ULTIME NOTIZIE Archivio
CS News
29.01.2015 - 18:340
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

CREDIT SUISSE - Faremo sempre di più la spesa su internet? E-commerce, ecco come cambieranno le nostre abitudini

L'istituto bancario ha pubblicato a inizio gennaio una interessante ricerca sulle prospettive e l'evoluzione del commercio al dettaglio. Eccone una sintesi

ZURIGO - A inizio gennaio il Credit Suisse ha pubblicato insieme alla società di consulenza Fuhrer & Hotz la nuova edizione dello studio annuale «Retail Outlook».

Editoriale

Appartamenti di proprietà nel segmento di lusso al posto di uno shopping mall nella Bahnhofstrasse di Zurigo, immobili per la logistica anziché centri commerciali negli agglomerati e tranquilli centri cittadini invece di negozi di paese come punti di ritrovo: vista la forte accelerazione registrata dal commercio online, sono forse questi e altri gli scenari che dobbiamo attenderci per il prossimo futuro?
Riteniamo di poter contare sulla presenza del commercio fisico anche fra 50 anni, ragion per cui sarà molto difficile che gli scenari prospettati possano mai realizzarsi. I consumatori sentono il bisogno di toccare con mano, annusare e provare determinati prodotti e di farsi consigliare direttamente in loco dal negoziante. Ciò nondimeno, resta indubbio il fatto che
l’e-commerce influenzerà in modo duraturo - se non rivoluzionario - le strutture del commercio al dettaglio.

Al momento, almeno in Svizzera, il cosiddetto commercio online business-to-consumer (B2C) rappresenta ancora un fenomeno marginale che copre una quota di mercato del 5% circa. Tuttavia, alla luce della crescita vertiginosa di questo settore, in futuro potremmo assistere a un rapido cambiamento. Il tema centrale della settima edizione del nostro «Retail Outlook» quest’anno illustra le differenze in termini di penetrazione di mercato da parte dell’e-commerce nei principali segmenti del commercio al dettaglio, analizzando gli effetti prodotti dal commercio online sulle diverse caratteristiche settoriali. 
Riveliamo altresì che a livello internazionale, la Svizzera è ancora un po’ in ritardo e presentiamo uno scenario teso a dimostrare l’importanza del commercio online nel 2020.

L’attuale commercio al dettaglio quotidiano si svolge ancora prevalentemente in modo tradizionale, motivo per cui si continuano ad attirare i consumatori nei negozi. Un esito, questo, raggiunto solo marginalmente nel 2014: nonostante le buone premesse, infatti, l’anno del commercio al dettaglio non è riuscito a realizzare i risultati congiunturali previsti. In termini nominali, i suoi fatturati sono rimasti pressoché invariati, registrando in termini reali un incremento di poco superiore all’1%. Sono soprattutto due i fattori responsabili di tale andamento: da un lato, a seguito dell’indebolimento della congiuntura interna, l’immigrazione è stata un po' meno solida del previsto; e, dall’altro, è venuto completamente a mancare l’atteso miglioramento del clima di fiducia dei consumatori. Il tutto riconducibile in particolare a una congiuntura stagnante in Europa che ha avuto ripercussioni anche sulla Svizzera.
A questo si è aggiunto il maltempo, soprattutto nei mesi estivi. Dopo tutto, a dispetto delle previsioni catastrofiste, il turismo degli acquisti non dovrebbe essere cresciuto ulteriormente, ma anzi dovrebbe essersi stabilizzato su livelli elevati.

Cosa porterà quindi l’anno in corso per il commercio al dettaglio? Da un punto di vista macroeconomico tutto sembra puntare verso un 2015 certamente non negativo, ma neppure esaltante. E se da un lato è vero che l’economia mondiale inizierà la sua ripresa, dall’altro, la congiuntura interna proseguirà il suo lieve indebolimento, frenando la propensione al consumo della popolazione. Anche l’immigrazione continuerà a calare leggermente, riducendo in questo modo il numero di clienti del commercio al dettaglio. A livello di pianificazione del fatturato e dell’utile, i responsabili decisionali del settore – intervistati anche quest’anno da Fuhrer & Hotz – si mantengono più cauti rispetto all'anno precedente. La fetta di mercato posseduta, seppur solo in lieve aumento, continuerà a essere fortemente contesa. Spetterà quindi ai commercianti al dettaglio garantire ancora il massimo impegno che porterà principalmente vantaggi ai clienti.

