chi si trova nel carcere giudiziario della Farera e maggiore autonomia nel gestire il denaro guadagnato con il lavoro svolto nei laboratori. Sono le due principali richieste che i detenuti del penitenziario hanno formulato alla Commissione parlamentare di sorveglianza sulle condizioni di detenzione durante i colloqui avvenuti nell’ultimo anno. Lo spiega oggi al Corriere del Ticino il presidente, Giorgio Galusero.

Ma l’ora d’aria in più non sarà concessa, spiega il deputato del PLR, perché l'occupazione della Farera è quasi al limite e perché "ragioni di inchiesta non permettono l'uscita in contemporanea negli appositi spazi di persone implicate nella medesima indagine".

Per quanto riguarda il compenso per i detenuti che lavorano in carcere (33 franchi al giorno), una parte (8 franchi) viene dedotta come compensazione parziale per i costi di vitto e alloggio.
I rimanenti 25 franchi possono essere utilizzati liberamente dai carcerati nella misura del 65% per le loro piccole spese, il 20 può essere utilizzato dalla direzione anche senza il consenso del detenuto “per indennità a titolo di riparazione, partecipazione alle spese di formazione e costi della salute non coperti dalla LaMal", e il 15% è vincolato in vista della scarcerazione. Quindi, anche qui ci sarà poco da fare…

 

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