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Cronaca
31.05.2016 - 12:060
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Le "liaisons dangereuses" dell'imam di Wil invitato ad Alptransit. Le foto e il video con "fratelli" fondamentalisti

Ecco le prove dei rapporti tra Alimi e gli imam radicali di Tetovo, Hajrullai, e di Pristina, Krasniqi. Gli islamici moderati lo attaccano, ma Berna lo difende

LUGANO - La presenza di Bekim Alim, imam della moschea Wil, nel Canton San Gallo, all’inaugurazione di Alptransit, in agenda domani, mercoledì 1° giugno, in qualità di rappresentante della comunità islamica svizzera, continua a suscitare roventi polemiche.
Di origine macedone, in Svizzera con la famiglia dal 1998, Alimi ha studiato teologia e filosofia al Cairo. Nel canton san Gallo fa anche il traduttore per il servizio di integrazione degli stranieri.

Domani Alimi parteciperà dunque all’inaugurazione del tunnel del Gottardo, nonostante le critiche di chi lo ritiene troppo vicino a personaggi dell’Islam radicale. Il deputato del PLR Fabio Schnellmann gli ha per esempio rimproverato contatti con il presidente del Consiglio centrale islamico, lo svizzero Nicholas Blancho. E Saïda Keller-Messahli, del Forum per un Islam progressista, avrebbe voluto che gli islamici svizzeri fossero rappresentati da un esponente meno chiacchierato.

L’imam sangallese invita i suoi critici ad attenersi ai fatti. Ma tra i fatti ci sono anche delle fotografie e delle frequentazioni compromettenti per un predicatore che si professa moderato.

Ieri, intervistato dalla RSI, Bekim Alimi ha detto: “Anche per gli islamici svizzeri l’inaugurazione di Alptransit  riveste grande importanza, e per me è un grande onore parteciparvi. Le critiche in un sistema democratico sono sempre benvenute anche se quelle contro di me sono ingiustificate. Domani ringrazierò Allah per questa grande opera nata dalla collaborazione e dalla pace tra i popoli”.

Le foto di Alimi con Imbërja Hajrullai

Oggi il quotidiano 20Minuten ha pubblicato una foto – di cui anche liberatv dispone – che ritrae Alimi accanto a Imbërja Hajrullai, imam della moschea di Tetovo, in Macedonia. In realtà di tratta di diverse fotografie, scattate il 22 marzo scorso all’aeroporto di Zurigo, nella lounge della Swiss, mentre i due imam stavano per imbarcarsi per la Macedonia.

Il post antisemita di Imbërja Hajrullai

Ma chi è Imbërja Hajrullai? Tutto si può dire di questo predicatore e docente coranico tranne che rappresenti l’Islam moderato. Tra i molti discutibili post che Hajrullai ha pubblicato sul suo profilo facebook ce n’è uno scioccante, che pare essere stato rimosso (guarda foto allegata): una fotografia di Adolf Hitler con la scritta: “Ho lasciato vivi alcuni ebrei per mostrare al mondo perché ho uccisi gli altri”.
Un personaggio del genere, ferocemente antisemita, in Svizzera e in qualsiasi altro paese civile, sarebbe stato condannato per direttissima per reati di discriminazione razziale. Ma lui predica a Tetovo, anche se non disdegna qualche puntata in Svizzera.
Come ha fatto il 21 marzo, pubblicando sulla sua bacheca alcune foto con la scritta, il giorno prima di ripartire per: “Visite in un paio di moschee in Svizzera, io prego che il Dio onnipotente attraverso queste moschee di far brillare il sole dell'islam su tutta la Svizzera e l'Europa”. Le foto sono state scattate nella moschea di Regendorf, nel canton Zurigo. Il giorno dopo Hajrullai e Alimi sono partiti per la Macedonia.

Ma dal profilo Facebook dell’imam di Tetovo si desume che in Svizzera ci sia venuto anche nel settembre del 2015, visto che il 14 di quel mese pubblicò una foto di Google Map nei pressi di San Gallo: in Liechtenstein. Insomma, a due passi dalla moschea del suo amico Alimi.

Saïda Keller-Messahli: “Un imam dal doppio volto”

Saïda Keller-Messahli, del Forum per un islam progressista, ha parlato di un imam dalle due facce, da un lato quella moderata, dall’altro quella più oscura, segnata da frequentazioni con esponenti del radicalismo islamico. Alimi “non c’entra nulla con l'inaugurazione di AlpTransit", ha detto a 20Minuten.

Ma l’imam di Wil mantiene la calma e tanta una timida presa di distanza: “Non ho nemmeno un profilo Facebook, e quindi non potevo sapere delle idee estremiste di Hajrullai. Condanno fermamente l’antisemitismo e l’estremismo. Comunque, fare una foto con una persona non significa condividerne le idee politiche”. Comunque, per la cronaca, se Alimi non ha un profilo facebook, un profilo ce l'ha la sua moschea (https://www.facebook.com/XhamiaWil/?fref=ts). Vabbè…

Anche da Berna arriva una difesa di Alimi. Ha dichiarato il portavoce dell’Ufficio federale dei trasporti, Andreas Windlinger: “Ormai è un continuo attacco mediatico. Sono sempre le stesse persone che si scagliano contro Alimi, che ci è stato segnalato da un gruppo per il dialogo interreligioso comprendente esponenti musulmani e cristiani. Sono stati l'ex abate di Einsiedeln, Martin Werle, e gli altri membri a sceglierlo".

I rapporti tra Alimi e Shefqet Krasniqi

Apriamo ora un breve capitolo su un altro imam, Shefqet Krasniqi, che è a capo della grande moschea di Pristina.
Costui venne arrestato, e rilasciato il giorno stesso dopo un lungo interrogatorio di polizia, nel settembre del 2014. Il suo nome venne alla luce per le sue posizioni estremiste e per la sua influenza sugli integralisti islamici che predicano la jihad, sostenendo la partecipazione di combattenti kosovari a fianco di gruppi jihadisti in Siria e Iraq.

A chi gli ha contestato anche la frequentazione con Shefqet Krasniqi, Alimi ha replicato in un’intervista alla Argauer Zeitung, che le immagini che lo mostravano in compagnia dell’imam di Pristina si riferivano a un evento di cinque anni fa, nel 2011, al quale erano presenti diversi imam. "L'ho incontrato, è vero, ma ciò non significa che io sia un radicale. I miei sforzi in favore dell’integrazione mostrano chiaramente la mia posizione".

Il video della conversione a Bülach

Ma su youtube c’è un video, che mostra la conversione all’Islam di Massimo, un ragazzo italiano che risiede in Svizzera. Il video però non risale al 2011 bensì al 2014. Siamo a Bülach, nel canton Zurigo, e la professione di fede del giovane è presieduta proprio da Krasniqi, mentre Alimi si occupa di tradurre il cerimoniale.

Marco Bazzi

 

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