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01.06.2016 - 08:320
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Metanord progetta il futuro: Nicola Dotta prende il timone da Edo Bobbià. Obiettivo: "Convincere i ticinesi e la politica dei vantaggi del gas naturale"

Cambio alla direzione dell'azienda che dal '97 ad oggi ha posato oltre cento chilometri di condutture. E che ora guarda alle grandi opportunità che si apriranno con l'arrivo di Alptransit

CAMORINO - Nicola Dotta, 44 anni, ingegnere elettronico, con esperienza professionale all’Azienda elettrica di Bellinzona e alle AIL di Lugano, è il nuovo direttore di Metanord, l’azienda di Camorino che sta creando in Ticino un’ampia rete per la distribuzione del gas naturale.

Dalla fine di giugno, Dotta prenderà il posto di Edo Bobbià, che assunse il timone della Metanord nel 2011, dopo una lunga attività parlamentare e alla testa della Società impresari costruttori. Anche se, ha precisato Luigi Mattei, presidente di Metanord, Bobbià rimarrà nell’azienda ancora un anno con compiti diversi.

Dopo aver risalito verso nord la valle del Vedeggio e varcato il Ceneri nel 2012, la rete del gas di Metanord ha raggiunto il centro di Bellinzona con il primo allacciamento in via Orico, a due passi da Palazzo delle Orsoline. “È una tappa dal valore simbolico e politico molto importante”, ha affermato Dotta.

“Sono giunto casualmente in questa Società nel 2011 - ha ricordato ieri Bobbià nel corso di una conferenza stampa - con compiti  di  promozione e comunicazione esterna, oltre che politici e organizzativi, nel senso di radicare meglio Metanord  nel  Sopraceneri attraverso  la  sottoscrizione  delle Concessioni da parte  di  diversi  Comuni. Per me è stato un nuovo apprendistato in un’età nella quale di regola  si  va  in pensione. Quando arrivai alla Società impresari, nel 1988, fui subito confrontato con 5  anni di crisi profonda nel settore della costruzione. Qualche tempo dopo essere giunto in Metanord vi furono turbolenze e stravolgimenti  nel  settore  energetico  mondiale,  a  partire  dal  prezzo  del  petrolio. Adesso che parto, il prezzo per fortuna risale, quale ottimale viatico per Dotta”.  

Bobbià, che abita a Morbio Inferiore, ha calcolato che nei 29 anni trascorsi nel Bellinzonese, tra Società impresari, Gran Consiglio e Metanord, ha percorso circa 700'000 chilometri e circa 700 giorni in auto…

Dal 1997 ad oggi, ha ricordato Bobbià, sono stati posati 110 chilometri di condotte con un investimento superiore ai 60 milioni, il 94% del quale è andato a favore dell’economia ticinese.

“Il futuro per Metanord non sarà una passeggiata – ha spiegato Nicola Dotta -, anche se vedo buone prospettive di sviluppo per Metanord. Il gas, come vettore energetico, è sempre più accettato anche nel Sopraceneri, che non ha per tradizione una rete di metano come per esempio il Luganese. Pian piano la popolazione capisce che si tratta di un importante vettore alternativo soprattutto al gasolio”.

L’obiettivo di Metanord è ora estendere la rete a nord di Bellinzona e arrivare, entro la fine dell’anno, ad Arbedo e nella zona industriale di Lumino. “Abbiamo richieste anche a sud della capitale – ha aggiunto il nuovo direttore -: la rete ha già raggiunto Tenero e Gordola, ma ora ci sono richieste di estenderla fino a Locarno. Ma qui l’orizzonte è il 2018”.

Il primo trimestre dell’anno è stato positivo per l’azienda, e ha segnato un aumento della fornitura di gas pari al 15% rispetto allo stesso periodo del 2015. “Stiamo allacciando case unifamiliari, aziende e condomini. Proprietari e amministratori si rendono conto dei vantaggi del gas naturale: niente più cisterne per la nafta, niente più revisioni, nessun rifornimento, possibilità di recuperare lo spazio occupato dei tank e soprattutto nessun anticipo di denaro: il gas si paga in base ai consumi. E passare dal gasolio al gas è semplice: basta cambiare il bruciatore”.

L’arrivo di AlpTransit – ha aggiunto Dotta – sarà un’opportunità che anche noi, un’opportunità che dobbiamo saper sfruttare. Le potenzialità di crescita ci sono, ma bisognerà vincere ancora alcune resistenze: pur ritenendo il gas un vettore di transizione, la politica preferisce infatti spingere sulle energie rinnovabili”.

Il gas naturale resta pur sempre un vettore “fossile”. Ma la tecnologia evolve in senso sempre più ecologico. A questo proposito, Stefano Arioli, responsabile tecnico, ha spiegato che Metanord può già vantare una prima svizzera: l’installazione di una termopompa a gas a Bellinzona. I nuovi sviluppi tecnologici, ha aggiunto il vice presidente della Società svizzera dell’industria del gas e dell’acqua, nonché direttore delle Aziende municipalizzate di Bellinzona, Mauro Suà, stanno inoltre portando sul mercato impianti sempre più rispettosi dell’ambiente, e anche impianti per la produzione di biogas, fonte al 100% rinnovabile. 

 

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