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Bellezza e Dintorni
15.02.2016 - 18:250
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Diamo i voti al look dei protagonisti di Sanremo, da Conti a Madalina, dall'improponibile Garko ai capelli tinti di Dodi dei Pooh... Va in scena l'eleganza, ma c'è chi ha stonato

L'esperta Rosi Campisi-Dafond giudica l'immagine di alcuni protagonisti. E preannuncia la moda di primavera: si chiama "Nude"

MINUSIO - Lo smoking bluette di Carlo Conti, il mattatore del Festival di Sanremo, è stato uno dei “must” dello show televisivo. Hanno annotato i critici che era anche più inceronato del solito, “forse per tornare a sembrare uomo bianco”. E di Gabriel Garko hanno scritto: “Dopo Paul Newman e Cary Grant tenta di sembrare Marcello Mastroianni”. Mentre Madalina Ghinea, affiancata a Conti alla conduzione, ha sorpreso tutti con la sua “folgorante uscita da signora in rosso, come Nicole Kidman”.

Il Festival 2016 passa agli archivi come una delle edizioni più seguite in assoluto. Un successone di ascolti televisivi per uno show che non muore mai, e se declina rinasce, in cui la canzone italiana si intreccia sempre più indissolubilmente con moda, look e mondanità.

Rosi Campisi-Dafond, titolare del salone Total Look di Minusio, ha seguito Sanremo con l’occhio attento dell’esperta. E la sua attenzione si è appuntata sugli stessi personaggi che sono stati protagonisti nei giorni scorsi delle cronache musical-mondane.

“Quello che ho notato – dice - è che negli ultimi anni e non solo nell’edizione appena conclusa c’è stato un ritorno al piacere dell’eleganza, a una cura più marcata dell’estetica. È tornato un po’ il Sanremo dei tempi di ‘Grazie dei fiori’ di Nilla Pizzi, insomma: uomini in smoking, donne in abito da sera, con pettinature accurate, un trucco semplice e discreto, senza eccessi, ma al tempo stesso visibile”.
 
Look da alta moda che si riflettono anche nelle acconciature: “Abbiamo visto la presentatrice, Madalina, che nonostante le sue origini romene ha sfoggiato una bellezza mediterranea, con lunghi capelli raccolti a lato del viso, appena mossi da qualche onda, sopracciglia naturali e folte, un trucco lieve, essenziale… Mi ha colpito anche la sua naturalezza nel scendere la scalinata dell’Ariston senza sentirsi impacciata in un abito che non era certo facile indossare, soprattutto con quel decolté generoso, che però non mi è apparso volgare. Direi che la Ghinea ha trasmesso l’immagine di una donna vera, e non della donna bambola a cui gli show televisivi ci hanno abituato”.

Veniamo a Conti che, secondo Rosi, “malgrado la solita abbronzatura forzata, era impeccabile nel taglio di capelli, con un semplice tocco di crema modellante, e negli smoking molto eleganti, anche con colori un po’ osé… Anche il conduttore ha dato a mio avviso un’immagine molto fedele al personaggio televisivo che conosciamo, senza forzature, nonostante la grande eleganza del look”.

Tra i protagonisti di maggiore impatto, Rosi inserisce anche il giovane rapper salernitano Rocco Hunt. “Con quel taglio di capelli molto curato e un sottile filo di barba ha saputo coniugare senza stonature la sua anima rapper, evocata da alcuni accessori, con l’eleganza dello smoking. Se devo fare un appunto, lo faccio sugli occhiali un po’ troppo grandi, che gli ingrossano il viso. Ma per il resto non cambierei una virgola. Hunt ha interpretato ‘Tu vuò fa’ l’americano’ di Carosone con un carisma e un’eleganza straordinaria”.

Il giovane artista si è presentato sul palco con una semplice pennellata di cipria sul viso, annota Rosi, “e così dovrebbero fare anche show-man più anziani: imparare che in televisione, come nella vita di ogni giorno, devono portare l’età che hanno, e non tentare di camuffarla con trucchi pesanti o colori di capelli talmente evidenti che sembrano parrucchini”.

Un esempio, sempre dall’ultimo Festival: “Prendiamo i Pooh: meglio Riccardo Fogli, con la sua bella chioma grigia di Dodi Battaglia con i capelli tinti. Se ne avessi l’occasione, gli direi: avete i capelli grigi ma siete sempre gli idoli che abbiamo amato e amiamo. Gli uomini che si fanno la tinta, soprattutto se esagerata, sembrano più vecchi: questa è l’immagine che danno. Lo stesso vale per i trucchi: se eccedi sembri una maschera, perché il cerone evidenzia, e non cancella, le rughe. I Pooh, e altri miti, vorremmo vederli invecchiare come noi, curati, certo, ma non per nascondere l’età”. 

Chiudiamo con qualche appunto critico sul look di Gabriel Garko. Dice la nostra esperta: “Qualche anno fa salì sul palco con un taglio che lo rendeva ‘bello e impossibile’. Ma quando l’ho rivisto… mi son chiesta che senso avesse tutta quella massa di capelli che gli copriva mezzo volto: un maldestro tentativo di apparire bello e selvaggio, decisamente troppo forzato. In Garko era il look dell’acconciatura che non andava, dando quasi l’impressione di uno che si è sottoposto a un intervento estetico. Con un taglio più adatto al suo viso tornerebbe ad essere il ‘bello e impossibile’, anche se gli anni son passati anche per lui”.

Archiviamo anche noi questa edizione di “Bellezza e dintorni”. Nel prossimo articolo, tra un paio di settimane, parleremo del look di primavera, che si chiama “Nude”. Tutto da scoprire, dunque…

emmebi

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