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10.05.2016 - 14:100
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Da Erdogan ai narcos. Dai migranti all'economia. Non possiamo proprio fare a meno dei "nostri figli di puttana"

Non è cambiato nulla da quando Franklin Delano Roosevelt, favorendo l'ascesa al potere in Nicaragua del dittatore Anastasio Somoza, disse: “Somoza may be a son of a bitch, but he’s our son of a bitch”. Anzi oggi è peggio

di Andrea Leoni

Abbiamo bisogno del nostro son of a bitch. Del nostro figlio di puttana. Di quello disposto a sporcarsi le mani di sangue e di altro per tutelare i nostri interessi, facendo quello che noi non possiamo e non vogliamo fare. In cambio di protezione e di denaro. 

Non è cambiato nulla da quando Franklin Delano Roosevelt, favorendo l'ascesa al potere in Nicaragua del dittatore Anastasio Somoza, consegnò ai libri di storia una delle più ciniche e veritiere lezioni di potere e di comando occidentali: “Somoza may be a son of a bitch, but he’s our son of a bitch”. Somoza può essere un figlio di puttana. Ma è il nostro figlio di puttana. L'essenza della realpolitick. 

Quasi 80 anni dopo la declinazione nella pratica del pensiero del presidente americano è solo peggiorata. Proprio oggi la ong Human Rights Watch denuncia la morte di cinque persone, tra cui un bambino, per mano dei soldati della Turchia. Erano rifugiati siriani che tentavano di attraversare il confine. L'Unione Europea ha staccato un assegno multi miliardario al Governo di Ankara per fare questo "lavoro".  

Una valanga di soldi che andranno nelle casse di una nazione gravemente implicata nel finanziamento dell'Isis e in prima linea nel foraggiare centri islamici nel nostro Continente, alcuni dei quali vere e proprie cucine dell'odio e scuole per gli jhiadisti di domani: Svizzera compresa. 

Una nazione, vale la pena ricordarlo, che avrebbe già dovuto di suo presidiare i suoi confini, essendo per di più parte della Nato e da anni impegnata in ammiccamenti per aderire all'UE. Invece dolosamente non lo ha fatto. Così abbiamo visto ad esempio gli attentatori di Parigi, scampagnare avanti e indietro dal Califatto al Belgio, via Turchia, prima di colpire la capitale francese. E successivamente la stessa Turchia ha spalancato le frontiere a un'ondata di migranti sempre più debordante in direzione dell'Europa.   

Una marea di persone che ha scalfito anche le leadership più forti dei paesi europei. Sinistri scricchiolii dell'establishment che hanno portato l'Unione Europea, certificando il proprio fallimento con la firma su una delle pagine più vergognose e suicidali della propria storia, ad affidarsi al buon vecchio metodo di Roosevelt: finanziare il figlio di puttana. Perché le ipocrite democrazie occidentali non reggerebbero gli spari al confine contro disperati inermi. Meglio che questo lo facciano altri al posto nostro: con i nostri soldi. 

Dicevamo che la situazione è peggiore di 80 anni fa perché allora era chiaro chi comandava tra il finanziatore e il finanziato. E ora? Chi comanda davvero tra la Turchia e l'Unione Europea?

Per non dire del generale Al Sisi in Egitto, un altro son of a bitch al soldo dell'Occidente, messo al potere favorendo un colpo di Stato con motivazioni ridicole. Il presidente dell'Egitto è un altro dei nostri guardiani impresentabili, nel più grande e importante paese musulmano del nord Africa, che massacra il suo popolo ma ci tutela, o crediamo che sia così, dall'avanzata del Califfato. 

E rimpiangiamo Gheddafi. E Saddam. E tutti gli altri tiranni, deposti con guerre assurde, che attraverso il ricatto sugli essere umani ci garantivano di tenere fuori dal giardino di casa chi poteva calpestarcelo e farci stare un po' più stretti in casa nostra. Ma intanto è in casa nostra che crescevano i barbari. 

Non è solo una questione di geopolitica. I figli di puttana ci servono anche in economia. L'esempio lampante sono le organizzazioni criminali. I narcos messicani, ad esempio, hanno iniettato miliardi di liquidità nelle banche occidentali, anche svizzere, prima e durante la crisi, tamponando le emorragie finanziarie. L'economia mafiosa ha garantito soldi e lavoro nei porti, nell'edilizia, nelle fiduciarie, nei bar e nei ristoranti, e nelle altre innumerevoli attività che gestiscono. E anche nei divertimenti e nei vizi che la nostra società richiede al mercato: dalla droga alla prostituzione. 

Anche qui: meglio che lo facciano loro al posto nostro, l'opinione pubblica non capirebbe. D'altra parte gli Stati sarebbero in grado di assorbire e garantire ciò che l'economia sommersa e criminale garantisce? Pare proprio di no, altrimenti non si comprenderebbe come, tutto sommato, la tacita complicità sul confine tra bene e male, tra legale e illegale, continua a reggere. Alla grande.

E anche in questo caso, come in quello della Turchia, è già arrivato il giorno dove a comandare non è più chi paga o acconsente. 

Ma che importa? Tanto non possiamo proprio fare a meno dei nostri figli di puttana.  

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