ULTIME NOTIZIE News
Quarto Potere
02.06.2016 - 09:340
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

"Per noi è stata come una finale di Champions". Reto Ceschi racconta l'inaugurazione di Alptransit: "Siamo soddisfatti. Renzi via prima? Scelta incomprensibile"

Intervista al direttore dell'informazione della RSI che racconta la mega produzione per l'evento di ieri a Pollegio

COMANO – Sei ore di diretta. Una quarantina di persone sul posto tra tv, radio e web. Diversi mesi di preparazione. Insomma una produzione mastodontica che ieri ha regalato al pubblico, ticinese e internazionale, un prodotto eccellente.

E Reto Ceschi, che ha prodotto e condotto l'evento dell'inaugurazione di Alptransit, il giorno dopo è felice del risultato. "C'è grande soddisfazione", afferma il direttore dell'informazione della radiotelevisione pubblica. "È stato un lavoro complicato….anche perché tutto l'evento è avvenuto in Ticino, ma è stato un po' come essere in un'altra parte del Mondo, ad un grande evento internazionale. E di conseguenza abbiamo dovuto fare i conti con molti fattori come ad esempio la pianificazione e la sicurezza. Ci abbiamo lavorato dall'autunno dello scorso anno: un gruppo di persone, oltre a fare il proprio lavoro quotidiano, si è occupato in parallelo di questo progetto. Abbiamo dovuto fare i conti con diverse complicazioni tecniche. A noi erano affidate anche le immagini del circuito internazionale ed era imortante che si facesse bella figura da questo punto di vista. Per quanto ci riguarda è andata bene. Dagli imput che mi sono arrivati dall'esterno erano tutti soddisfatti. Alla fine credo che abbiamo raggiunto l'obbiettivo che abbiamo più volte dichiarato durante la diretta: far vivere alla popolazione un evento che era riservato solo a un pubblico invitato".

A livello personale, racconta Ceschi, "è stata una bella esperienza perché ci siamo divisi bene i compiti con i colleghi. Penso a chi era con me a Pollegio come Christian Romelli e Christelle Campana, ma anche agli altri colleghi collegati dagli altri luoghi della festa. E poi a tutti quelli che hanno lavorato dietro le quinte. È stato insomma un bel lavoro di squadra in pieno spirito di servizio pubblico. Una giornata importante, per alcuni anche emotivamente forte".

Chiediamo: c'è stata una difficoltà e un aspetto particolarmente positivo della diretta? "Una volta che è comparso il sole la mattina le difficoltà sono sparite. È facilmente intuibile che la pioggia avrebbe creato degli enormi problemi. L'aspetto più positivo che mi rimane è stato quello di vedere tutti che hanno dato qualcosa in più del massimo. A me era affidata la responsabilità della conduzione ma anche della produzione. E naturalmente, quando sei in onda, come produttore non puoi controllare ogni singolo passaggio. Se non hai piena fiducia con chi lavora con te ti ritrovi in stato di agitazione dall'inizio alla fine. Invece mi sono sentito sempre molto tranquillo".

Tra i momenti clou della diretta c'è stata l'intervista, faccia a faccia, sul treno con Angela Merkel, François Hollande e Matteo Renzi. "Sì, questa è stata una chiccha. E mi fa particolarmente piacere perché la SSR ha scelto per questo compito un nostro collega, Fabio Storni, che è un giornalista che si sa muovere a Palazzo, che parla bene le lingue e sa maneggiare queste situazioni senza subirle. Organizzare quelle interviste è stato complicatissimo. Fino a un minuto prima non si sapeva se le avrebbero concesse, poi Merkel ha detto sì, Hollande ha accettato perché lo aveva fatto la Cancelliera tedesca e Renzi perché lo aveva fatto il presidente francese".

Ha suscitato perplessità la scelta di Renzi di abbandonare subito la festa prima dei discorsi ufficiali. "Sì, è vero, è stata una scelta francamente incomprensibile anche se annunciata. Infondo era una questione di mezz'ora…non credo che la Cancelliera e il Presidente francese avessero agende meno complicate della sua. Mi è sembrata una mossa infelice non solo nei confronti di chi lo aveva invitato ma anche dei suoi due colleghi europei. Tra l'altro quella di Merkel e Hollande non è stata affatto una presenza di rito o annoiata. Lo si è percepito anche dai loro discorsi".

Per concludere chiediamo a Ceschi se produzioni come quelle di ieri riconciliano la RSI con tutto il suo pubblico, scettici compresi. "Quella di ieri per noi è stata un po' come una finale di Champions: non è sufficiente giocarla ma devi anche giocarla bene. Non basta insomma che il pubblico ti guardi ma deve essere anche soddisfatto del risultato. Secondo me è questa la strada che dobbiamo seguire anche in futuro. Dobbiamo lavorare con lo stesso spirito anche su eventi meno importanti e dove ci sono meno mezzi a disposizione".

Resta connesso con Liberatv.ch: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔
Tags
ceschi
evento
pubblico
scelta
finale
produzione
lavoro
merkel
hollande
alptransit
News e approfondimenti Ticino
© 2024 , All rights reserved