Albert Angehrn, Responsabile Large Swiss Corporates
Oliver Adler, Responsabile Economic Research

Sintesi dello studio

Gli economisti del Credit Suisse si attendono per il 2015 un andamento contenuto della fiducia dei consumatori e prevedono una crescita dei fatturati nominali del commercio al dettaglio dello 0,7%. Dal sondaggio condotto da Fuhrer & Hotz tra gli operatori del settore risulta che i dettaglianti sono sostanzialmente ottimisti per il 2015, ma la fiducia è leggermente calata rispetto all'anno precedente. Mentre il turismo degli acquisti non dovrebbe crescere ulteriormente nel 2015, il commercio online dovrebbe assumere maggiore importanza. In uno scenario futuro elaborato dagli economisti del Credit Suisse per l'e-commerce, si prevede che la quota online sui fatturati complessivi del commercio al dettaglio passerà dall'attuale 5% circa all'11% nel 2020. In particolare, nel comparto dell'elettronica di consumo dovrebbe crescere dall'attuale 26% al 38% circa, nell'abbigliamento dal 14% circa al 27% e nei generi alimentari dall'attuale 1,6% circa al 3,5% entro il 2020. Nel settore retail continuerà pertanto ad aumentare la pressione sull'occupazione e sui prezzi.
Gli economisti del Credit Suisse prevedono anche per il 2015 un andamento modesto dei fatturati del commercio al dettaglio svizzero. Stando ai loro studi, con la crescita stabile dell'economia svizzera il reddito disponibile e il potere d'acquisto dei consumatori dovrebbero aumentare leggermente rispetto al 2014. Anche la popolazione è data in crescita, sebbene in misura meno dinamica rispetto al 2014 a causa della più debole immigrazione. Gli economisti del Credit Suisse prevedono tuttavia un andamento modesto della fiducia dei consumatori nell'anno in corso. Seppur in ripresa dopo le battute d'arresto del quarto trimestre 2014, la fiducia dei consumatori non registrerà infatti miglioramenti sostanziali rispetto all'anno scorso a causa della mancanza di segnali di crescita forti dalla Svizzera e dall'Unione Europea.

I dettaglianti guardano al 2015 con un po’ più di prudenza rispetto al 2014

Per il 2015 la pianificazione dei fatturati e degli utili degli oltre 250 decisori del commercio al dettaglio intervistati dalla società di consulenza Fuhrer & Hotz è più prudente di quanto non lo fosse per il 2014. Tuttavia il 73% degli operatori di questo settore prevede una crescita del fatturato e il 50% una crescita degli utili, i cui tassi vengono in maggioranza pronosticati tra lo 0% e il 2%. I commercianti nel settore food sono un po’ più prudenti di quelli near food e non food. L'11% dei primi teme infatti cali di utile, rispetto al 6% dei commercianti near food e non food. Uno dei motivi dovrebbe risiedere nel fatto che il 76% dei commercianti al dettaglio di alimentari ha in programma un ampliamento, perlopiù costoso, delle superfici. Tra i dettaglianti near food e non food, invece, solo il 47% prevede un ampliamento e il 24% addirittura una riduzione. Un fattore essenziale per quanto riguarda la riduzione delle superfici è il commercio online, che spinge soprattutto i dettaglianti non food a ristrutturare o diminuire le superfici di vendita.

Turismo degli acquisti relativamente stabile nel 2015

Gli economisti del Credit Suisse prevedono che nel 2014 il turismo degli acquisti nel commercio fisico sia rimasto stabile a un livello elevato. Le entrate dell'IVA derivanti dal traffico turistico privato in Svizzera sono in stagnazione ormai per il terzo anno consecutivo e le cause essenziali di questa stabilizzazione vanno ricercate soprattutto nell'andamento dei cambi e dei prezzi. Nel 2014 si è nuovamente ridotta la differenza tra il livello dei prezzi in Svizzera e quello nei paesi confinanti, mentre il franco svizzero si è apprezzato solo lievemente rispetto all'euro. Nel confronto con l'anno precedente è invece cresciuto nettamente il numero di certificati di esportazione per il rimborso dell'IVA che gli svizzeri si sono fatti timbrare alla frontiera con la Germania. Questo dato pare tuttavia segnalare un maggiore ricorso al rimborso dell'IVA piuttosto che un turismo degli acquisti più intenso. Gli economisti del Credit Suisse ritengono inoltre che gli acquisti all'estero via Internet, attualmente ancora relativamente ininfluenti, siano decisamente aumentati per motivi strutturali rispetto all'anno precedente e prevedono una prosecuzione di questo andamento anche nel 2015. Nel 2015 il turismo degli acquisti nel commercio fisico dovrebbe però ancora mantenersi relativamente stabile a un livello elevato. Gli economisti prevedono inoltre che nel 2015 la forbice dei prezzi tra la Svizzera e i paesi limitrofi si restringerà ancora nel complesso, mentre il cambio EUR/CHF si manterrà invariato.

