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Cronaca
06.07.2016 - 17:280
Aggiornamento: 03.10.2018 - 16:25

L'ultimo rapporto della SECO sul mercato del lavoro solleva un vespaio. Quadri: "Chiudiamola!". Caverzasio: "Annega la realtà in un mare di balle". Il PS: "Ticino e SECO parlando lingue diverse" E c'è chi propone di festeggiare il Primo agosto il 23 lugli

Il consigliere nazionale: "A questo punto c'è solo una cosa di cui "non c'è ragione di dubitare": che la SECO va chiusa! Così il contribuente risparmia 100 milioni all'anno"

LUGANO – “A causa delle tensioni sul mercato del lavoro dovute al forte apprezzamento del franco, l'immigrazione dai paesi dell'Unione Europea verso la Svizzera è leggermente diminuita l'anno scorso e il calo si è confermato anche nei primi mesi del 2016”. Lo ha riferito ieri la Segreteria di Stato dell'economia (SECO) nel 12esimo rapporto dell'Osservatorio sulla libera circolazione delle persone tra Svizzera e UE. La Seco, pur ritenendo positivo il bilancio degli effetti della libera circolazione, consiglia comunque di tener d'occhio gli sviluppi dell'immigrazione, in particolare nelle regioni di confine.
Nelle regioni di confine, si leggeva nella nota della SECO l'impiego di frontalieri è aumentato anche nel 2015, ad eccezione del Ticino, dove la quota è rimasta invariata a un livello molto alto. In Ticino e nelle regioni dell'arco giurassiano i frontalieri ricevono salari in media inferiori del 6% rispetto a quelli della popolazione attiva residente. Secondo la Seco "nessun fattore salariale obiettivo spiega tale situazione". Il controllo delle condizioni di lavoro e salariali deve quindi "avere la massima priorità". Fin qui le considerazioni della SECO, i cui dirigenti hanno comunque escluso che la differenza salariale del 6% indichi la presenza di una forma di dumping. Oggi le reazioni politiche. A partire da quella del consigliere nazionale leghista Lorenzo Quadri, che in un durissimo post su Facebook propone di chiudere la SECO.
“La Segreteria di Stato dell'economia (SECO) ci rallegra la giornata con un'altra delle sue prestazioni da manuale. Lorsignori continuano a sostenere che la libera circolazione delle persone in Ticino funziona a meraviglia. Tüt a posct!
L'improponibile Boris Zürcher, capo della direzione del lavoro della SECO, ha dichiarato che "non c'è ragione di dubitare del risultato scientifico" dello studio farlocco dell'IRE. Quello studio, peraltro contestato anche dalla SUPSI, secondo cui la libera circolazione non provoca né sostituzione né dumping salariale.
Zürcher, ma ci sei o ci fai? Secondo te non c'è motivo di dubitare di uno studio sulle conseguenze del frontalierato realizzato da frontalieri?.

Ennesima e superflua dimostrazione che alla SECO fanno solo indagini tarocche, nel vano tentativo di sostanziare con cifre - foffa il messaggio politico pro-frontiere spalancate e pro-sottomissione all'UE. Ma il giochetto non funziona più.  Caro Zürcher, a questo punto c'è solo una cosa di cui "non c'è ragione di dubitare": che la SECO va chiusa! Così il contribuente risparmia 100 milioni all'anno. Mentre il signor Boris Zürcher, lecchino dell'élite spalancatrice di frontiere, lo mandiamo a cercare lavoro in Italia (ad esempio in una piantagione di olive, trattandosi manifestamente di braccia rubate all'agricoltura). E con i 100 milioni risparmiati creiamo tanti posti di lavoro in Ticino per i ticinesi”.

Gli fa eco, sul social, il capogruppo leghista in Gran Consiglio Daniele Caverzasio: “La SECO usa la solita tecnica ormai collaudata. Affogare la realtà in un mare di balle. Statistiche scientifiche che appaiono agli occhi di noi poveri cittadini l'esatto contrario di quello che accade. Così capita che cerchino di convincerti che tutto va bene, e che sei solo tu lo sfigato perché non hai lavoro. Ecco quindi presentarci i "dati ufficiali” che cozzano pesantemente contro la realtà percepita da noi tutti. E ovviamente, siamo tutti noi i cretini, quelli che non hanno capito che i bilaterali sono una benedizione divina. È giusto però ricordare i dati ILO e le domande di assistenza. Probabilmente servono a poco se non a far sentire meno solo chi quotidianamente lotta per la dignità di un lavoro e che si sente preso in giro”.

Sul tema prende posizione anche il Partito socialista, con una nota dal titolo: “La SECO e il Ticino parlando lingue diverse”.
 
La SECO, su legge nel comunicato, mette in risalto  una realtà nazionale confortevole, ma in Ticino il mondo del lavoro peggiora sempre di più. La Segreteria di Stato dell’economia (SECO) ha pubblicato ieri i dati statistici 2015. Se in Svizzera la differenza salariale tra residenti e frontalieri è complessivamente del 6%, in Ticino è invece notevole uno scarto del 25,6% che favorisce lo sfruttamento e la sostituzione di chi è costretto a lavorare a salari sempre più bassi e indegni, favorendo il dumping. 
 
Per affrontare il problema del lavoro in Ticino e per evitare l’eccessiva sostituzione dei lavoratori residenti con i frontalieri servono urgentemente salari minimi dignitosi e misure concrete contro il dumping salariale, l’estensione dei contratti collettivi di lavoro e delle misure a protezione dei lavoratori dal licenziamento. Una situazione di emergenza come quella che stiamo vivendo in Ticino richiede soluzioni forti per proteggere i lavoratori e le lavoratrici. 
 
Pretendere di proteggere i ticinesi semplicemente rimandando a casa i frontalieri senza entrare nel merito dei salari e delle misure contro il dumping non porterà a nessun risultato concreto, come intende l’iniziativa “Prima i nostri” dell’UDC. L’origine del problema non è dato dai frontalieri, ma è causato da quei datori di lavoro che approfittano di loro per impiegarli con salari sempre più bassi. Il lavoro dei ticinesi non lo rubano i frontalieri ma chi sfrutta la manodopera. Ed è proprio contro l’economia speculativa irrispettosa della dignità e della qualità di vita delle persone che il PS intende mobilitarsi”.
 
Intanto su Facebook nasce, provocatoriamente, una pagina che invita a festeggiare il Primo agosto il 23 di luglio: “Siamo sicuri che il primo agosto vada festeggiato il primo di agosto? Secondo uno studio dell'IRE commissionato dalla SECO, il primo di agosto è in realtà il 23 di luglio. Ricordiamo che non abbiamo nessuna prova che il primo agosto vada festeggiato il primo di agosto”. Ecco la pagina: https://www.facebook.com/events/159586661119660/



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