MEZZOVICO – Che siano i Cantoni a contribuire alle spese per i ricoveri degli assicurati UE? L’Ordine dei Medici non ci sta. Questo il verdetto del Consiglio Direttivo dell’ordine del Canton Ticino, che si è pronunciato sulla revisione della LAMal concernente l’adeguamento di alcune disposizioni con valenza internazionale posta in consultazione dal Consiglio federale.
In particolare due, delle quattro totali, le modifiche prospettate dal Consiglio federale che hanno suscitato discussione in seno al gremio dei medici che, fondamentalmente, non ne ha condiviso l’impostazione.
L’OMCT si è infatti dichiarato “contrario al principio di autorizzare durevolmente l’assunzione dei costi delle cure stazionarie e ambulatoriali offerte ai nostri residenti nelle zone di frontiera estere (allentamento del principio della territorialità), senza che vi siano garanzie sufficienti che possa essere garantito e facilitato il processo inverso e senza che vi siano dati attendibili sull’entità del fenomeno e dei costi a esso legato. In assenza di dati sufficienti sull’efficacia della cooperazione transfrontaliera l’OMCT non se la sente di tutelare e favorire le cure e i ricoveri di residenti all’estero”.
L’Ordine dei Medici non ha risparmiato critiche neppure “alla volontà di obbligare i Cantoni a contribuire ai costi per i ricoveri degli assicurati UE, fra cui i frontalieri, che attualmente sono carico esclusivamente delle casse malati. Questa impostazione penalizzerebbe duramente e ulteriormente i Cantoni di frontiera che si ritroverebbero a dover far fronte a maggiori uscite calcolate per circa 11.5 milioni di Franchi”.