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01.06.2016 - 13:090
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

L'Europa è in Ticino. Merkel: "Grazie Svizzera". Hollande: "La Francia si inchina". E Renzi se ne va prima...Le foto e le parole di una giornata storica (e di un paradosso memorabile)

All'inaugurazione di Alptransit a Pollegio sfilano e parlano i leader dell'UE. E nei discorsi scorre il fil rouge sottinteso delle difficoltà tra il nostro Paese e l'Unione

POLLEGIO - Il Ticino per un giorno è stato il cuore dell'Europa. Non solo come espressione geografica ma come comunità. Un paradosso memorabile considerato che il nostro piccolo territorio è forse il più euroscettico di tutto il Continente. Eppure così è stato.

Nel piccolo comune della Leventina, sede della porta sud delle celebrazioni per l'inaugurazione di Alptransit, si sono ritrovati i leader dei principali paesi dell'Unione Europea. Accanto al Consiglio Federale in corpore, e ad altre centinaia di personalità giunte dai quattro angoli della Svizzera e dell'Europa, sono infatti sfilati Matteo Renzi, François Hollande e, soprattutto, la donna che comanda davvero su questa parte dell'Occidente: Angela Merkel.

Erano qui, davvero, in Ticino. Una roba che succede proprio una volta nella vita, e per tanti luoghi neppure succede.

La giornata dei festeggiamenti si è giocate in due tempi, di qua e di là del Gottardo. La mattina la benedizione, lo spettacolo, i primi discorsi ufficiali del presidente Johan Schneider Amman e della Consigliera Federale Doris Leuthard. Poi da nord, dove si sono radunati, i capi di Stato hanno preso il treno e sono scesi in Ticino arrivando nel primo pomeriggio. Breve passaggio dall'Infocentro e poi tutti nel capannone per i discorsi ufficiali. Tutti, tranne Matteo Renzi. Il primo ministro italiano, dopo la "foto di classe", si è scusato e se ne è andato, delegando al suo ministro dei trasporti Graziano Delrio il discorso da tenere alla platea. Non bellissimo da vedere considerato che i suoi omologhi Hollande e Merkel sono rimasti fino alla fine: una mezz'oretta in più forse forse la poteva trovare considerata l'occasione...

A scaldare la platea è stata in particolare la Cancelliera tedesca: il suo discorso è stato più volte interrotto dagli applausi. Merkel ha ricordato come "la galleria del Gottardo è un simbolo dell'Europa" e come possa essere aggiornata l'espressione linguistica dei ponti: anche i tunnel uniscono. Gallerie e non muri, insomma. Dobbiamo restare uniti all'interno dell'Europa, ha esortato la Cancelliera, non mancando anche di fare autocritica: "Alptransit è il cuore di questa infrastruttura e la Svizzera lo ha costruito. Ora per renderla efficiente noi dobbiamo costruire l'aorta. E lo dico da Cancelliera tedesca: la Germania deve impegnarsi ancora di più per completare quest'opera". Finale vibrante: "Grazie, grazie, grazie Svizzera".

Europa e Svizzera, le parole, insieme con Gottardo, più pronunciate durante la giornata. Con qualche ammiccamento, e forse qualche imbarazzo, tra i protagonisti che hanno ben chiare le difficoltà relazionali in corso tra il nostro Paese e l'Unione. Il presidente francese Hollande è stato forse quello a evocarle più direttamente nel suo discorso: "Siamo sulla stessa barca - ha detto - chi è membro dell'Europa e chi non lo è. In Svizzera si è realizzato il sogno europeo", che non è fatto solo di regole, trattati e burocrazia, ma anche di opere grandiose come questa. Un Europa, ha detto Hollande, per cui "è molto importante la libera circolazione delle persone e delle merci". Voilà. Ma il presidente francese ha voluto anche rendere un omaggio davvero sentito al nostro Paese: "La Francia, ed è raro, oggi si inchina davanti alla Svizzera".

Ma anche Johann Schneider Amman non ha voluto sfuggire al fil rouge sottinteso della giornata. "I nostri rapporti con l'UE - ha detto - in questo periodo hanno bisogno di essere chiariti. E questa inaugurazione arriva al momento giusto. La Svizzera si sente profondamente parte della famiglia europea e questa nuova linea ferroviaria lo dimostra. È una galleria che è stata realizzata dalla Svizzera per gli svizzeri ma di cui beneficerà anche l'Europa". Come a dire che il destino può essere comune e di successo anche con ruoli distinti...

Almeno per un giorno, oggi, a Pollegio, in Ticino.

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