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04.01.2015 - 15:160

“Le bici sfrecciano in tutti i quartieri e ombrosi Biergarten contengono, capienti, i corpi in cerca di refrigerio, ma Berlino non è una capitale normale…”

Torniamo a viaggiare con i testi del concorso organizzato in collaborazione con Globus Gateway e ci immergiamo fra le vie di Berlino con il racconto inviato da Raoul Ghisletta

LUGANO – Come annunciato torniamo oggi a viaggiare con i racconti premiati dal concorso organizzato da Liberatv in collaborazione con Globus Gateway, che ha visto Luca Dattrino aggiudicarsi con il suo ‘Mehir’ un soggiorno di una settimana, con volo e albergo, nel paradiso delle Canarie (vedi suggeriti).

Questo non è stato però l’unico premio: valutata da un giudice neutrale ed esterno alla redazione la qualità degli scritti, anche gli altri partecipanti sono stati omaggiati da Globus Gateway con un buono di 100 franchi da spendere per un viaggio.

Ma torniamo ai racconti. Lasciata l’autostrada fra Tolosa e la Provenza, scendiamo lungo gli altri scalini del podio e ci dirigiamo ora fra le vie di Berlino con il racconto inviato da Raoul Ghisletta, che si è posizionato fra i primi classificati.

Berlino, capitale normale?

di Raoul Ghisletta

Luglio 2014: Berlino è piena di turisti che, come me, approfittano del bel tempo (salvo qualche acquazzone traditore). Ci siamo riversati a migliaia nell’Isola dei musei, sulle tracce del Muro di Berlino, sui luoghi del terribile Olocausto e davanti ai monumenti prussiani, tra cui ovviamente la porta di Brandenburgo. Qui il megaschermo sponsorizzato da una marca automobilistica catalizza decine di migliaia di tifosi di calcio. Il bel tempo favorisce tutti i tipi di ritrovo all’aperto e non solo la folla dei 500'000, che osanna la Mannschaft campione del mondo. Le bici sfrecciano in tutti i quartieri, con madri e padri che trascinano i marmocchi nei carretti. Laghi e fiumi, parchi e ombrosi Biergarten contengono, capienti, i corpi in cerca di refrigerio e relax. I bar e i ristoranti multietnici di Kreuzberg e Prenzlauer Berg sono strapieni di indigeni e stranieri. I centri culturali alternativi pure: assolutamente ligi alle regole del buon vicinato, i punk di sinistra e gli occupanti di immobili terminano i concerti alle 22 (dieci di sera, avete letto bene).

Grande allegria e sana gioia di vivere. Ma ciononostante Berlino non è una capitale normale, per il peso della storia che porta. In queste settimane cadono anniversari pesanti, ricordati dalle massime autorità, da mostre e da articoloni sui quotidiani: 1. agosto 1914 scoppio della folle 1a Guerra mondiale e 20 luglio 1944 fallimento dell’attentato a Hitler. Il tessuto urbano, che noi vacanzieri percorriamo con tutti i mezzi, è stato martoriato dal nazismo, dalla guerra e da un regime totalitario comunista: oggi è cicatrizzato con nuovi monumenti, modernissimi edifici e copie di antichi edifici come l’erigendo castello prussiano nella Mitte. Fa eccezione la Kaiser-Wilhelm-Gedaechtnis-Kirche, monumento di propaganda della dinastia Hohenzollern: le sue macerie fungono da monito contro la deriva del potere assoluto, la guerra e la crescente intolleranza. Anche il viaggiatore ha di che riflettere.

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