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24.05.2016 - 07:260
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Taverne, il Municipio conferma: cimitero ad Amalia Mirante. E Michele Ferrario interroga citando Foscolo e l'articolo del Mattino sui ladri di fiori

Il consigliere comunale del PLR ironizza: "Con quali obiettivi strategici, amministrativo-gestionali e finanziari il Municipio intende gestire il nuovo dicastero?"

TORRICELLA TAVERNE – “Ad Amalia Mirante, anche alla seconda tornata, va male e la maggioranza gli attribuisce, valorizzando le sue competenze, solo il neodicastero cimitero”. Così scrive il deputato socialista Henrik Bang su Facebook. Ieri sera, infatti, il Municipio di Torricella Taverne ha deciso a maggioranza di confermare l’assegnazione alla municipale del gruppo PS-Verdi del dicastero cimitero.

“Dicastero – scrive Bang - che a preventivo mostra la ragguardevole cifra di 3'000 franchi di spesa annua. Insomma i costi del taglio dell'erba, dell'acqua per i fiori, taglio siepe e sostituzione di qualche ciottolo. Stasera durante il Consiglio Comunale Amalia ha già dovuto rispondere al primo atto parlamentare consistente in una interpellanza sul camposanto. Cosa le hanno chiesto e cosa avrà risposto? Avrà avuto le competenze per districarsi dalle insidie dell'atto?”.

L’interpellanza, chiaramente ironica, è stata presentata dal consigliere comunale del PLR Michele Ferrario. Ed è la seguente: “Rammentando Ugo Foscolo (I Sepolcri), secondo cui il grado di civiltà di un Paese si riconosce dal modo con cui esso cura il ricordo dei propri defunti, e prendendo spunto dal recente, toccante articolo Seppur, pubblicato nell’edizione di domenica 15 maggio del settimanale Il Mattino della domenica, chiedo al Municipio:

1.    La decisione di istituire (o forse riesumare?) un vero e proprio Dicastero Cimitero a se stante deve essere intesa come esplicita volontà politica di dare nuova vita e nuovo slancio a un comparto, più che territoriale, affettivo del nostro Comune?
2.    Con quali obiettivi strategici, amministrativo-gestionali e finanziari?
3.    Intende il Lodevole Municipio, responsabile della sorveglianza e della manutenzione cimiteriale come sancito all’art. 186 della LOC e dall’art. 2 del Regolamento comunale del Cimitero, prendere seriamente in considerazione - oltre al più volte preannunciato, ma non ancora realizzato ampliamento del Cimitero – anche una accresciuta, seppur discreta, vigilanza su quanto accade entro il perimetro del Camposanto?
4.    È stato recentemente effettuato, o è previsto in tempi brevi, un monitoraggio del rispetto di tutte le norme prescritte dal citato Regolamento comunale, segnatamente di quelle all’art. 31 (comma 1-5) sulla manutenzione e la sicurezza?
5.    Condividendo, a titolo personale, le accorate osservazioni di Fiordaliso, l’anonimo autore dello scritto del Mattino della domenica testé citato, il sottoscritto interpellante chiede al Lodevole Municipio se non ritenga auspicabile una puntuale verifica delle disposizioni previste dal Regolamento comunale sul Cimitero (entrato in vigore il 20 aprile 2010), nonché un loro auspicabile aggiornamento, segnatamente per quanto attiene ad una futura, maggiore armonizzazione dello stile di tombe, loculi, ossario, dell’illuminazione notturna e dei decori floreali di sepolcri e loculi?”.

Ferrario allega quindi l’articolo firmato da Fiordaliso sui ladri di fiori nei cimiteri:
“Seppur di materiale artificiale ero bello e colorato. Mi avevano fatto cosi bene che la gente che mi guardava credeva fossi naturale. Come me anche gli altri fiori che mi stavano vicino erano fatti a meraviglia. Dentro il vaso di rame, unitamente a finti arbusti di colore verde che parevano colti di recente, costituivamo tutti assieme una gioiosa composizione da tutti ammirata. Che bella tomba, diceva la gente rivolta soprattutto a noi. lo ero felice d'essere approdato su una tomba. Godevo la luce del giorno e le tenebre della notte ed ero in buona compagnia. Mi rallegravo con i miei acquirenti che mi avevano tolto dal negozio e portato al cimitero ad abbellire una tomba sulla quale i parenti dei quattro defunti venivano di tanto in tanto a pregare. In mezzo al mazzo dei miei consimili sentivo le preghiere dei vivi e percepivo le loro emozioni. Ero felice d'essere la gioiosa attrazione dei miei proprietari e di altri. 

Poi venne un brutto giorno. Un giorno uggioso e monotono sul cui finire, nella pre-oscurità, passi felpati ed un volto sconosciuto si avvicinarono. Una manaccia avvolse me ed i miei simili e ci tolse dal vaso. Era una mano ladra. Ci ripose in una borsa capiente e con fare disinvolto si allontanò. Mano ladra e vigliacca. Mano di persona senza scrupoli, inumana. Sul fondo del borsone giacevo sgomento. Mentre cercavo di capacitarmi come al giorno d'oggi vi fosse gente così miserabile da rubare in un cimitero il simbolo dell'affetto che ognuno ha verso i propri defunti, pensavo alla brutta sorpresa di chi mi aveva portato in quel luogo quando avrebbe trovato il vaso vuoto e la tomba spoglia. Pensavo inoltre dove sarei finito. Magari su altra tomba di defunti parenti della mano ladra o magari a far bella mostra in un negozio per procacciar vil denaro a chi mi aveva portato via da quella sacra terra in cui ricoprivo un ruolo di religioso rispetto. Nella fattispecie nel cimitero di Stabio. E nessuna colpa è da imputare al vento che nei giorni del furto non soffiava affatto. Mi chiedo, così stando le cose, se i ladri di fiori nei cimiteri hanno una coscienza, una dignità, un lato umano. Oppure se girano aggrappati allo spegni candele che sa anche spegnere la voce della loro coscienza. Ammesso che ce l'abbiano”. 

 

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