di Igor Righini *
E’ a dir poco sconcertante: in Svizzera lo scandalo ‘Panama Papers’ non ha ancora provocato un grande dibattito politico. E questo malgrado siano emerse più notizie riguardo le società svizzere implicate in questo scandalo.
Lo scorso 8 aprile, il responsabile del Dipartimento federale delle finanze Ueli Maurer ha difeso la possibilità per i contribuenti facoltosi di investire in attività offshore. L’ho già affermato e lo ribadisco: «Trovo scandaloso che il ministro delle finanze si permetta, con una faciloneria disarmante, di legittimare quella che è l’evasione fiscale ».
Uno Stato che si rispetti deve assolutamente fare chiarezza riguardo il caso ‘Panama Papers’ e le implicazioni delle società che hanno aperto e gestito delle società e dei conti offshore. Se desideriamo uno Stato giusto, capace di garantire l’equilibrio e la pace sociale non possiamo permettere ai ricchi di nascondere i propri capitali al fisco attraverso delle reti di “trust” e di società-schermo. È indegno che il Consigliere federale alla testa delle finanze si esprima in questo modo con la compiacenza della maggioranza del Governo e del Parlamento.
È imperativo, subito e senza mezze misure, che le Autorità svizzere agiscano, che possano accedere all’insieme dei documenti ‘Panama Papers’, che facciano luce sulle reti delle società offshore e che aprano delle eventuali inchieste penali.
I capitali sottratti indebitamente allo Stato e alle famiglie di molte persone che lavorano onestamente per dei salari sempre più deboli devono tornare al popolo. Non chiediamo allo Stato di impedire che vi siano persone ricche, ma pretendiamo che impedisca che nella popolazione vi siano dei poveri. Esigiamo giustizia.
* presidente PS