Importanza diversa dell'e-commerce per i singoli segmenti

Nel 2013 i dettaglianti svizzeri hanno conseguito il 4,7% del fatturato nel commercio online business-to-consumer. Rispetto ai paesi con strutture di commercio al dettaglio e online simili a quelle elvetiche, come ad esempio Norvegia e Gran Bretagna, la quota online sul fatturato complessivo dei dettaglianti in Svizzera è bassa. L'importanza del commercio online per i vari segmenti è tuttavia molto differenziata. Il settore dell'elettronica di consumo aveva conseguito già nel 2013 il 23% del fatturato in Internet, mentre il segmento dell'abbigliamento nello stesso anno presentava una quota di e-commerce del 12,4%. D'altro canto, l'e-commerce nel commercio al dettaglio di alimentari non si è ancora sviluppato e nel 2013 ha generato solo l'1,5% del fatturato. Queste differenze a livello di segmenti sono principalmente riconducibili alle diverse caratteristiche dei prodotti e dei mercati. Ad esempio, davanti a un computer è più facile valutare la qualità di una fotocamera che non quella della frutta.

L'e-commerce esercita pressioni su occupazione e prezzi

L’attuale studio «Retail Outlook» mostra come l'aumento della quota del commercio online sul fatturato dei dettaglianti eserciti un influsso negativo sulla crescita occupazionale. In molti settori, i commercianti online puri possono utilizzare software al posto di collaboratori. La crescita della quota online esercita una certa pressione anche sui prezzi del comparto al dettaglio. Chi commercia solo online non deve gestire punti vendita onerosi e quindi dovrebbe disporre di maggiore margine di manovra nella fissazione dei prezzi rispetto ai dettaglianti tradizionali. Con la crescente presenza del commercio online si riducono anche le barriere all'ingresso, e questo vale anche per gli operatori stranieri, che spesso riescono ad offrire i loro prodotti a prezzi inferiori. La crescente quota online comporta quindi un maggiore incremento di nuovi dettaglianti in Svizzera. Fa inoltre lievitare le spese informatiche dei dettaglianti, dato che uno shop online e la complessa consegna diretta ai clienti richiedono soluzioni informatiche ben studiate e costantemente aggiornate.

Quota online sul fatturato complessivo del commercio al dettaglio all'11% circa entro il 2020

Lo scenario futuro per l'e-commerce in Svizzera elaborato dagli economisti del Credit Suisse mostra come la quota del commercio online sul fatturato complessivo dei commercianti al dettaglio dovrebbe crescere dall'attuale 5% circa all'11% circa nel 2020. Nel segmento food questa quota dovrebbe aumentare dall'attuale 1,6% circa al 3,5% per via dell'importante influenza dei trend lavorativi e demografici, nonché dell'abitudine al commercio online. Sebbene nel mercato dell'elettronica di consumo la crescita percentuale dovrebbe perdere dinamismo, in base allo scenario degli economisti del Credit Suisse la quota online sul fatturato dell'elettronica dovrebbe passare dall'attuale 26% circa al 38% circa nel 2020. Per quanto riguarda l'abbigliamento, con il successo conseguito finora dai commercianti online e la corrispondente pressione sui dettaglianti fisici puri, gli economisti prevedono una quota del commercio online del 27% entro il 2020.

Per scaricare il documento integrale clicca qui:

https://marketdataresearch.credit-suisse.com/cs/mdr/p/d/qrr/research-content/swisseconomy/industries/overview.do?obp.activeRootMenu=MarketDataAndResearch&obp.activeLeftMenu=Research.SwissEconomy.Industries&isChanged=true

 

 

Resta connesso con Liberatv.ch: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔
Tags
prezzi
suisse
commercianti
quota
crescita
consumatori
commercio
andamento
rispetto
acquisti
News e approfondimenti Ticino
© 2024 , All rights reserved