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09.04.2014 - 14:050
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Sussidi cassa malati, l’Ordine dei medici: “Il taglio lineare proposto peggiorerà solo le cose”

“Il modello alternativo che proponiamo permetterebbe un risparmio di 60 millioni all’anno, a fronte dei 14,5 del taglio proposto dal Governo, ed è più efficiente ed efficace” ha spiegato Denti in conferenza stampa

MEZZOVICO – “L’obiettivo del nuovo studio è l’analisi dell’incidenza sociale della riduzione dei premi LAMal per l’anno 2012, a partire dai parametri di fondo riportati nella Statistica dell’UFSP relativa all’assicurazione malattie.” È questa la premessa dalla quale muove l’approfondimento commissionato e svolto da Bruno Cereghetti. 

Oggi pomeriggio, nella conferenza stampa organizzata dall'Ordine dei medici, sono stati presentati i risultati proprio da Cereghetti e l’accento si è spostato naturalmente sul taglio dei sussidi proposto dal Governo e che sarà in votazione il prossimo 18 gennaio. Un taglio che, secondo l’Ordine e il suo presidente Franco Denti, deputato Ppd, “peggiorerà solo la situazione, andando ulteriormente a diminuire l’incidenza e l’efficacia sociale dei sussidi.” 

Lo studio

Premesso che il sistema di sussidi, nello studio chiamati secondo la definizione corretta Riduzione dei premi cassa malati (RP), è previsto come obbligo legale federale, l'analisi è andata ad analizzare la situazione del 2012, quando è stato introdotto il nuovo modello ticinese, rispetto agli anni passati.
Emergono chiaramente alcuni punti critici:
 
- il tasso dei beneficiari è aumentato ulteriormente nel 2012 arrivando quasi al 40% (38,7%), mentre nei quattro anni precedenti si attestava intorno al 31-32%, con la punta toccata nel 2011 di 35,1%
- Gli importi pro beneficiario si sono ridotti di molto nel 2012, con una media di 2'039 franchi, mentre negli anni precedenti la media era intorno a 2'350 franchi. Dai primi posti a livello nazionale nell’incidenza il Ticino è scivolato al sesto. 
- L’incidenza sul premio medio, come scritto sopra, è notevolmente diminuito, passando da circa il 73%, che situava il Ticino sempre nei primi posti come efficacia della misura, ora scende al 60,1% facendo piombare il Cantone al 13. posto

“Insomma dai primi posti delle classifiche nazionali su incidenza ed efficacia del modello si è passati a una zona di metà classifica non certo soddisfacente” hanno commentato Cereghetti e Denti. 

Ed è proprio l’incidenza globale che spinge l’Ordine a “condannare” il taglio dei sussidi proposto dal Consiglio di Stato: dal 2010 i beneficiari sono aumentati del 6,9%, ma a questo aumento è corrisposto una diminuzione dell’incidenza pari al 12,9%. Detto questo un’ulteriore diminuzione dell’importo, che avverrebbe con il taglio, “ridurrà ulteriormente l’efficacia sociale di questo strumento di equità sociale” sostengono i medici, soprattutto in presenza di un ulteriore aumento dei beneficiari, che con il continuo aumento dei premi e il peggioramento delle condizioni sociali globali è molto facile da prevedere. 

Considerato che non è pensabile un aumento progressivo nel tempo della massa destinata ai sussidi, secondo i medici il modello va dunque rivisto completamente. 

“Con la nostra alternativa 60 milioni di risparmio all’anno, non 14,5 come previsto dal taglio lineare”

Ma qual è l’alternativa proposta? Si tratta del modello basato sul reddito dall’imposta federale diretta, già in vigore in altri cantoni e che secondo l’Ordine permetterebbe notevoli vantaggi, ad iniziare dall’esigenza generale di avere un modello semplice, trasparente e sopportabile economicamente per le casse del Cantone. “Il reddito imponibile federale non è certo la soluzione perfetta, ma vista l’impossibilità, ammessa anche dal Governo, di stabilire quello disponibile su base cantonale, è sicuramente lo strumento che risponde meglio alle esigenze di maggiore equità.”

Inoltre, stando a quanto affermato da Denti e Cereghetti e in base alle loro simulazioni, questo modello porterebbe i seguenti vantaggi: 

- sussidio su base individuale, “ad personam”, che eviterebbe agglomerati e unioni artificiali che non corrispondono alla realtà 
- dei limiti di reddito espliciti e trasparenti, così come la partecipazione minima degli assicurati (fissata ad 1,20 franchi al giorno per asssicurato adulto e a 0,50 per i minorenni)
- Il criterio del 30% della popolazione alla quale erogare il sussidio verrebbe trasformato fissando semplicemente un tetto massimo pari a un terzo della popolazione, con fattori di correzione in caso di sforamento 
- Una riduzione dei beneficiari pari a 25'000 unità, si tornerebbe dunque ai 90'000 precedenti al nuovo modello, escludendo quelli maggiormente abbienti che per deformazioni del modello attuale vengono integrati 
- L’incidenza/efficacia sociale tornerebbe al 70% (ora scesa al 60% ndr)
- L’importo medio pro beneficiario aumenterebbe di 368 franchi (+18,1%)

“Per quanto riguarda i 25'000 “esclusi” ricordiamo che oggi ci sono nuclei famigliari che con un reddito disponibile di 140'000 franchi hanno diritto al sussidio, situazione destinata a peggiorare con l’aumento dei premi; con il mantenimento del modello attuale si arriverà infatti facilmente a concedere sussidi anche a redditi di 155/160mila franchi, è ingiusto socialmente” ha infine aggiunto Denti, che ha anche spiegato che politicamente non spetta all’Ordine muoversi, “ma si spera che la politica nostrana raccoglierà il nostro invito trasformandolo in un atto parlamentare”. 

dielle 

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